Capitolo 65- Segreto

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Il viaggio dallo studio di Jihoon alla loro abitazione non era mai stato così veloce. Taehyung non stava correndo eccessivamente e le stesse strade erano comunque trafficate, ma a Jungkook sembrò di aver raggiunto la loro casa in tempi record.

Per tutto il tragitto non aveva osato parlare né Taehyung aveva detto qualcosa. In quell'abitacolo che era la macchina del maggiore si respirava un'aria soffocava, addirittura il minore aveva avuto paura di rompere quel silenzio. Non voleva dirlo neanche a se stesso ma l'atteggiamento del marito lo inquietava.

Taehyung si era tenuto il suo cellulare e non glielo aveva ancora ridato quasi fosse una reliquia sacra, addirittura lo aveva nascosto nel suo giaccone. Jungkook non riusciva a comprendere cosa poteva aver fatto cambiare così repentinamente l'umore dell'altro. Insomma lo aveva lasciato parlare con nonna Younim.

Eppure il blu aveva un cipiglio arrabbiato misto al severo, si capiva perfettamente che si stava trattenendo dall'esplodere e a Jungkook non rimase altro da fare che contare i secondi che rimaneva prima di quella esplosione. Per questo il tempo passato in macchina era stato davvero breve, Jungkook avrebbe voluto avere più tempo per cercare di capire cosa avesse il marito o in alternativa una soluzione per poterlo calmare.

Ma Taehyung era tutto che calmo e lo si capiva dal passo spedito con cui percorrese il corridoio del loro piano e dall'irruenza con cui aveva aperto la porta del loro appartamento. Jungkook non ebbe il tempo neanche di chiuderla che si ritrovò le fredde parole dell'altro rivolte contro.

-Mi devi delle spiegazioni- utilizzò uno sguardo severo.

Jungkook fu confuso. Cosa gli doveva spiegare? Fino a prova contraria era lui quello che aveva cambiato improvvisamente umore, intimidito di andarsene dallo studio di Jihoon per raggiungere il loro appartamento ed era in fine lui che era arrabbiato per un misterioso motivo.

-TaeTae non capisco...- decise comunque di mantenersi calmo, non serviva a nulla urlare con quel Taehyung davanti, ormai lo sapeva bene. E se doveva essere sincero ne era anche spaventato. Non lo aveva mai visto così.

-Non capisci!- sospirò frustrato agitando le mani in modo esasperato - Non capisci!- ripeté alzando la voce per poi dirigersi in cucina - Certo cosa vuoi capire tu!-.

-Taehyung...- Jungkook lo segui colto da una piccola frustrazione, insomma o gli diceva cosa era successo o continuava a fare il bambino.

-Taehyung un cazzo!- aveva risposto a tono sbattendo il suo cellulare sul tavolo della cucina facendolo sobbalzare. Jungkook credette che quell'oggetto si fosse rotto, invece funzionava a dovere dato che Taehyung lo sbloccò indicandogli la chat con Jimin.

Anche Yeontan aveva sobbalzato lievemente a quell'urto. Era andato in contro ai suoi padroncini per dargli il ben tornato, ma era stato del tutto ignorato tanto che per ricevere quelle coccole gli aveva seguiti in cucina, ma persino lui era rimasto sorpreso da quel cambiamento d'umore del blu.

Nel frattempo Jungkook aveva compreso cosa era preso a Taehyung e abbassò la testa. Aveva letto i messaggi che lui aveva scambiato con Jimin.

-Hai letto i messaggi...- sospirò. Quindi adesso Taehyung sapeva che c'erano dei commenti d'odio e delle persone che lo perseguitavano.

-Hai letto i messaggi!- poi esclamò a gran voce comprendendo cosa il marito si era permesso di fare a sua insaputa.

Taehyung roteò gli occhi - Non metterla su questo piano- lo accusò.

-Come? - sputò Jungkook incredulo e con un accenno di rabbia - ti permetti di leggere i miei messaggi e io dovrei starmene zitto, chi ti ha dato il permesso di farlo!-.

Ananke: The DestinyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora