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Bakugou mi guardava in modo strano, come se avesse appena visto un fantasma. Probabilmente stava ragionando se nelle ciambelle non ci fosse del veleno o robe strane.

Sí, non mi sembrava il tipo che si preoccupava per queste cose, ma come avevo percepito non si fidava per nulla di me.

Non potevo biasimarlo, ma allo stesso tempo avrebbe dovuto capire che non avrei mai fatto una cosa del genere. Dovevo ammettere che mi sentivo abbastanza a disagio, nessuno parlava.

"Ti va di entrare in casa?" Chiese tutto d'un tratto facendomi prendere un infarto. "EHHH?!" Okay ero abbastanza scioccato dalla proposta.

Com'é che da un momento all'altro si comporta cosí?

"Ma stai bene?" Feci incredulo facendo scorrere davanti al suo viso scocciato la mia mano. Sembravo davvero scemo in quel momento, ma che ci potevo fare?

Kacchan continua a stupirmi, avrá la febbre?

"SI CRETINO! VUOI ENTRARE O NO IN QUESTA CAZZO DI CASA?!" Urló piuttosto arrabbiato facendomi sobbalzare per lo spavento.

"O-okay, ma non urlare" Dissi io con la voce da bambino indifeso. Entrai nella sua dimora: la sala era in disordine, cibo sparso ovunque, la TV accesa, non c'era nessuno in casa.

C'era ancora quel silenzio fastidioso, non sapevo davvero che fare, di che cosa parlare. Sinceramente non sapevo nemmeno perché ero lí. Feci un finto colpo di tosse per attirare la sua attenzione.

Lui mi guardó corrucciando la fronte: "Che c'é?" Fece sempre con il suo tono irritato. "E-ecco... Perché sono qui?" Gli chiesi come se fosse lui a dovermi dare la risposta.

"Ma che cazz- E IO CHE CAZZO NE SO?!" Il suo modo di arrabbiarsi era piuttosto buffo, sembrava una ragazzina quando ha il ciclo. Ma modestamente, quella volta aveva ragione.

"I-io te l'ho detto perché sono qui, ma sei tu che mi hai fatto entrare in casa tua" Mi giustificai gesticolando impacciatamente. "Ma porca di quella-" Sospiro mettendosi una mano sul viso.

"Non so il perché, okay?! Adesso ho fame!" Si andó a sedere sul divano grigio con un viso imbronciato. Mi scappó una risatina, che tappai con la mano.

"Cazzo ridi?" Disse aprendo la busta con le ciambelle, in teoria ancora calde. "N-niente" Balbettai avvicinandomi al divanetto scuro.

"Posso sedermi?" Domandai insicuro, indicando il divano. Lui era a gambe incrociate su esso. "Tsk" Rispose soltanto, per cui lo presi come un si.

Mi sedetti di fronte a lui, stava mangiando una ciambella alla fragola. "Vuoi?" Mi porse il sacchetto con quei dolci americani.

Ma perché é cosí gentile?

"E-ehm... G-grazie" Balbettai prendendone una cioccolato, lo guardavo aspettandomi una frase del tipo 'questa é mia' oppure 'ho cambiato idea'.

"Non mangi?" Mi chiese confuso, guardandomi male. "Eh?! S-sí" Iniziai a mangiare la ciambella al cioccolato, era da tempo che non ne mangiavo una.

Come passa il tempo.

"Come va con Shoto?" Domandó improvvisamente il biondo, lo guardai confuso. "B-bene... Davvero bene" Risposi avendo paura che iniziasse a fare battute odiose o cose simili.

"Mh... Se avessi saputo che Shoto riuscisse ad essere felice grazie a te, vi avrei fatti incontrare molto prima" Ammise tutto d'un fiato, osservando la sua ciambella rosa come se fosse chissá cosa.

"Oh ecco... Io non ho fatto niente i-in realtá" Balbettai diventando leggermente rosso e grattandomi la nuca. "Sai che ne dici di stronzate?" Non sapevo se prenderla bene, oppure l'opposto.

𝐖𝐡𝐲 𝐌𝐞? | 𝐓𝐨𝐝𝐨𝐝𝐞𝐤𝐮Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora