Capitolo XXXVII-Arresto

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«Devo trovare un modo per comunicarlo a Brayden. Non sospetta minimamente di lei»

«Temo sia impossibile. Attorno alla stazione c'è una barriera in grado di annullare qualsiasi cosa»
«Vuoi dire che-»
«L'uso dei poteri è nullo. Non possiamo usarli»

Mi scaraventai a terra, distrutta dalla notizia. Provai a creare una fiamma ma senza riuscirci. Ludwig aveva ragione, in quel posto la magia veniva annullata.

Ciò significava che, nessuno escluso, prendevano le sembianze umane e che eravamo tutti sulla stessa barca.
«Ho provato anch'io a trovare una soluzione, a cercare una via di fuga ma senza ottenere nulla. Solo questo»puntò sulla sua gamba ferita.

«Allora troviamo un modo per distruggere la barriera»
«E come? È possibile farlo solo dall'esterno e solo da alta magia»
«Se riuscissi a riavere i miei poteri,potrei distruggerla io stessa»

«Probabile ma come fai a riprendere i poteri?»
«Non possiamo completare il rito. Creerà un esercito di Celkie e allora sarà la fine per tutti,un disastro»

In preda al panico più totale, una fitta al cuore mi immobilizzò. La gola iniziò a seccarsi e quella voglia di sete di sangue mi lacerava la bocca.
Mi allungai a terra dal dolore e strinsi le braccia attorno allo stomaco.

Un dolore del genere non lo avevo mai provato prima.
«Ragazzina, stai bene?»
Chiusi gli occhi cercando di mantenere la calma ma sentivo che la trasformazione era vicina. Più vicina che mai.

«Sono solo sotto shock per tutte le cose successe. Ho bisogno di dormire» dissi stringendo i denti.
Ero spaventata e confusa. Se la stazione annullava qualsiasi magia, cosa spingeva il mio corpo a trasformarsi?

No,non qui.
Javier era l'ultimo della lista a dover sapere della mia metamorfosi, soprattutto ora che ideava di formare dei demoni.

Pensai a Brayden, l'unica persona in grado di trasmettermi calma. L'unica persona che amavo.
Eppure me ne ero andata via da lui, per la seconda volta.

Perdonami.
Iniziai a piangere in silenzio,senza farmi sentire. Mi sentivo in colpa per lui,per avergli creato altri problemi. Conoscevo bene Brayden.

Il dolore lacerante, a dopo a dopo, diminuì e nel silenzio della stanza riuscii a trovare un po' di pace che cercavo da ore.

«Riposati ragazzina,domani sarà una lunga giornata»
In quel posto così tetro, impolverato, malsano e brutale, i miei occhi e il mio corpo si abbandonarono a Morfeo sperando che,almeno lui, potesse risolvere qualcosa.

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«Non farlo mai più»
«Brayden l'ho fatto solo per salvarti»
«Allora lascia che questa volta ti salvi io. Sono venuto per questo, per salvarti. Andiamo via Hazel. Andiamo via da questo posto»

Sorrisi al ragazzo che mi teneva ben stretta e ricambiai, subito dopo,il bacio ricevuto.
Circondai il suo collo con le mie braccia e lo abbracciai godendomi il momento.

«Andiamo prima che ci becchino»
Uscimmo dalla cella e corremmo verso l'uscita.
Seguii Brayden in quanto non ricordavo la strada ma lui correva ed io correvo dietro lui,mano nella mano.

Non aveva intenzione di lasciarla e nemmeno io.
Ma quando arrivammo nell'ala degli esperimenti,una forte ondata di vento ci scaraventò a terra.

«Credevate veramente di potermi sfuggire? Poveri illusi»
Avanti a me c'era Javier seguito da creature orrende. Creature dal viso coperto di rughe, privi di pelle e con occhi rosso sangue. Alcuni avevano la bocca aperta e intravidi dei grossi canini simili a quelli di una tigre e altri più piccoli che gli davano le sembianze dei piranha.

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