Capitolo 13

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La notte dormo poco e male, ho il pensiero fisso della missione e di tutto quello che può andare male in questo piano.
La mattina mi alzo presto e vado a farmi del caffè fissando il bancone della cucina.
<<È una pazzia>> sussurro <<Un suicidio>> concludo alla fine di tutti i miei pensieri
<<Non è la prima volta>> dice qualcuno.
Faccio un piccolo salto per lo spavento e alzo lo sguardo, trovo Bucky appoggiato alla parete della cucina che mi guarda. Probabilmente se non avessi finito tutto il caffè in questo momento lo avrei sputato. Come fa un uomo a essere così sexy senza fare letteralmente niente? Insomma è appoggiato alla parete con una semplice maglietta e dei jeans, con le braccia incrociate che fanno risaltare i muscoli.
Distolgo lo sguardo poco dopo, appoggio la tazza nel lavello e mi giro verso di lui.
<<Per me si>> dico alzando un sopracciglio <<Ma mi ci abituerò>> dico alzando le spalle.
<<Sei ancora in tempo per ritirarti, non c'è niente di male nell'avere paura>> dice Bucky avvicinandosi
<<Bucky... non è che non ho paura, nessun umano non avrebbe paura, ma voglio farlo, devo farlo per i miei genitori>> dico guardandolo nei suoi azzurro chiaro lucenti che sembrano essere preoccupati per me.
<<Sappi che io sarò al tuo fianco>> dice e io sorrido leggermente.
Ma ora, ora che ne parliamo, ora che la missione è vicina non ho paura, sono terrorizzata.
Lui sembra leggere la paura nel mio sguardo e si avvicina posando la sua mano destra sopra la mia sul bancone.
Mi calmo leggermente, ma non più di quello che vorrei.
Guardo per qualche secondo le nostre mani e poi riporto lo sguardo in quello di Bucky.
<<Promettimi una cosa>> sussurro
<<Qualsiasi cosa>> sussurra lui in rimando
<<Promettimi che non lascerai che l'Hydra mi prenda>> sussurro, con gli occhi pieni di lacrime, prima non capivo quanto avevo paura, ma ora, il muro che avevo creato per tenere lontano tutto e tutti si sta sgretolando e tutte le mie paure mi investono in pieno come un treno in corsa.
<<Te lo prometto>> dice stringendomi la mano e addolcendo lo sguardo.
Subito dopo succede forse l'ultima cosa che mi ero immaginata, mi abbraccia.
Affondo il viso nel suo petto e lo stringo, come lui fa con me, stavo per scoppiare a piangere, ma questo abbraccio mi da la forza necessaria.
Poi sciogliamo l'abbraccio e ci guardiamo negli occhi.
<<Grazie>> sussurro quasi impercettibilmente, ma lui mi sentito.
Dopo esserci guardati negli occhi per quelle che sembravano ore, Bucky mi prende il viso tra le mani, non sussulto nonostante il ferro freddo della sua mano sinistra contro la mia faccia.
Si abbassa leggermente e in un attimo le sue labbra sono sulle mie. Il bacio è lento e romantico, ma anche pieno di passione, le sue labbra sono morbide e soffici, non pensavo che mi avrebbe baciata, non pensavo che l'avrebbe mai fatto, ma invece lo ha fatto.
<<Blare...>> dice una voce proveniente dalla porta della cucina.
Io e Bucky ci stacchiamo l'uno dall'altra e lui fa un passo indietro per mettere un po' di spazio tra di noi, in effetti mi serviva, non riuscivo a pensare lucidamente, non che non lo volessi baciare, però...
Mi concentro sulla persona che è entrata, Sharon, passa un sguardo da me a Bucky, molto probabilmente ha visto mentre ci baciavamo, sembra lanciare uno sguardo deluso a Bucky, ma poi si concentra su di me, appoggiando sul bancone della cucina un appendino con una custodia nera lunga.
<<Questo è il vestito per stasera, le scarpe le ho lasciate già in camera tua. Poi ti aiuterò a nascondere una pistola>> dice riprendendosi dal silenzio.
<<Grazie Sharon>> dico facendo un sorriso tirato.
Poi prendo qualcosa da mangiare dal frigo e prendo il mio abito.
<<Ci vediamo dopo>> dico, a nessuno in particolare, non volevo essere scortese con lei e non volevo fare la vigliacca con Bucky, ma ci siamo baciati e ora non so che fare.
Ritorno in camera il più veloce possibile e mi chiudo dentro appoggiando il vestito sul letto.
Va tutto bene, ho solo baciato Bucky, anzi tecnicamente è stato lui a baciare me.
Noto che manca ancora un po' di tempo prima di prepararmi.
Così vado a fare una doccia per rilassarmi.
Ecco, se la doccia aveva il compito di farmi rilassare e sciogliermi i nervi, non è affatto quello che intendevo, sono un fascio di nervi, per non aggiungere che sono in ansia, se non riuscissi a controllare i miei poteri? Se non riuscissi a difendermi? O se effettivamente riuscissi a controllare i poteri?
Cerco di non pensarci mentre mi trucco leggermente e mi asciugo i capelli.
Successivamente apro la custodia e vedo un vestito bellissimo, è di colore avorio, non ha una scollatura profonda, il giusto, contando anche che ci dovrò combattere.
Ha uno spacco sulla gamba sinistra e vicino al letto vedo i tacchi vertiginosi che Sharon ci ha abbinato.
Come diavolo faccio a combattere su quelli?
Mi infilo il vestito e sto per mettermi anche i tacchi quando qualcuno bussa alla porta.
<<Avanti>> dico seduta sul letto
<<Wow, stai benissimo>> dico subito a Sharon che fa capolino davanti alla porta con un vestito leggero nero.
<<Anche tu>> sorride, ha un acconciatura semplice ed è truccata il poco necessario.
<<Fury ha pensato che dovresti mettere una parrucca, almeno all'inizio. Se ti notano subito potrebbero annullare il gala e non riusciremo a capire chi sono i capi, così avremo tempo>> mi dice alzando la mano con cui sta tenendo la parrucca nera.
<<Mi sembra giusto>> dico, Sharon mi aiuta a mettere la parrucca nel modo più giusto.
All'inizio mi faceva un po' solletico, ora mi sto abituando, la parrucca nera ha la frangia e ha un taglio poco sotto del caschetto, mi guardo allo specchio, sembro un'altra persona, ma sto comunque bene, meglio di quello che mi ero immaginata, ma niente batte i miei capelli rossi.
Per fortuna il problema con le sopracciglia non si presenta, ce le ho sempre avute marroni e non rosse.
<<Meglio che andiamo>> dice Sharon controllando l'orologio sulla parete della mia stanza e alzando il vestito per sistemare una pistola nella fondina che ha sistemato sulla gamba
<<Per la pistola? Ho lo spacco sulla gamba, si vedrebbe>> dico prendendo una pistola che ha portato e caricandola
<<Non ci avevo pensato>> dice ragionando
<<Potrebbe portartela Bucky>> dice <<Dovete stare attenti e stare sempre vicini, è l'unica soluzione>> dice e io annuisco
<<Bene, andiamo>> dico per niente in ansia, stiamo andando a fare una missione suicida e io ho solo 26 anni.
Attraversiamo tutta la nuova base dello S.H.I.E.L.D. e arriviamo puntuali sul tetto, Daisy ha un vestito color oro che risalta la sua carnagione e porta i capelli sulle spalle, Sam è vestito come una missione qualunque, ci raggiungerà se la situazione dovesse peggiorare, al suo fianco c'è Fury che sta parlando con loro e infine c'è Bucky.
Quasi mi cade la mascella, ma cerco di mascherare le mie emozioni, studiandolo solo con un rapido occhiata. Indossa uno smoking nero chiuso con un bottone, la camicia è anch'essa nera come la cravatta.
Noto che anche lui mi sta guardando, così sposto lo sguardo su Fury.
<<Bene, speriamo che vada come previsto. Non entrate tutti insieme. Prima Daisy, poi l'agente Barnes con Blare e infine l'agente Carter. Cercate di stabilire il perimetro, non fatevi notare inizialmente e cercate di scoprire quando avverrà l'incontro e dove. Intanto l'agente Wilson all'esterno cercherà di stabilire il perimetro e supervisionerà gli spostamenti degli invitati, speriamo di avere successo e di chiudere la questione dell'Hydra una volta per tutti>> dice Fury, ma nessuno ne era così convinto, l'Hydra rispunta sempre, prima o dopo.

The Elementary Witch || Bucky Barnes Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora