Correvo confusamente, non capivo dove mi trovavo, mi sentivo confuso. Il fiato corto, una camminata che pian piano si faceva sempre più lenta.
Avevo la vista offuscata, proprio come la nebbia in una tranquilla giornata. Era quello che vedevo... Nebbia. Le mie lacrime creavano una patina leggera, ma forse spessa, sui miei occhietti chiari.
Una cosa che avevo notato é che quando piangevo, i miei occhi risaltavano, sembravano farsi di un colore molto più lieve, le mie pupille si rimpicciolivano, il bordo delle mie iridi diventava quasi nero.
Ero disorientato, non capivo, o meglio, non volevo capire, non volevo comprendere quello che era appena successo. Avevo perso il mio ragazzo, tutta la scuola aveva assistito a quella scena e sapeva, avevo litigato con il mio migliore amico, ero solo.
Complimenti Izuku, davvero.
Ero solo. Solo mentre cercavo la mia casa, un luogo che potesse ricordarmela, anche un qualcosa di familiare, nulla di più. Eppure la mia mente era annebbiata dalle immagini in loop di quell'orribile giorno di Gennaio.
Siamo soli, io e la nebbia.
Non credevo di poter parlare con un elemento naturale, ma evidentemente era l'unico modo per non farmi sentire solo. No, non fraintendetemi, non stavo parlando 'davvero' con la nebbia, ma riuscivo a percepirla.
Lei non c'era, non c'era nebbia in cittá. Tokyo era illuminata dalle luci dei grattacieli, era piena mattina. Eppure il cielo era buio, uno strato grigiastro copriva il Sole che solitamente splendeva.
Percepii una goccia d'acqua sul mio collo. Pensai fossero le mie lacrime, ma non era cosí. Sí stavo ancora piangendo, ma quella era pioggia. Fredda. Fredda come il ghiaccio.
Non capii perché al suo tocco mi venne la pelle d'oca, ma non avevo paura. In quel momento, sarebbero potuti cadere fulmini e tuoni, ma io non me ne sarei mai accorto.
Ero immerso nei miei pensieri, non mi ero mai sentito cosí ᴠᴜᴏᴛᴏ. E odiavo stare cosí, soprattutto perché ero consapevole fosse colpa mia. Ma ormai il danno era fatto.
Raggiunsi la mia dimora dopo ore, forse una, forse minuti, forse secondi. Il tempo si muoveva a rallentatore, come nei vecchi film.
Non volevo piangere, non volevo. Piangevo, piangevo come mai avevo fatto in vita mia. Avevo pianto cosí tanto che stavo letteralmente consumando tutte le mie lacrime.
Appena aprii la porta di casa vidi mia madre confusa. Non la degnai di uno sguardo, me ne andai a testa bassa verso la mia camera. Le stavo facendo del male, ma ormai lo avevo fatto a cosí tante persone.
Avevo bisogno di Shoto, avevo bisogno di lui come se fosse la mia unica ragione di vita. Immaginare la mia vita senza di lui mi sembrava impossibile.
Abbracciavo il suo peluche che qualche tempo prima mi aveva donato, credevo potesse calmarmi. Invece peggiorava solamente la situazione, sentivo ancora di più la sua mancanza.
Mi tornavano in mente tutti i momenti indimenticabili, addirittura mi misi a pensare al nostro primo incontro. Le lacrime scendevano, scendevano senza sosta.
Credevo fossero esaurite, ma non era mai abbastanza. Non riuscivo a capire più nulla, io avevo solo bisogno di Todoroki. Avevo bisogno del suo calore, del suo amore, del suo tocco, del suo sorriso, del suo sguardo.
Passai l'intero pomeriggio a piangere, non saprei dirvi per quante ore, ma abbastanza per far venire buio. Aveva piovuto per tutto quel tempo, il cielo era come me in quel momento.
Si stava sfogando, stava piangendo e urlando, voleva farsi sentire, voleva che qualcuno lo capisse, che qualcuno lo perdonasse. Proprio come me.
Non sarei potuto restire per altro tempo, non potevo starmene lí. Perché l'unica volta che ero riuscito a combattere avevo rovinato tutto?
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𝐖𝐡𝐲 𝐌𝐞? | 𝐓𝐨𝐝𝐨𝐝𝐞𝐤𝐮
Romance[𝖢𝖮𝖬𝖯𝖫𝖤𝖳𝖠] in revisione ----> 𝚆𝙷𝚈 𝙼𝙴 (だ畏ス) Due ragazzi che si incontreranno per caso e che cambieranno l'uno la vita dell'altro. ☕︎ ʏᴀᴏɪ ʙᴏʏ×ʙᴏʏ ᴛᴏᴅᴏᴅᴇᴋᴜ {29.12.20 - 28.04.21} ~𝘚𝘩𝘰𝘰