Capitolo 16- Mondo

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Jungkook era rimasto sorpreso per ciò che aveva provato in quel momento di follia insieme a Taehyung. In realtà era rimasto stupito dal suo comportamento, o meglio dal suo pianto. In senso positivo. Non avrebbe mai pensato di vivere una situazione come quella.

Aveva sempre associato l'azione del piangere a qualcosa di doloroso, alle svariate botte paterne, a volte anche a qualche sofferenza come un ricordo passato, ma mai a qualcosa che lo faceva sentire così vivo. Gli attimi con Taehyung erano stati di una bellezza e di un emozionalità assurda. Sentiva ancora sulla pelle quelle scariche, quei brividi, di piacere.

Come era possibile?

Ma ormai non se lo domandava più. Aveva compreso che con Taehyung tutto poteva essere diverso. Ogni certezza che suo padre gli aveva inculcato con il blu venivano meno offrendogli occasioni di vedere lo stesso mondo con occhi diversi. Prima che l'altro entrasse nella sua vita prepotentemente esisteva solo il rigido mondo paterno, non c'era spazio per nulla se non per il suo volere. Era un mondo eccessivamente doloroso, troppo da portarlo a pensare a rimedi a volte anche tragici. Il suo corpo aveva ricevuto solo percosse, mai carezze. Le sue orecchie avevano sentito solo urla. La sua bocca aveva assaggiato il sapore del sangue. La puzza di alcool vigeva da padrone tra le sue narici. E vedeva solo quell'oscurità di quando sveniva per il troppo dolore che il padre gli dava.

Con Taehyung era tutto diverso. Anzi, dovendo specificare, Taehyung gli aveva dato quella possibilità di notare come non esisteva solo quella monotonia oscura e invalicabile. Quel muro rappresentato dal padre poteva essere oltrepassato. C'era molto altro in quello stesso mondo. Non più solo dolore e paura. E sì, tutto era cambiato.

Il suo corpo per la prima volta aveva scoperto cosa significasse essere bramato da qualcuno. Alle sue orecchie arrivavano solo suoni gutturali che dimostravano il piacere dell'altro. In bocca aveva perennemente il sapore del marito, un sapore che mai avrebbe scambiato per nulla al mondo. In quel letto su cui era ancora disteso, ancora tra le braccia di Taehyung, l'unica cosa che gli esplodeva tra le narici era il profumo del marito. E i suoi occhi erano solo per quello stesso ragazzo. Come poteva, infondo, distrarsi da una bellezza del genere?

-Cos'hai?- gli domandò Taehyung notando il suo sguardo.

Jungkook in risposta si accoccolò maggiormente a lui. Sì, si trovavano ancora sul letto, ancora nudi, ancora vicini. Il minore aveva la testa sul petto del maggiore mentre si divertiva a tracciare linee provvisorie su quel corpo.

-Devo preparare la cena- disse non staccandosi - è tardissimo- lanciò un occhiata alla sveglia.

-Bhè- gli accarezzò la nuda schiena - visto che è già tardi non vedo come qualche minuto in più possa causare un problema-.

Jungkook sorrise allungandosi per lasciargli un bacio a stampo.

-Grazie TaeTae-.

Doveva farlo d'altronde. Ringraziarlo per averlo accontentato, per aver capito come quel bisogno per lui fosse fondamentale per non ricadere in quella trappola paterna. E forse sapendo che il blu non l'avrebbe abbandonato su quel fronte si sentiva anche pronto ad affrontare quel venerdì con i suoi genitori.

Taehyung sospirò - Sono ancora arrabbiato per come ti sei comportato però- mise un adorabile broncio che fece ridere il marito.

-Mi farò perdonare cucinando una deliziosa cena- rivelò.

-Basta che non brucerai niente- commentò l'altro.

Jungkook gli diete un tenero colpo sul petto - Ancora con questa storia, e poi tu stesso non te la cavi in cucina, quindi non prendermi in giro-.

-Come a te piace prendermi in giro, lo stesso vale per me- mise al corrente.

Il minore roteò gli occhi divertito mentre quelle parole lo riportarono ad un momento ben preciso.

Ananke: The DestinyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora