Capitolo 1- Idea

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Resterai al mio fianco?

Me lo prometterai?

Se lascio la tua mano ho paura che volerai via, andrai in frantumi.

Sono spaventato, spaventato a tale pensiero.

Fermerai il tempo?

Se questo momento passasse ho paura

che tutto questo possa non essere successo, che io ti possa perdere.

Sono spaventato, spaventato a tale pensiero

⁓ Butterfly ⁓

⁓ BTS ⁓


...


Jungkook, uscito dalla Kim, si era sforzato di non piangere. Lui e Jimin avevano preso i mezzi pubblici per arrivare dai suoi amici. Il maggiore non gli aveva chiesto niente né lui voleva dire qualcosa. Era rimasto in silenzio per tutto il tragitto, non aveva seguito neanche il percorso. Se non fosse stato per il biondo si sarebbe perso mentre vagava incurante della sua meta tra la città. 

Non aveva le forze per camminare ma egualmente le sue gambe lo stavano conducendo verso i suoi amici. Non era arrabbiato con Taehyung, lui non c'entrava nulla. Era arrabbiato con se stesso. Lui aveva ferito, di nuovo, il marito. Lui era stato il carnefice. Lui aveva permesso al Signor Kim di privare Taehyung del suo sogno. 

Il padre aveva ragione. 

-Sei un disastro- gli ripeteva.

-Sei inutile- continuava.

-Uno sbaglio- concludeva.

Lui rovinava sempre tutto. E tutto quello ne era una prova. Quella volta non era stato Taehyung ha ferirlo. Era lui che aveva ferito l'altro. Ed ecco perché stava così male. Non riusciva ad accettarlo.

-Non ti odio- gli aveva detto il marito.

Ma come poteva non odiarlo. Gli stava rovinando la vita. Con il matrimonio ed il contratto gli aveva negato la libertà. E adesso gli aveva anche impedito di fare ciò che più gli piaceva. Era lui l'antagonista in tutta quella storia. 

Non era perfetto. Era un disastro. 

Dopo tutto quello che Taehyung aveva subito, si era ripromesso di aiutarlo. Ma come fare quando l'artefice di tutto era stato lui?

Sì, il Signor Kim aveva organizzato astutamente e perversamente quel maledetto giorno di catastrofe, ma come aveva anche aggiunto non era stato lui a permetterla. Era stato Jungkook. Lui aveva ceduto a quella logica che andava in contrasto con quando dettato dal suo cuore.

Già il suo cuore l'aveva sempre ribadito, anche quando gli aveva urlato parole spiacevoli, che Taehyung non poteva essere lo stesso ragazzo che il Signor Kim descriveva. Ma come uno stupido gli aveva dato retta. A guardarsi indietro si sarebbe solo picchiato. 

Aveva tutta quella confusione in testa. Dovuta al fatto che, se fosse stato Taehyung, non avrebbe mai detto quella parole a colui che lo stava rovinando.

-Non ti odio-. 

Perché? Perché non lo odiava? Sarebbe stato tutto più facile. Avrebbero litigato e poi fatto la pace come loro sapevano fare. Così era tutto diverso. Taehyung non lo odiava, non c'era nulla da chiarire. Ma Jungkook si sentiva opprimere da ciò. 

Ananke: The DestinyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora