Capitolo 7

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<<Non vorrei interrompervi ma c'è il tipo inquietante della stazione di servizio sul tetto della casa di fronte>> dico in panico girandomi verso i tre e andando verso di loro.
<<Cosa?>> dice Sam, poi un rumore assordante.
Un fischio, una granata viene lanciata nella casa, spacca il vetro.
Per il primo secondo tutti sono fermi e zitti, poi Sharon prende la pistola da dietro la maglietta, Sam indossa le sue ali velocemente per fare scudo a Sharon, nascondendosi dietro al muro, mentre Bucky, vicino a me, mi copre mentre cerchiamo riparo verso il corridoio che porta alla porta d'entrata.
La granata esplode distruggendo la parte di casa dietro mentre io e Bucky cadiamo a terra a causa dell'esplosione.
Tossisco e Bucky mi aiuta ad alzarmi.
<<Avanti, andiamo di sopra>> mi dice aiutandomi a salire le scale, sono un po' disorientata a causa dell'esplosione, saliamo le scale e attraversiamo il corridoio, lui tiene lo scudo con il braccio metallico.
<<Stai dentro questa stanza, non muoverti per nessuna ragione e nasconditi dietro al letto. Prendi questo>> dice porgendomi un coltello che tira fuori dalla sua cintura <<E spera di non averne bisogno>> conclude tirando fuori una pistola.
Io faccio ciò che ha detto e mi nascondo dietro al letto della camera da letto.
Sento diversi spari e un'altra esplosione, non voglio sapere cosa è successo.
Poi vedo un quinjet fuori dalla finestra e mi avvicino per vedere meglio, sperando che non sia dell'Hydra
<<Vieni Blare>> sento la voce di Bucky, apro la finestra e lo vedo leggermente esposto alla fine del quinjet che mi guarda.
Il quinjet si avvicina pericolosamente alla casa, vedo che anche Sharon ormai è entrata, ma nessun segno di Sam.
Mr. Cuddle penso che sia morto nell'esplosione, era il mio migliore amico, ma cosa mi aspettavo quando hanno raso praticamente al suolo casa mia la prima volta?
<<Avanti salta, la casa sta crollando>> dice Bucky guardandomi allungando il suo braccio metallico, ha il viso sporco di polvere e sangue.
Poi sento un rumore dietro di me, un uomo ha sfondato con un pugno parte della porta di legno chiusa a chiave.
<<Avanti>> dice Bucky quando ha visto l'uomo.
Mi arrampico sul ciglio della finestra, il quinjet è pressapoco un metro e mezzo sopra di me, Bucky si sta allungando per circa mezzo metro, ciò vuol dire che devo saltare circa un metro, senza rincorsa e velocemente visto che l'uomo sta per irrompere nella stanza.
Faccio un bel respiro, lancio uno sguardo all'uomo dell'Hydra che sta aprendo la serratura attraverso il muro fatto sulla porta, mi giro e salto.
Prego con tutta me stessa che Bucky mi prenda.
Per fortuna dopo alcuni attimi in cui mi sono lanciata nel vuoto, Bucky mi afferra, continuo a respirare, grata che non mi abbia lasciata cadere.
Che poi, una grande caduta non era, solo direi cinque metri, comunque potevo farmi male.
Poi sento degli spari proveniente dall'uomo nella casa, non è lo stesso che c'era sul tetto. L'uomo non punta a me, ma bensì a Sharon e Bucky che sono nel quinjet che si sta allontanando dalla casa
<<Se becchi lui, io cado, stupido>> guardo verso l'uomo dell'Hydra riferendomi a Bucky, che fa un accenno di sorriso e prendendomi con anche l'altra mano mi aiuta a salire sul quinjet, che prende quota.
<<Oh, grazie per non avermi fatta cadere>> dico a Bucky quando mi ha issato sul quinjet, lui sorride.
<<Andiamo Sam!>> dice Bucky poi tirando fuori la pistola e sparando a qualcuno sul tetto della casa.
Mi giro e noto che Sam sta combattendo con l'uomo con la maschera, Bucky gli da copertura e lui riesce a volare fino al quinjet. Una volta che siamo tutti al sicuro si chiude la rampa e tutti tiriamo un sospiro di  sollievo.
<<Io non lo faccio più>> dico guardando Sam e Bucky che sorridono leggermente con Sharon.
<<Penso che invece ti ci dovrai abituare Blare>> dice una voce sconosciuta proveniente dalla zona del guidatore.
Poi un uomo si alza dal sedile del pilota, è un uomo di colore, sulla cinquantina, forse anche di più ma li tiene bene.
Ha una benda sull'occhio sinistro ed indossa un completo nero molto inquietante.
Questo chi è? Lo guardo un po' intimorita e poi lancio uno sguardo a Bucky.
<<Sono Nicholas Fury, il capo del nuovo S.H.I.E.L.D>> si presenta l'uomo.
Poi sento un miagolio e vedo Mr. Cuddle avvicinarsi, come ha fatto a salvarsi?
Fury guarda male il gatto che poi prendo in braccio e sposta lo sguardo verso i tre agenti.
<<Avevo detto non dare nell'occhio. Doveva essere una missione pulita e semplice>> dice Fury
<<Avevate l'Hydra alle calcagna, lo riconosco, ma avete fatto un casino>> guarda Sam e Bucky
<<Tutto sommato avete portato a termine la missione>> dice guardandomi <<Ottimo lavoro>> dice poi, non è un po' un controsenso?
Comunque mi metto a sedere vicino ad una parete del quinjet mentre accarezzo Mr. Cuddle, sono stati tre giorni molto molto lunghi e ora cosa dovrei fare? Stiamo andando a New York, ma poi?
<<Posso chinare i miei genitori?>> domando dopo un po' di silenzio a nessuno in particolare, i tre agenti guardano verso Fury e lui mi guarda.
<<Mi dispiace Blare...>> inizia, cosa vuole dire?
<<Dopo che te ne sei andata i tuoi genitori hanno denunciato la tua scomparsa. E quando sono tornati a casa la loro casa è esplosa. L'Hydra non voleva avere intralci>> spiega il capo dello S.H.I.E.L.D.
Il mio respiro si fa irregolare mentre le lacrime iniziano a scendere sulle mi guance, ma piango silenziosamente.
Per il resto del tragitto sul quinjet resto ferma immobile a fissare il pavimento, non riuscirei a dire niente o fare niente.
L'unica cosa che mi resta della mia vecchia vita è Mr. Cuddle, per il resto, ora ne sono convinta, tutta la mia vita sta cambiando e per ora non in meglio.
Arriviamo a New York alcune ore dopo, lo sportello del quinjet si apre e ci ritroviamo su un tetto di un edificio che si estende per molti metri e su diversi piani.
Fury e i tre agenti si dicono qualcosa a bassa voce e poi entriamo nell'edificio.
<<Vieni, hai bisogno di riposare>> mi affianca Sharon mettendomi una mano sulla schiena e mi guida tra alcuni corridoi.
Non presto molto attenzione a dove siamo o cosa stiamo facendo, l'unico mio pensiero sono i miei genitori, ora sono morti.
Sharon si ferma poi dopo alcuni minuti siamo davanti ad una porta e la apre.
<<Mi dispiace per i tuoi genitori>> dice guardandomi, faccio un piccolo e non sincero accenno di un sorriso.
<<Se hai bisogno si qualcosa sono in fondo al corridoio a destra>> dice lei facendomi un sorriso di incoraggiamento.
Quando lei si avvia, non aspetto un momento di più e mi chiudo in camera, ho bisogno di stare da sola.

The Elementary Witch || Bucky Barnes Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora