capitolo 1

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pov. t/n
anno: 850 ore: 5:30 a.m.

Il piano procedeva senza intoppi, tutto stava andando come previsto, anzi era tutto talmente perfetto da sembrare inquietante. Sia nel tragitto per andare a prendere la merce, sia nel consegnarla che nel ricevere la ricompensa non eravamo stati visti, per un semplice motivo: le strade erano deserte, tranne che per i senzatetto, accampati tra i bui e stetti vicoli della città sotterranea che formavano un enorme labirinto.
Certo erano le cinque e mezza del mattino, ma lì sotto c'era sempre qualche ubricone che non riuscendo a smaltire la sbornia si dirigeva barcollando verso il bordello più vicino, o qualche ladro che cercava di rubare alle bancarelle del mercato che stavano venendo montate da quei pochi venditori del sottosuolo, che cercavano di tenere aperto il più possibile la loro baracca, per riuscire a vendere anche solo una cosa in più, che gli avrebbe permesso di sfamare anche se di poco, un po' di più la sua famiglia.
Ora stavamo facendo ritorno a casa, facendo agganciare negli sporchi e ammuffiti muri delle case del sottosuolo gli arpioni dei dispositivi di manovra tridimensionale, che avevamo rubato tempo prima a qualche soldato del corpo di gendarmeria, che aveva cercato inutilmente di catturarci.
Il tempo passava, ormai erano le sei e non c'era nessuno per le strade, anche se stavamo andando verso il centro più abitato, dove si trova casa nostra.

La situazione era davvero sospetta dovevo avvisarli.
io: oi Furlan, Isabel ve ne siete accorti anche voi?
*dissi continuando a guardare davanti a me*
Furlan: si, è davvero strano.
Isabel: eh, cosa c'è di strano?
*chiede stranita*
io: Furlan
*lo guardo con i miei occhi c/o*
Che con un solo sguardo riuscivano a farti capire quello che pensavo
Furlan: si, ci penso io
*spiega la situazione a Isabel*
Isabel: ohh non me ne ero proprio accorta, è troppo presto, la mattina non mi si connettono i neuroni.
Furlan: *la guarda* solo la mattina?
Isabel: EHI COME TI PERMETTI!!
Furlan: ehi stupida non urlare
*si gira verso di me*
Furlan: t/n dobbiamo allarmarci?
io: per il momento tiriamoci su i cappucci e stiamo all'erta, non manca molto a casa.
Isabel: ehi non chiamarmi più stupida!
*disse mettendosi il cappuccio*
Furlan: si scusa, stupida.
Isabel: EHIII LO HAI FATTO DI NUOVO! T/N LO HAI SENTITO?!
io: certo che l'ho sentito... stupida
*Isabel mise il broncio*

Ormai si vedeva casa, ci abbassiamo di quota fino a poggiare i piedi per terra, e nascondiamo velocemente il dispositivo di manovra tridimensionale sotto il lungo mantello nero che avevamo indosso.
Mancavano una decina di metri agli scalini che ci avrebbero dato accesso nella nostra dimora quando
X: ORA! PRENDETELI!!
*si sentì urlare*
Mi giro di scatto e vedo tre gendarmi cercare di saltarci addosso, uno di loro teneva delle lunghe lame in mano, ma la cosa non mi preoccupò più di tanto.
Mi fiondo verso il primo, era piuttosto impacciato, cerca di tirarmi un pungo in viso ma lo schivo abbassandomi in avanti con la schiena, mentre stavo ancora correndo verso di lui che nel mente aveva fatto qualche passo indietro, mi avvicino ancora di più, mi raddrizzo con la schiena dandomi la spinta con le gambe, sfioro il suo petto per poi tirargli un destro sul mento facendolo sbalzare via.
Corro subito verso il secondo che vedendo con che velocità avevo steso il suo compagno, si irrigidisce e mostra in volto in espressione di terrore, approfitto del suo attimo di esitazione e gli piazzo un calcio sulla guancia destra che lo fa girare come una trottola, ma prima di cadere a terra agonizzante mi prende il cappuccio e mi sfila il mantello. Mi giro per mettere ko anche il terzo, ma non vedendolo più mi giro verso i miei compagni e lo vedo steso pancia a terra con la faccia schiacciata da un piede di Furlan, e Isabel con un espressione compiaciuta in viso.
stavo per raccogliere il mantello quando sento
X:MANDATE RINFORZI!!
*un'altra voce*
La voce non era la stessa di quello di prima, guardo in alto da dove ho sentito la voce, e vedo quattro soldati che volano con i dispositivi di manovra tridimensionale e si stanno dirigendo verso di noi, indossano dei mantelli verde scuro, non sono della gendarmeria.
io: RAGAZZI PIANO B
loro annuiscono e ci liberiamo anche noi in volo riuscendo a mantenere una buona distanza di sicurezza dai nemici.
Anche se non ne avevamo mai avuto bisogno preferivo avere sempre almeno un piano di riserva.

flashback:
poche ore prima

eravamo nel salotto di casa, seduti intorno al tavolo e stavo rispiegando i diversi piani di fuga che sarebbero potuti servirci.
io: bene, ripassiamo ancora una volta il piano A e B.
*Isabel sbadiglia*
io: Isabel vuoi farlo tu?
*le chiedo*
Sapevo benissimo che non era attenta e volevo vedere come si tirava fuori dalla situazione.
*Furlan porta le braccia a petto incrociandole* voleva essere attento e sentire quale cavolata avrebbe detto
*Isabel spalanca gli occhi e si gira verso di me appena sente il suo nome*
*io la guardo negli occhi* ma lei non riesce a reggere il mio sguardo
Isabel:*porta le mani sul viso per coprirlo e abbassa la testa* ODDIO T/N NON GUARDARMI COSÌ, MI FAI PAURA!
*Furlan ridacchia*
Isabel: EHI NON RIDERE!!
io:*con la voce più dolce che riesco a fare*
lo faccio solo perché l'ho fatta svegliare alle 4:00 per ripetere il piano e so che lei ama dormire - il piano A te lo ricordi?
*Isabel annuisce*
Io: ok, il piano B l'ho leggermente modificato, ascoltate *entrambi si girano di scatto verso di me*
io: il piano B verrà attuato solo in caso di emergenza, quindi se tentassero di catturarci.
*entrambi mi fanno un cenno di sì con il capo*
io: bene, per fargli perdere le nostre tracce ci divideremo, Isabel tu andrai a destra, Furlan tu a sinistra e io andrò diritto *dicevo mentre indicavo sulla mappa appoggiata sul tavolo i movimenti che avrebbero dovuto fare.
-il piano B verrà attuato solo se ci trovassimo al centro della città, quindi nel caso cercassero di catturarci nel mentre staremo tornano a casa, aveva capito?
Furlan: si!
Isabel: *che si era finalmente svegliata* SI! prendiamo a calci la gendarmeria anche oggi!!!
Ci alziamo e indossiamo i dispositivi per la manovra tridimensionale.
Prima che Furlan apra la porta richiamo la loro attenzione, loro si girano verso di me, io mi avvicino a loro e metto una mano sui rossi e morbidi capelli di Isabel, che sorride subito a trentadue denti per il contatto, e una mano sulla spalla di Furlan che mi regala un dolce sorriso e gli dico con un lieve sorriso
io: ragazzi mi fido e credo in voi
*loro mi saltano al collo abbracciandomi*
Furlan e Isabel: anche noi!
Glielo dicevo sempre prima di fare un qualsiasi tipo di lavoro per cui venivamo contattati, come una sorta di rito propiziatorio.

fine flashback

Ora i quattro soldati incappucciati ci seguivano e stavano accorciano le distanze sempre di più, avevo paura che quella volta il nostro rito non avesse funzionato.

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Ecco a voi il primo capito spero vi sia piaciuto e che vi abbia interessato, alla prossima❤️
1202 parole.

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