Capitolo XIV-Ricominciare

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La sveglia suonò precisamente all'orario stabilito quella mattina.
Non appena aprii gli occhi, non ritrovai la mansarda di legno sopra di me e fuoriuscì un piccolo sorriso.
Non ero a Salem.

Non avevo sognato quella notte. Era la realtà.
Ma mi sarebbero serviti dei giorni per rendermene conto.

Non era da me essere di buon umore così presto ma vinse totalmente la felicità.
Iris dormiva ancora bella distesa sul letto e mi alzai facendo attenzione a non svegliarla.

Aprii leggermente le finestre e venni invasa da un buonissimo odore di dolci appena sfornati.
Quell'acquolina a prima mattina mi mancò più di tutti.
Svegliarsi con l'odore di cornetti, bignè, ma anche pizze e paste frolle, non aveva prezzo.

Ma d'altronde ero a Berna.

A giocare con la felicità, iniziò anche l'ansia. Ero nervosa per il mio primo giorno dopo tanto,troppissimo tempo che non mettevo piede nella Midnight.

Una delle tante cose positive era l'assenza della divisa.
Niente giacca enorme con quell'inutile stemma, niente camicia che dovevo essere abbottonata fino all'ultimo bottone, niente gonnelline da sfilata di moda.
Niente di tutto ciò.

Potevo finalmente vestirmi come volevo senza preoccuparmi di essere sgridata da qualche personale dell'università.

Ripensai alle parole di Steve inerenti al meteo e decisi di mettermi un pantalone nero con sopra una felpa rossa e le adidas bianche.

Tornai da Iris per svegliarla.
«Ehi piccola pulce, svegliati su! Tocca anche a te andare all'asilo»
Sorrisi divertita al solo pensiero di Iris in mezzo a tanti cani.

Non potevo di certo lasciarla a casa per metà giornata.
Prima di partire per Berna, cercai dei luoghi sicuri e affidabili per lasciare gli amici a quattro zampe.

Sbucò fuori una specie di Asilo nido con ottime recensioni e commenti positivi, dove potevi lasciare tranquillamente il proprio cane da loro se eri impegnata.

Pensavano a tutto loro. A coccolarli, a nutrirli,poiché le proprietarie non erano,nient'altro che, madre e figlia con una grossa passione per gli animali.
Non ci pensai due volte e le contattai subito.

Era,anche, un metodo per far interagire Iris con altri cani,in modo da non riscontrare problemi in futuro.
«Dai su, vieni qui»

~~~~~~~
Arrivai all'università con dieci minuti di anticipo e l'ansia che peggiorava minuto dopo minuto.
Più che ansia,capii che era semplice e pura adrenalina.

Ero entusiasta nel rivedere visi conosciuti, persone che non rimanevano mezz'ora a parlare dei loro viaggi costosi.

Quella struttura medievale stupiva sempre. Le torri e le grandi vetrate la facevano sembrare un castello e l'enorme grandezza di quel luogo era impressionante.

La prima volta che misi piede nell'università, rimasi sbalordita anche dalle tante stanze che aveva e promisi di esplorarle tutte.

Da lontano,una ragazza alzò la mano venendo verso di me.
Era Kora con i suoi capelli biondi e due grossi occhi marroni.
Kora,come Steve, era un lupo.

«Ciao Kora»
«Hazel! Ma quando sei tornata qui?»
«Ieri»
«Oddio sono contenta per te! Steve mi ha detto che non ti trovavi bene nell'università in cui eri»
«No, niente affatto»

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