Capitolo 57- Dichiarazioni

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Ancora una volta quel famoso detto " un fulmine non cade mai due volte nello stesso punto" si era rivelato essere falso, almeno così pensava Jungkook. Non poteva essere un caso che un'altra persona a lui vicina finiva per essere violentato. Forse nel suo personale caso non l'aveva subita completamente come Jimin, ma questo non significava non comprendere le azioni anche sbagliate del ragazzo, anzi Jungkook lo capiva troppo perfettamente. 

Era stato una sorpresa e un vero shock per tutti e tre i ragazzi sentire il terribile racconto di Yoongi. Il corvino gli aveva detto solo quello che sapeva, ovvero della falsità delle voci di Bogil, quello che avevano generato tra tocchi indesiderati, richieste inopportune e quella violenza. Jungkook era visibilmente  scosso eppure era l'unico in grado di capire realmente quel perché che aveva spinto Jimin a chiudersi in se stesso. Aveva iniziato a farlo anche lui nella parte in cui diceva di stare bene quando non era vero, non avrebbe chiesto al marito di mentire sulle sue ricadute altrimenti. 

In più il vedere quel Jimin che tentava di graffiarsi la pelle lo aveva colpito nel profondo provocandogli oltre che un primordiale senso di ansia anche una inaspettata paura di finire nello stesso modo. 

Era dispiaciuto per quello che gli era successo, come tutti del resto, ma data la particolare esperienza che anche lui aveva vissuto poteva ben sapere come di quel dispiacere Jimin non poteva farci nulla. Tuttavia non sapeva come aiutare il biondo trasformatosi per quella sera in rosa. Non sapeva neanche come aiutare se stesso figuriamoci l'altro. 

Tutti e quattro i ragazzi dovettero star ragionando sulle stesse considerazioni poiché finito quel racconto di Yoongi tutti erano rimasti muti. Forse era la stessa incredulità o lo sgomento o perché no anche la disperazione. Si erano seduti intorno al tavolo per sentire ciò che dovevano ma adesso cosa potevano fare?

Jungkook guardò i suoi amici. Hoseok giocherellava con un bicchiere mentre dal suo sguardo si poteva capire come si stesse perdendo tra i suoi pensieri, molto probabilmente stava rivivendo con occhi nuovi i momenti passati con Jimin al fine di cogliere quei particolari che avrebbero potuto preannunciare quella rivelazione. Eppure c'è da dire che ogni cosa sembrava più lucida se si sapeva cosa andare a cercare. Yoongi invece dopo aver detto tutto quello che doveva non aveva più aperto bocca. Il suo sguardo era fisso al corridoio come se da un momento all'altro si aspettasse di sentire di nuovo le urla spaventate del rosa. Quelle stesse urla che avevano gelato il sangue a tutti. Seokjin dopo l'attimo iniziale di sorpresa aveva finito per poggiare i gomiti sul tavolo e nascondere la testa tra le mani preoccupato sia per Jimin sia per la reazione del fidanzato. 

C'era anche quella questione, ricordò Jungkook. Nulla da togliere alla violenza di Jimin, ma il ragazzo era anche preoccupato per come il marito avrebbe potuto prendere quella rivelazione. Lo conosceva così bene ormai da poter pensare che Taehyung si sarebbe colpevolizzato, forse non lo avrebbe dato a vedere all'inizio solo per aiutare l'amico, ma Jungkook era del tutto sicuro, ci avrebbe messo la mano sul fuoco. Per questo non poteva non guardare anche lui il corridoio, nella direzione della camera di Yoongi, sperando di potersi sbagliare, magari non lo conosceva così bene. 

Eppure per quanto era rimasto in allarme sobbalzò quando sentì una porta aprirsi e secondi dopo lo sbattere in contemporanea di altre due. Non fu difficile capire che cosa era successo, Jimin aveva rivelato tutto e se questo poteva essere senz'altro un bene non potevano non essere consapevoli che aveva portato anche delle conseguenze. Infatti rapidi furono tre dei quattro ragazzi ad alzarsi e lasciare quella cucina sotto uno sbigottito Hoseok. 

Il ragazzo in solitaria sospirò - Eh sì! Sarà proprio una lunga notte-.

...

Jungkook non voleva espettare né aveva paura di una possibile reazione del marito. Non era spaventato solo intimorito da come Taehyung una volta ricevuta quella notizia potesse reagire. Si affrettò di fatto a raggiungere quella che nell'appartamento dei suoi amici era la sua camera. 

Ananke: The DestinyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora