Capitolo 93- Ultimo

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Il silenzio aleggiava in quella casa in montagna. Quell'abitazione ricoperta di neve, stranamente quella notte aveva nevicato anche se le previsioni avevano detto il contrario, sembrava assumere un'atmosfera magica, quasi fosse una scenografia fuori dal mondo. Certo tale visione poteva essere data soprattutto dalla tranquillità che percorreva quei corridoio e si infiltrava nelle stanze. 

Tutti e otto i ragazzi avevano risentito della festa di compleanno di Taehyung. Erano andati a dormire molto tardi e per ciò nessuno si era ancora svegliato, anche se era passato da un po' il momento del pranzo. Evidentemente nessuno aveva fame. Si deve però anche constatare la loro stanchezza, avevano passato la maggior parte di quei giorni di vacanza a fare tutto quello che a Seoul non gli era previsto. Namjoon e Seokjin avevano deciso di non preoccuparsi per i loro amici, sapevano che niente li avrebbe raggiunti, per questo si erano permessi di essere felice e pensare alla loro relazione. Yoongi e Jimin, invece, avevano approfittato di quella vacanza per stare insieme. Sapevano che appena tornati in città sarebbero stati impegnati con i rispettivi lavori, soprattutto se il progetto che li vedeva come direttori, stava per concludersi. Quindi era molto meglio per loro passare più tempo che potevano insieme. Hoseok e Daho, al contrario, avevano sfruttato quel tempo per conoscersi meglio, quel dormire insieme, tanto temuto all'inizio, si era rivelato piacevole. Prima di andare a dormire i due si lasciavano andare in amabili chiacchierate. Cosa credevate? No, i due ragazzi si erano rispettati l'un l'altro.

Taehyung e Jungkook, infine, si godettero davvero quella vacanza passandola come si erano prefissati, senza dover pensare a ciò che avevano perduto e a ciò che avrebbero perso. Quella minaccia, anche se aleggiava sopra di loro, non ebbe l'effetto di farli rattristire. Avevano imparato a cogliere quei momenti di spensierate tra il loro personale caos. 

Caos.

Proprio per questo quel silenzio era così benefico. Nulla sembrava poter stravolgere quel quiete paesaggio di montagna immerso dalla neve. A Jungkook serviva quel silenzio. 

Era stato il primo a svegliarsi tra tutti e senza fare rumore si era alzato dal letto uscendo dalla porta finestra della sua camera soffermandosi su quel porticato. Aveva indossato una pesante felpa con la zip dato che le temperatura, grazie alla neve, si erano abbassate molto velocemente. Ma neanche quel freddo spostò il ragazzo da quel porticato. Si appoggiò alla ringhiera osservando il paesaggio di fronte a sè. 

La neve aveva ricoperto tutto dal giardino alle loro macchine fino alle cime delle montagne vicine. Jungkook osservava con attenzione il debole sole che non riusciva a sciogliere quel manto bianco. Si chiese quando avesse nevicato, durante la festa del marito non se ne era proprio accorto. 

Eppure si beò quel silenzio di tranquillità. Non sentiva nessun rumore, né il volare di una mosca né il passaggio di qualche macchina sulla strada vicina. Era tutto così diverso da Seoul. Anche se il suo appartamento era ben insonorizzato il solo vedere il caos del traffico generavano il lui quella sensazione di irrequietezza e si immaginava i possibili rumori che essa poteva generare. Lì invece era tutto così mite. 

Voleva bene a tutte le persone che si trovavano in quella casa, ma per quel momento aveva bisogno di quel silenzio. L'essere lontano da tutto e da tutti. Voleva quel momento solo per se. Era stato fortunato a svegliarsi per primo. 

Forse quello fu il vero e unico momento che ebbe per pensare quando quel tutto era iniziato. La sua vita era così cambiata. Si può dire un cambiamento radicale. Si era sposato, aveva lasciato la casa paterna, aveva iniziato a fare fotografia, aveva visitato nuovi luoghi, si era allontanato dal padre, si sentiva più sicuro, si vedeva con occhi nuovi, stava imparando ad amare, poteva essere ricambiato. Delle novità che lui aveva solamente sognato nelle più freddi notti mentre osservava le sue amiche stelle. Eh sì, da annoverare in quell'elenco vi era anche il fatto che le aveva raggiunte. 

Ananke: The DestinyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora