Capitolo VI- Cena dai Le Blanc

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«Oddio mio che faccia!»
Yaser fece finta di spaventarsi guardandomi ed io lo insultai sorridendo.

Piansi chiusa in camera per un'oretta.
In casa c'eravamo solo io,lui e Iris mentre nostra madre uscì per andare a fare la spesa.
Mancava poco alla cena e la cosa non mi entusiasmava per niente.

Una cena a casa significava solo domande inadatte, imbarazzi reciprochi e rabbia per qualche parola di troppo.
Mi sarei trattenuta, almeno quella sera.

Erano le cinque del pomeriggio ed io avevo già gli occhi gonfi e rossi.
Mi sciacquai il viso per cercare di migliorare l'aspetto e mi struccai bene per levare i residui di trucco rimasti sul viso.

Sciolsi i capelli e raggiunsi Yaser in salone che mi aspettava con Iris in braccio.
«Andiamo?»
«Si»

Il veterinario non distava molto da casa ma il vento tirava troppo forte per permetterci a noi di andare a piedi.
Ci mettemmo sei minuti per arrivare e una volta lì, aspettammo in sala d'attesa.

Il veterinario non ci fece attendere molto ed entrammo dopo nemmeno due minuti.

Il veterinario, il signor Lorence Hayle, era un vecchio amico di nonna Silver e amico di famiglia.
Passava spesso a trovare nonna insieme a sua moglie, nonché aiutante nella loro clinica veterinaria.

Si trattava di gente per bene e grandi lavorati con un'enorme passione per gli animali e un ottimo approccio con le persone.
Erano simpatici e non ti mettevano mai a disagio.

Tutte le volte che venivano a far visita a nonna, portavano sempre dei pasticcini per ringraziarla della sua amicizia in tutti questi anni e ricordavano,insieme a lei, i momenti passati insieme durante la loro giovane età.

Io, da piccola, passavo ore e ore ad ascoltarli parlare poiché ogni loro racconto era favola per le mie orecchie.

«Buonasera Signor Hayle, sera signora Hayle»
«Uh i nipotini di Silver! Che bello vedervi ragazzi» ci salutarono calorosamente e non potemmo fare a meno di regalargli un sorriso sincero.

«Siete cresciuti tantissimo. Ricordo come fosse ieri quando correvate avanti e indietro a casa di vostra nonna ed ora guardatevi adesso. Che emozione!»
«Ma che fate adesso? Non vi vediamo mai in quelle zone» disse il signor Hayle.

«Io ho cambiato lavoro. Lavoro in un ufficio a nord di Salem. Ho dovuto farlo perché le ore di prima erano ingestibili, forse per questo non ci vedevamo mai»
«E tu tesoro? Stai studiando ancora?»
«Si, ho cambiato anch'io università. Ora sono in quella privata, qui a Salem»

«Era a Berna prima? Mi sembra che Silver mi disse così una volta»
«Si, ero lì»
«Ah,ci sono stata a Berna. È una città adorabile»

«Ma chi abbiamo qui?» il signor Hayle si avvicinò a Iris che,nell'attesa, schiacciava un pisolino tra le mie braccia.

«Ho trovato questa cucciola per strada e sono due sere che l'ho portata a casa mia. Naturalmente l'ho adottata ma vorrei sapere la razza, farla controllare e farmi prescrivere qualche vaccino se serve»

«Come no. Le faccio un controllo generale. Naturalmente a guardarla posso dire con certezza che si tratta di una cucciola femmina di circa 3 mesi e dalle zampe grandi, il pelo e gli occhi chiari, si tratta certamente di un pitbull red nose»

«Pitbull!?» urlammo all'unisono io e mio fratello.
«Si, futura taglia grande»

«Oddio questa è la volta buona che mamma ci uccide per davvero»
Il signor Hayle e sua moglie sorrisero «Oh nono, non preoccupatevi. Il pitbull red nose è un cane affettuoso e adatto nelle case, anche intelligente»

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