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Ero in classe, seguivo la lezione controvoglia, anzi non la seguivo proprio. Avevo in testa solo Shoto e quello che era successo il giorno prima. Dovevo ammettere che non mi sarei mai aspettato uno scenario del genere, ora capisco quanto sia difficile essere una coppia.

Avevo spiegato a Denki la "situazione", non gli avevo detto tutto, ma abbastanza per fargli capire. Non ne volevo parlare, ma era comunque il mio migliore amico e aveva il diritto di saperlo.

Quindi Bakugou e Kirishima hanno fatto pace e non ho rovinato la loro relazione.

"Midoriya" Sentii il professor Aizawa chiamarmi, alzai la testa di scatto non sapendo nemmeno l'argomento di cui l'uomo stava parlando. "Non stavi seguendo? Che hai per la testa?" Fantastico, mi ero fatto sgamare e anche molto facilmente.

"Ehm- m-mi scusi, s-sono miei p-problemi" Balbettai cercando una scusa plausibile, grattandomi la testolina verde. "Ai tuoi problemi pensaci dopo, ora segui la lezione se no puoi uscire" Sembrava abbastanza irritato dal mio comportamento.

Perché ce l'ha con me?

"L-le chiedo scusa-" Abbassai il capo sul banco e mi misi ad ascoltare la lezione. Sicuramente non me ne poteva importare nulla della chimica, non mi sarebbe servita a nulla nella vita, ma almeno non rischiavo un"altra ramanzina come quella.

Non sapevo come andassero le cose tra me e Shoto, forse bene, forse male. Avevamo avuto giusto il giorno prima una litigata abbastanza pensante, anche se poi era finito tutto meravigliosamente, posso dire. Solo che sentivo ancora che c'era distanza tra noi due, il nostro rapporto stava cambiando e avevo paura che pian piano sarebbe andato tutto peggiorando.

"Midoriya!" E mi ero perso di nuovo, non stavo ascoltando perché mi ero perso nei miei pensieri, Shoto era il principale ed ero evidentemente finito nei guai. "Non posso risolvere i tuoi problemi amorosi, sai?".

No aspe-

"Non fare quella faccia, si nota da kilometri di distanza che é un problema d'amore, ma risolvilo dopo okay? L'amore fa proprio schifo tsk" Era davvero il prof Aizawa quello? Sembrava davvero tutt'altra persona, ma ero felice che avesse capito che era una cosa seria.

Per mia fortuna, poco dopo suonó la campanella dell'ultima ora e finalmente potevo uscire da quella sottospecie di prigione chiamata da tutti 'scuola'. Shoto non mi seguí, in veritá tornai a casa a piedi solo soletto senza nessuno, e nessuno mi aveva rivolto la parola quel giorno.

Interessante.

Okay, dovevo ammettere che mi sentivo un pó escluso, é brutto essere ignorati. Arrivato a casa salutai mia madre, la nonna stava davvero male quindi anche lei era giù di morale, non poteva pensare a me e non la biasimavo.

Buttai per terra la cartella color senape, che ora mi sembrava un colore davvero orribile e pessimo per la sua funzione, e mi sedetti sul letto. Mi guardavo intorno con sguardo vuoto, come se stessi cercando qualcosa da fare.

Voglio andare da lui.

Mi saltó in testa quest'idea, non sapevo se fosse buona, ma alla fine era Venerdí, per cui potevo fare ció che volevo senza rimanere con con la faccia spiaccicata sui libri.

Uscii di casa, indossavo una semplice felpa enorme, aveva il suo profumo perció mi sentivo cullato da essa. Era fine Gennaio, anzi forse era Febbraio, ma ormai non seguivo più il tempo. Passava e non me ne rendevo conto, quando dicevano 'il tempo vola' non avevano poi cosí tanto torto.

Presi dalla tasca le chiavi di casa della villa di Shoto, me ne aveva fatte una copia, cosí che potessi entrare quando volevo. Era quasi la nostra casa, ed era magnifico usare la parola 'nostra'.

Ed eccola lí, era di fronte a me quella villa in legno che tanto amavo, i sakura spogli, i piccoli bonsai negli angolini del giardinetto, il leggero ma intenso odore di fragola e gelsomino. Molti ricordi mi passarono per la mente, provavo malinconia perché andava tutto alla grande, e ora...

Ora era diverso e non volevo. Infilai la chiave nella toppa e la girai, evitando di fare rumore. Sí, mi avrebbe sentito comunque ma non importava. In casa c'era silenzio, non sapevo il perché ma mi ricordó una scena molto passata che avrei voluto dimenticare.

Feci scorrere lentamente la porta della sua camera, anche perché era l'unico posto in cui non avevo controllato ed era il più probabile nel quale si trovasse. Infatti avevo ragione.

Era lí, in un angolino appoggiato al muro e rannicchiato come lo ero io qualche sera prima. Sul suo volto c'era un velo di tristezza, delusione e odiavo vederlo cosí. Quando entrai nella stanza non mi guardó nemmeno, i suoi occhi erano sottili e spenti, quasi si potesse addormentare da un momento all'altro.

Mi avvicinai al bicolore, cercando di non disturbarlo, magari non gradiva la mia compagnia o anche solo il pensiero che fossi andato a casa sua. Mi abbassai in modo che potessi incontrare i suoi occhi.

Lui mi guardó triste, gli scese una lacrima dall'occhio sinistro semicoperto dai capelli rossi. Poi fevi una cosa che non mi sarei mai aslettato di fare.

Misi due dita alle estremitá delle labbra del mio ragazzo e gli 'creai' un piccolo sorriso. Sorridevo anch'io, volevo vederlo ridere, non piangere. Shoto mi sorrise sinceramente e io gli lasciai un leggero bacio sulla fronte.

Ci guardammo negli occhi, forse cosí profondamente da dimenticarci del tutto l'ambiente circostante. Ero bloccato letteralmente nelle sue iridi, non riuscivo ad ammirare altro se non lui, se non la perfezione.

Poggió una mano sulla mia guancia e sentii la pelle d'oca su tutto il corpo. Sí, mi aveva solo sfiorato, ma era bastato per farmi sentire in paradiso. Le sue labbra toccarono le mie, era un bacio morbido ma allo stesso tempo passionale.

Mi misi a cavalcioni su di lui per sentire il suo corpo, posai le manine tremanti sul suo collo, percepii la sua lingua entrare nella mia bocca e i brividi che attraversavano la mia schiena.

Non volevo staccarmi, volevo rimanere in quel momento per sempre, era da tempo che aspettavo quel bacio cosí pieno di emozioni e sensazioni paradisiache.

Abbassai la testolina per riprendere fiato, dei rivoli di saliva pendevano dalle mie labbra, tenevo le mani sul suo petto. "Hey..." Mi chiamó sussurrando dolcemente. "Ti amo" Era come se me l'avesse detto per la prima volta, come se fossimo ritornati a mesi fa ed eravamo ancora impacciati l'uno con l'altro, cosí ingenui e innamorati persi.

"Ti amo"

AMATEMI.

LO SO CHE MI AMATE.

HO FINITO HAIKYUU.

VOGLIO PIANGERE. HO GIA' PIANTO TROPPO. IO AMO ALLA FOLLIA QUESTO ANIME.

DIOOOOOOOO LO AMO. AMO KAGEYAMA E IO SONO SHOYO. E' TUTTO COSI' PERFETTO.

okau la smetto-

arigatō per le 33 K letture <33

~your shoo

𝐖𝐡𝐲 𝐌𝐞? | 𝐓𝐨𝐝𝐨𝐝𝐞𝐤𝐮Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora