7.05 am.
L'unico sentimento che riesco a provare in questo momento è solo ed unicamente fastidio.
Fastidio per una cazzo di sveglia che suona da esattamente quindici minuti e che io non ho ancora disattivato perché, a quanto pare, alzarsi e fare qualcosa di umano mi risulta troppo difficile.
Forza Sophie, cosa sarà mai l'inizio del secondo anno di college?
Sicuramente non sono agitata come il primo giorno del primo anno, quando ancora non sapevo precisamente su cosa mi sarei imbattuta vivendo lontana da casa e senza i miei migliori amici che mi giravano attorno 24 ore su 24.Non fraintendetemi, adoro essere completamente autonoma per quanto riguarda gli studi e la vita di tutti i giorni: se una mattina non sento la sveglia oppure non ho voglia di alzarmi, rimango a letto senza sentire le urla di mia madre echeggiare per tutta la stanza.
E sapete perché l'80% obbligatorio di presenze nei corsi che frequento sono evidentemente diminuite? Proprio perché la mia compagna di stanza, Summer, è esattamente come me, se non peggio.
Bassa, capelli castano chiaro, occhi azzurri, lentiggini, fisico da sportiva, ritardataria, testarda ma anche dolce, intelligente e incredibilmente stupida.
L'ho conosciuta il primo giorno di college e da quel momento siamo diventate tanto amiche, mi sono affezionata a lei così tanto da farle conoscere la mia compagnia di amici qua a Chico, il mio amato paesino californiano, evento alquanto improbabile viste le vigili regole che abbiamo stabilito sin dall'infanzia: regola numero 1, si entra a fare parte della vera compagnia soltanto dopo due anni di conoscenza.
Difatti non posso considerarla parte integrante del gruppo, ma oramai è diventata parte integrante di me e della mia noiosa vita.Parlo tanto ma nessuno sa chi sono io, quindi mi descrivo velocemente senza girarci tanto attorno: mi chiamo Sophie, ho diciannove anni e frequento uno dei college più prestigiosi di Los Angeles, sono alta un metro e una banana, occhi marroni, capelli biondi, e nient'altro di veramente interessante, caratterialmente non so descrivermi con sincerità, potrei dire che sono dolce ma la maggior parte delle persone mi conferma il contrario, stronza patologica che si comporta da tale soltanto con chi se lo merita.
Ah sì, non vorrei tralasciare un dettaglio che tutte le ragazze del college ritengono importante: sono la sorella del ragazzo più quotato dell'intero istituto, Jordan.
Esattamente, abbiamo scelto lo stesso college perciò oltre a sopportarlo a casa, devo avercelo anche lì.<<Sophie?>>
Parli del diavolo e spuntano le corna, no?
<<si, Jordan?>>
<<sei sveglia oppure dormi?>>
<<no sto dormendo, ma che cazzo di domanda è? ti ho appena risposto>>
Scusate, il risveglio mattutino e Sophie non vanno per niente d'accordo.
<<stai calma, sono venuto a dirti che tra mezz'ora partiamo perché ci sarà traffico, stanno tutti ripartendo per tornare al college>>
E ovviamente non rimane fermo alla porta, figuriamoci, entra e si dirige proprio alla finestra dove tira su la tapparella facendo entrare tutta la luce dell'ultimo sole di Settembre, accecandomi e facendomi raggomitolare sotto le coperte per ritornare nell'oscurità.
<<dai su alzati, dormigliona.
Sai che mi dispiace svegliarti, anche perché si sta molto meglio quando dormi>>Carino no?
A parte gli scherzi, il bene che ci vogliamo è qualcosa di indecifrabile però credo che essendo fratelli è normale infastidire l'altro non appena se ne ha l'occasione.
La sua delicatezza mi sconvolge: mi ha appena buttata giù dal letto tirando le coperte.
<<brutto cretino che non sei altro, sono sveglia e mi dispiace ma anche quest'oggi ti romperò i coglioni.
Adesso esci che vado a lavarmi>>
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Credi in me? || Vinnie Hacker
FanfictionTutti noi abbiamo una persona con la quale non riusciamo proprio ad andare d'accordo; quella persona che nel caso la beccassi per strada, cambieresti direzione piuttosto di incontrarla. Ma perchè quella persona, per Sophie, è proprio il migliore ami...