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<<passami Hera, guidi te adesso>> gli imposi ricevendo un occhiataccia, rimase a guardarmi titubante e solo dopo un po' decise di passarmi la gatta.

Vinnie ed io siamo tornati a casa perché la sua gattina non sta bene e voleva a tutti i costi portarla dal veterinario lui stesso, mi ha chiesto se lo accompagnavo ed ora eccomi qua con Hera in braccio mentre cerco di non farla scappare per la macchina.

<<tienila meglio, sembra tu stia tenendo in braccio un sacco della spazzatura!>> si lamentò per la quarta volta facendomi sbuffare, <<Vinnie, ti rendi conto che mi stai rimproverando per come tengo in braccio un gatto?>> sbottai esasperata, <<la sto tenendo bene!>>

<<scusa, ma sai quanto tengo a questa piccola gattina>> disse addolcendo il tono di voce e allungando la mano per accarezzarla, io alzai gli occhi al cielo e guardai fuori dal finestrino.

<<sì sì>> mormorai bestemmiando mentalmente per le unghie di Hera conficcate nelle mie gambe, <<sei così preoccupato per lei che oggi non mi hai dato nemmeno un bacio>> mi lamentai facendolo ridacchiare.

<<ma se ti ho baciata appena ci siamo svegliati!>> replicò lui alzando le spalle, io guardai l'orologio indicando l'orario con il dito, <<sono le quattro di pomeriggio, Vinnie>> gli feci notare arrabbiata.

Lui rise di gusto e non mi rispose perciò decisi di trascorrere il resto del tragitto veterinario-casa sua immusonita, limitandomi ogni tanto a canticchiare e a concedere qualche carezza a Hera che dopo dieci minuti di macchina decise di accasciarsi e stare tranquilla.

Arrivammo nel parcheggio di casa sua e mi slacciai la cintura per riuscire a prendere in braccio la gatta e portarla in casa, ma Vinnie precedette ogni mio movimento e mi prese Hera dalle braccia portandola via lui.

<<mi apriresti la porta, per favore?>> domandò facendomi vedere che non riusciva a farlo da solo perché aveva entrambe le mani occupate, io annuii sorridente e andai verso la porta aprendola e subito dopo richiudendola alle mie spalle per dispetto, sentendo le sue lamentele da fuori scoppiai a ridere attirando l'attenzione dei suoi genitori.

<<anche io voglio ridere un po'!>> esclamò suo padre venendo in salotto, <<dove l'hai lasciato il mio ragazzo?>> chiese guardando fuori dalla finestra, io indicai la porta che subito dopo si aprì a fatica rivelando un Vinnie arrabbiato con Hera in braccio.

<<ah ma ci sei riuscito!>> dissi con una finta faccia stupita, lui mi fece la linguaccia che io ricambiai scoppiando poi a ridere, <<grazie Sophie, mi sono proprio innamorato della ragazza giusta>> bofonchiò appoggiando Hera sul bracciolo del divano; suo padre rimase evidentemente stupito dalle sue parole ma non disse nulla e si limitò ad ascoltare e annuire sorridente.

I nostri genitori non sanno ancora niente, in realtà non l'abbiamo detto praticamente a nessuno.
Siamo riusciti a dire a Jordan che ci stavamo frequentando seriamente dopo quasi un mese che avevano litigato, un mese trascorso a correre dietro a mio fratello implorandolo di perdonare Vinnie dicendogli che non ne ho risentito del suo gesto così immaturo, anzi, io stessa volevo farlo.

Tra me e Vinnie va tutto alla grande, mi sembra quasi impossibile dire che finalmente sto insieme ad un ragazzo che amo con tutta me stessa.

Non ce lo siamo mai detti direttamente, con un vero e proprio 'ti amo', ma non ne sentiamo il bisogno, lo capiamo entrambi tramite piccole esclamazioni come quella di Vinnie di poco fa, oppure attraverso gesti innocui che in realtà racchiudono un mondo.

Ciò che non ho ancora compreso è il fatto che non abbiamo ancora fatto sesso: abbiamo recuperato tutti i preliminari non fatti nel periodo in cui non ci parlavamo però non abbiamo ancora scopato.
Non so se abbia in serbo per me qualcosa di incredibile, un momento perfetto che ricorderò per tutta la vita, ma mi sembra alquanto strano che Vinnie non sia ancora giunto al limite della sua voglia irrefrenabile.

Credi in me? || Vinnie HackerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora