14 || 𝐖𝐇𝐀𝐓 𝐀 𝐖𝐎𝐍𝐃𝐄𝐑𝐅𝐔𝐋 𝐖𝐎𝐑𝐋𝐃

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A/N: anche per questo capitolo, ho in mente una canzone per voi :) come sempre, vi segnalerò l'inizio con un asterisco.

A/N: anche per questo capitolo, ho in mente una canzone per voi :) come sempre, vi segnalerò l'inizio con un asterisco

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I ragazzi continuavano a scatenarsi, mentre le mie forze ormai quasi mi avevano abbandonato. Io ed Harry ci allontanammo di poco dalla pista, toccando con i nostri piedi la sabbia morbida al di sotto di noi.

«Come fai a saper ballare così?» domandai curiosa quando mi voltai verso di lui. La musica non era molto lontana ma eravamo nel punto adatto per sentire chiare sia le parole di Harry sia le varie canzoni che venivano messe.

«Mia madre» tagliò corto guardando la sabbia con le mani nella tasca «lei ama le canzoni anni sessanta, le ballava sempre con mio padre» e non osai chiedere altro a causa della sua espressione evasiva, ma soprattutto perché pensavo non fosse il momento adatto per arrabbiarmi per una delle sue risposte scocciate che, inevitabilmente, mi avrebbe dato.

«Sei molto bravo, comunque» ammisi stringendomi nelle spalle. Lo vidi sorridere imbarazzato, forse per la prima volta, mentre le sue fossette si facevano spazio sulle guance leggermente rose. «Io non ricordo un momento completamente felice con mio padre» mormorai tristemente, ma scusandomi subito dopo per questa frase fuori luogo uscita quasi per sbaglio.

«Non scusarti» Harry mi guardò sconvolto, ma i suoi occhi erano compassionevoli. Abbozzai un sorriso, mi sentivo così in imbarazzo per aver detto una cosa simile che ora la sua attenzione mi stava mettendo in soggezione.

«A volte mi escono e basta, è come se questo pensiero mi tormentasse» giocai con la sabbia mentre la voce uscì dalle mie labbra come un sussurro. Le urla dei miei amici risuonavano ancora nell'aria e, se avessi alzato lo sguardo, li avrei visti ballare e abbracciarsi.

«Quando da piccola mi ritrovavo ad andare a casa di Judie guardavo sempre i suoi genitori con malinconia, chiedendomi perché io non potessi avere la stessa famiglia felice... come quando il padre di Judie tornava a casa e salutava la figlia e la moglie con un bacio caloroso sulla testa. Sono la mia seconda famiglia, nel padre di Judie ho trovato una persona che nella mia vita mancava» spiegai lentamente con la testa china verso i miei piedi. Harry stava in silenzio ma potei capire che stesse seguendo con attenzione quando con la coda dell'occhio guardai la sua fronte corrugata ed i suoi occhi puntati sul mio viso.

«Vedi Harry,» sospirai prima di voltarmi verso di lui «l'amore, come dici tu, fa davvero male ed io l'ho potuto provare con mia madre, quando la scovavo nel bagno o nella camera da letto a piangere per una persona che ci aveva abbandonate per crearsi un'altra famiglia» Harry fece un passo indietro, ancora con le mani nella tasca, mentre le sue labbra erano pressate in una linea dritta.

«Ma poi vedo i genitori di Judie, vedo gli sguardi delle coppie che mi ritrovo ad osservare quando sono per strada, in un café o addirittura ad una festa. Vedo Judie e Liam, che anche se non se ne sono accorti ancora, sono persi l'uno dell'altra. Più di tutto, però, vedo i loro sorrisi, la loro timidezza, i loro gesti... L'amore distrugge ogni minima cellula del tuo corpo quando è sbagliato, ma allo stesso tempo fa riscoprire cose di te stesso che forse nemmeno conosci. Le persone meritano una possibilità— l'amore lo merita, senza alcun pregiudizio. Quando dico che credo nella gentilezza, nei piccoli gesti, quando dico che ho una speranza in un mondo migliore dove le persone sono capaci di amarsi davvero, è vero» parlai senza sosta, guardando dritto negli occhi il ragazzo di fronte a me. I suoi capelli si spostavano lievemente a causa del vento che iniziò a tirare improvvisamente. Erano forse l'una e mezza del mattino e, ancora una volta, mi ritrovavo a fare un discorso sull'amore con Harry.

*
Abbozzò un sorriso, dolcemente, poi per qualche secondo si voltò verso la folla che intanto si era placata dal ballare, correndo verso di noi inspiegabilmente.

«Immagino questa sia la tua canzone, allora» Harry mormorò quando le note di 'What a Wonderful World' iniziarono a farsi sentire sul lido. Rabbrividii, non so se per il freddo o per la frase che aveva appena detto Harry. Lui se ne accorse, comunque, perché nel momento esatto in cui tutti gli altri arrivarono annunciando i fuochi d'artificio, Harry circondò le mie spalle con il suo braccio, stringendomi a sé.

Mi irrigidii a quel gesto inaspettato, così dolce per essere da parte di Harry. Pensai che stesse provando pietà per me e mi costrinsi a scacciare via questo pensiero che sapevo per certo mi avrebbe infastidita non poco. Non avevo raccontato la mia storia per far pietà, non era mai stato quello il mio obiettivo. Lui continuò a stringermi e, con la voce di Louis Armstrong ed i primi fuochi d'artificio che iniziarono ad esplodere di fronte a noi, non potei fare altro che appoggiarmi al petto del ragazzo, rilassandomi con il suo battito cardiaco.

Eravamo tutti lì quella sera, sotto le stelle delle California, su un lido sconosciuto, in una serata anni sessanta dove eravamo chiaramente inadeguati, con il naso all'insù e gli occhi lucidi come dei bambini mentre scartano i regali nel giorno di Natale.

C'erano Judie e Liam che, ormai, sembravano più intimi che mai. Si scambiarono un dolce bacio a fior di labbra e io feci finta di non vedere, ma tutto ciò che avrei voluto fare sarebbe stato sorridere e abbracciarla. C'erano Sophie e Niall che, nonostante i numerosi litigi, ora si ritrovavano non si sa come abbracciati, mentre Louis cercava di intrufolarsi tra loro per non restare escluso. C'erano le ragazze che, sebbene la serata passata a lamentarsi, ora si scambiavano abbracci affettuosi mentre nei loro occhi risplendevano i colori dei fuochi d'artificio. Infine, c'eravamo io ed Harry. Due persone insolite, molto diverse eppure così uguali. Non mi era ancora del tutto chiara la sua persona, era come se avesse sempre qualcosa da nascondere... ma poi riusciva a sconvolgermi anche solo con un gesto.

La sua mano piena di anelli stringeva il mio braccio, mentre l'altra era intorno alla mia vita. Mordevo il mio labbro cercando di non piangere dalla gioia che stavo provando senza un apparente motivo. La pace interiore che stavo raggiungendo in quel momento non riuscivo a spiegarla con le parole, la mia mente era completamente vuota da ogni pensiero.

La testa di Harry si chinò sulla mia, appoggiandosi con indugio, mentre entrambi eravamo intenti a guardare lo spettacolo pirotecnico cullati dalle note della canzone che rispecchiava esattamente la mia vita.

Eppure, l'unica cosa che riuscì a cullarmi davvero quella serata fu il battito di Harry che, non so per quale motivo, aumentò improvvisamente.

Mi ritrovai a sorridere, pensando tra me e me, 'che mondo meraviglioso'.

A/N
Ciao a tutte ragazz*, fatemi sapere cosa ne pensate. Vi sta piacendo la storia? Secondo voi quali saranno le prossime mosse dei ragazzi?
Datemi i vostri pareri nei commenti!
Un bacio.

𝐋𝐎𝐒𝐈𝐍𝐆 𝐆𝐀𝐌𝐄 || 𝐇.𝐒.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora