60 || 𝐋𝐎𝐒𝐈𝐍𝐆 𝐆𝐀𝐌𝐄

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Erano passate tre settimane, Judie non mi aveva lasciato un secondo da sola e non seppi bene per quale motivo: sperai non fosse per il pensiero che potessi farmi del male. Non ero capace o forse non ne avevo il coraggio.

Louis mi veniva a trovare di tanto in tanto, tutto ciò che facevo era andare a lezione per poi ritornare in camera per studiare o dormire. Non uscivo più con i ragazzi, non avrei voluto vedere quell'orribile sceneggiata tra Harry e Debby. Non avrei giocato ancora al loro gioco, non chiedevo più notizie di lui nonostante volessi e Louis se n'era già accorto da tempo. Tuttavia, anche lui sembrava voler evitare il discorso.

«Non puoi restare rinchiusa qui ancora, Annabel» mi rimproverò Judie, era appoggiata con la spalla al muro, le sue braccia erano incrociate al petto e mi fissava seria. Sospirai scocciata, cercando di concentrarmi sullo studio.

«Non ho altro da fare, Judie, preferisco studiare per passare gli ultimi esami invece che perdere tempo dietro a cose inutili» spiegai tranquillamente. La mia migliore amica fece qualche passo veloce verso di me che la portarono a poggiarsi con le mani sulla scrivania dove i miei libri erano poggiati.

«Ma credi che non ti conosca? Far finta che niente sia successo ti sta solo danneggiando ulteriormente, Annabel. Abbi il coraggio di affrontare la realtà dei fatti!» esclamò al di sopra di me. Mi voltai con uno scatto verso di lei, alzando il capo velocemente.

«Credi che non ti senta quando piangi di notte, da sola, nel letto? Devi ricominciare, Annabel, e per farlo devi prima fare i conti con quello che è successo» mi guardava con rabbia, sapevo bene quanto la mia salute le stesse a cuore. Da sempre ci eravamo prese cura l'una dell'altra, l'avremmo sempre fatto perché eravamo fatte per questo.

«Credi che sia facile?» sbuffai una risata amara «Non sai cosa significa chiudere gli occhi solo per essere tormentata da quell'immagine, non sai che significa guardarsi allo specchio e sentirsi così sbagliata» e volli fare la forte, come sempre, ma i miei occhi mi tradivano spudoratamente. Questo non poteva sfuggire alla persona che mi conosceva fin da bambina, che aveva visto tutti i momenti della mia vita e che mi aveva supportato.

«Non ti permetterò di cadere per un ragazzo, non puoi» gli occhi della mia migliore amica iniziarono ad inumidirsi quando la voce si spezzò ad un certo punto della frase. L'unica cosa che riuscii a fare fu prenderla di colpo dalle spalle e attirarla a me, in un abbraccio. Mi strinse forte, riuscii a sentire le sue dite sprofondare nella mia pelle quando un singhiozzo uscì dalle sue labbra.

«Non sai quanto mi fa male vederti così» ammise con voce rotta. Chiusi gli occhi, dondolando il corpo della mia amica nelle mie braccia.

«Sono forte, Judie, lo sai» la rassicurai sottovoce, cercando di calmarla. Continuai a stringerla per qualche minuto, poi finalmente la mia amica si allontanò e asciugò le sue lacrime con le mani. Mi guardò tristemente.

«Ti voglio bene, scema» brontolò prima di scoppiare in una buffa risatina, e così fece sorridere anche me. L'abbracciai di nuovo e sarei stata così per ore se non fosse stato per il rumore proveniente alle spalle della mia amica. Qualcuno aveva bussato, eppure non aspettavamo ospiti. Liam era a lavoro ed Harry sicuramente non poteva essere.

Spostai lo sguardo sotto la porta quando qualcosa venne infilata sotto di essa. Quella che sembrava una lettera, ora giaceva sul parquet marrone della stanza che condividevo insieme a Judie.

«Aspetti qualcosa?» domandai confusa alla mia amica. Lei, dal canto suo, mi guardò con la fronte corrugata prima di scuotere la testa. Effettivamente, la posta non ci arrivava quasi mai perché non avevamo nessun avviso da ricevere. Mi feci coraggio e con impazienza raccolsi quella lettera bianca da terra, la girai tra le mani per guardare il retro di essa. Quando riconobbi la scrittura il mio cuore smise di battere per qualche secondo. 'Per Annabel' era l'unica cosa scritta in corsivo, con una penna nera dalla punta sottile.

Alzai lo sguardo verso Judie che intanto osservava la scena in preda alla confusione. I miei occhi parlarono al mio posto -e forse avrei dovuto ringraziare anche l'abilità di Judie nel comprendermi-, perché la ragazza fece un passo indietro con aria sconvolta.

«Vieni a sederti sul letto prima di leggerla, starò vicino a te» annunciò una volta sedutasi sul letto, picchiettando poi la sua mano sulla coperta. Deglutii con forza quando obbedii: era quella la cosa giusta da fare.

Ci misi del tempo prima di decidermi ad aprire quella dannatissima lettera, pensavo intanto a cosa potesse contenere. Avrebbe potuto essere la svolta, ma in positivo o negativo? In realtà non ci sarebbe mai stata una svolta positiva, non dopo tutto quello che era successo. Non dopo quel bacio che avevo visto con i miei stessi occhi.

Dopo qualche minuto ed un groppo alla gola, strappai la parte superiore della lettera e con forza tirai fuori il foglio da essa. I miei occhi, come prima cosa, vagarono per dargli un'occhiata generale: era tutto scritto in corsivo, con la stessa penna utilizzata per scrivere il mio nome all'esterno, e tutto era così ordinato da darmi una sensazione di soddisfazione lungo tutto il corpo. Quando raggiunsi di nuovo la parte superiore del foglio, chiusi gli occhi per darmi coraggio ed iniziai a leggere, mentre Judie abbracciava il mio corpo e posava il suo volto sulla mia spalla.

Cara Annabel,
quando leggerai questa lettera io sarò già a mezzo mondo di distanza. Ho dovuto farlo, l'idea di stare così vicino a te ma allo stesso tempo così lontano mi stava lentamente distruggendo. E lo so, lo so che hai visto proprio l'unica cosa che non avresti mai voluto vedere. Ho parlato con Louis e mentirei se dicessi che non mi abbia preso di peso e attaccato al muro, perché lo ha fatto e lo meritavo. Vorrei dirti tante cose, ma so bene che solo un foglio non basterebbe. Non era niente vero, non ho mai amato nessuna come ho amato te. Non ho mai venerato qualcuno come ho fatto con te. Quello che hai visto è frutto di un fraintendimento, non puoi sapere ciò che è successo dopo e so che adesso è troppo tardi anche solo per dirti che sì, l'ho respinta perché non era te. Non mi crederai mai, mi va bene così però. Ci siamo fatti del male, lo so, e non mi perdonerò mai per averti detto quelle cose, per aver tradito la tua fiducia ma soprattutto per non averti dato quel mondo così magico come tu desideravi. Custodisco ogni ricordo con cura, non riuscirò mai a dimenticare il fiato che mi morì in gola quando i miei occhi si posarono su di te la prima volta. Eravamo due bambini, forse lo siamo ancora, tu eri così persa nel tuo mondo e stavi cercando di rimettere insieme i pezzi della tua vita ed io lo stesso. Ci siamo amati, io l'ho fatto così tanto... anche se non te l'ho mai detto ed ora mi rendo conto che è troppo tardi per farlo. Mi hai cambiato, mi hai reso più vulnerabile in un senso del tutto positivo, mi hai fatto capire che provare sentimenti è giusto. Essere tristi lo è, accettare il dolore. Sei stata la mia guida per molto tempo, cercavo di imitarti nelle cose più stupide per imparare ad essere una persona migliore e non ti ringrazierò mai abbastanza per questo. Hai portato luce nella mia vita quando pensavo che tutto ciò che essa mi riservava fosse dolore e buio. Sei stata la mia salvezza, ma starti vicino ti danneggerebbe soltanto. Sono tornato a Londra da mia madre e spero tu possa trovare qualcuno che valorizza davvero la tua bontà, il tuo modo di essere. Non abbatterti, non piangere più. Il mondo è un posto bellissimo, Annabel. Guardarti intorno e decidere di essere gentile con le persone ti fa sentire potente, felice. Vivi, vivi tutto come se quello fosse l'ultimo giorno della tua vita. Sii aperta ad ogni tipo di emozione in modo che esse possano dare forma alla tua persona. Sorridi, cerca il lato positivo delle cose. Me lo hai insegnato tu, Bel, ed ora devi trovare qualcuno che ti faccia sentire la regina di questo mondo. Perché meriti tutto quello che c'è di bello ma che io non sono stato in grado di darti. Non sei mai stata tu il problema e voglio che questo tu lo tenga a mente. Sei bellissima, sei la persona più buona e dolce del mondo, non paragonarti alle altre persone perché non hai nulla da invidiare. Sei ancora l'unica persona che faceva tremare le mie gambe dall'emozione, sei ancora quella persona che mi ha spinto a seguire i miei sogni... Sei ancora l'unica. Sei unica, in tutto ciò che fai, e sempre lo sarai. Non ho saputo renderti felice, non abbastanza.

Amarmi è una partita persa dal principio.

Tuo per sempre,
Harry.

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