Capitolo 29

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Sto ancora aspettando spiegazioni, così mi giro verso Zemo, per ora è quello che mi ha detto sembra la verità, non so se è un bene o no.
<<I tuoi poteri dovevano cambiare, diventare più potenti>> continua Zemo, poi mi viene tutto in mente. Il suo piano per farmi eliminare Bucky e Sam quando ero senza memoria non centrava nulla. Lui aveva finalmente trovato un modo per farmi estendere i poteri. Aveva capito che dovevo quasi morire, e visto che Bucky e Sam non mi metterebbero così in pericolo si è dovuto sporcare le mani.
<<Tu, figlio di puttana>> dico verso Zemo.
Questa volta Bucky scatta più velocemente e si rimette davanti a me prendendomi i polsi e trattenendomi
<<Non farlo>> mi dice
<<Perché? Se lo merita>> sibilo
<<Non fare qualcosa di cui potresti pentirti>> mi dice piano. Io lo guardo negli occhi.
Per la prima volta vedo il vecchio Bucky, in parte, quello che conoscevo io. Ma mi rendo conto che è cambiato molto. Non è più impacciato, ma sa perfettamente cosa fare, la luce nei suoi occhi, quella della malinconia e tristezza è quasi sparita.
Tuttavia vedo qualcosa di nuovo che prima c'era, ma non evidente come ora, amore. Adesso capisco chiaramente, lui mi ama ancora. Dopo tutto questo tempo, dopo due anni passati mi ama ancora, forse più di prima. E mi dice "Non fare qualcosa di cui potresti pentirti" perché non vuole che io abbia lo stesso senso di colpa che aveva lui per ciò che aveva fatto come Soldato d'Inverno.
Sposto poi lo sguardo verso Zemo, ha ragione Bucky, non vale la pena.
<<Sappi che quando tutto questo sarà finito non riuscirai a nasconderti neanche nell'angolo più remoto della terra. Io ti troverò e ti sbatterò in cella a marcire per il resto della tua vita>> gli dico.
Poi faccio un cenno del capo a Doctor Strange e a Wanda che ricambiano, lancio un'occhiata a Bucky e Sam e poi prendo la mia borsa e faccio volare il mio scatolone dietro di me, non devono scomodarsi a indicarmi la mia stanza.

Dopo avere passato una notte praticamente in bianco a pensare mi rendo conto che non voglio più avere segreti, di certo non con i miei amici, così mi alzo e mi preparo per andare a raccontare tutto a Brian e Australia, se faccio in tempo posso trovarli a casa.
In cucina trovo Wanda che si prepara il caffè, so la sua storia a grandi linee, ma ammiro il suo coraggio.
<<Buongiorno>> dico e lei mi saluta con un sorriso.
Mi metto anch'io una tazza di caffè e mi siedo di fronte a lei, mentre lei sta in piedi appoggiata al lavandino.
<<Posso farti una domanda?>> chiedo ad un certo punto, lei alza lo sguardo e mi fissa
<<Certo>> dice
<<Come hai fatto a superare la morte di Visione?>> domando, so che è una domanda difficile, ma spero che mi risponda. La vedo un po' irrigidirsi, ma poi mi guarda nuovamente
<<Non l'ho fatto. Non del tutto. Ci sto provando giorno per giorno, anche se è sempre doloroso>> risponde a bassa voce facendo un piccolo sorriso
<<Invece tu e Bucky?>> domanda lei
<<Noi, non... non c'è niente>> balbetto colta alla sprovvista
<<Ti devo ricordare che posso leggere nel pensiero?>> domanda sorseggiando il caffè come se fosse la normalità.
Bhe cosa mi potevo aspettare facendo quella domanda? Avrà intuito qualcosa? Molto probabile.
<<È finita molto tempo fa, me ne sono fatta una ragione>> dico alzando le spalle, lei inclina la testa e aggrotta le sopracciglia, molto probabilmente capisce che non è così, anche leggendomi nel pensiero. 
<<Penso che fino a poco tempo fa lo avevo superato. O almeno così credevo. Poi è entrato nel bar e tutto il muro che avevo costruito per proteggermi è crollato>> sussurro, poco dopo come se niente fosse entra Bucky in cucina, lancia uno sguardo a Wanda e poi una lunga occhiata a me, ma io lo ignoro.
Vedo Wanda sorridere leggermente, sta leggendo nella mente di Bucky?
<<Grazie per la chiacchierata>> sorrido a Wanda e lei fa un cenno di testa guardando prima me e poi Bucky che sta bevendo una bottiglia d'acqua.
Così poi mi avvio.
<<Dove stai andando?>> mi chiede Bucky mentre esco
<<Non sono affari tuoi James>> dico non fermandomi, ma lui mi segue e mi ferma per un braccio.
<<Il mio nome è Bucky>> dice, io lo guardo senza la minima emozione, anche se è difficile farlo.
<<No, Bucky è per gli amici>> dico <<E noi non siamo niente>> dico guardandolo dritto negli occhi, vedo che ho fatto centro, così mi libero dalla sua presa e continuo a camminare.
<<Non puoi andartene>> dice ritrovando il coraggio
<<Sei importante e se ti succede qualcosa...>> non lo faccio finire
<<Non me ne vado. Sto andando dai miei amici>> dico, vedo che l'ho colpito di nuovo, quando si renderà conto che io ho sofferto molto più di lui? Quando si renderà conto di quello che ho passato?
Non mi sfiora minimamente che io gli stia facendo del male, perché se lo merita.
<<Perché?>> azzarda
<<Perché non voglio nascondergli la verità. Dirò tutto dei miei poteri, è giusto così>>
<<Non puoi farlo, è troppo pericoloso. Diventerebbero dei bersagli, dei punti deboli>> mi prende il braccio per non farmi andare
<<James lasciami non ti voglio fare male>> dico guardandogli il braccio, noto che è quello metallico
<<Non puoi andare>> dice
<<Lasciami>> sibilo con la voce più minacciosa che ho. Lui sembra indeciso se lasciarmi oppure no. In ogni caso mi stacco dalla sua presa e me ne vado.
Il nostro rapporto sta diventando più complicato di qualsiasi altra cosa. E dovrò vivere sotto il suo stesso tetto per tempo indeterminato.
Mentre vado verso casa di Australia chiamo Brian, che mi dice che sta arrivando, perfetto, ora arriva la parte difficile. Arrivo a casa e Australia mi accoglie contenta, ovviamente domandandomi perché la maggior parte delle mie cose non ci sono
<<Ti spiegherò tutto. Aspettiamo Brian prima>> le dico cercando di fare un sorriso, ma Australia sembra terrorizzata
<<È una cosa grave?>> chiede
<<È una cosa seria>> dico, lei annuisce.
Poco dopo arriva Brian, sembra abbastanza rilassato, ho detto anche a lui brevemente quello che ho detto ad Australia.
Inizio a raccontare dal principio, ossia da quando Bucky e Sam mi hanno trovata e salvata.
Concludo il racconto dicendo solo che hanno bisogno del mio aiuto, vedo sulle loro facce un po' di confusione, quindi è meglio aspettare.
<<Quindi da quanto hai questi poteri?>> sussurra Australia, ha capito tutto, lo vedo dalla sua espressione, eppure c'è qualcosa che mi sfugge nella sua domanda, nel suo atteggiamento
<<Da quasi tre anni>> dico, lei fa un ghigno e alza le spalle.
<<Da tutto questo tempo?>> sbotta
<<Io... io>> non riesco a risponderle, ma comunque non mi da tempo per replicare
<<Io ti ho accolta in casa mia, sono diventata amica e ti sono stata accanto e tutte le cose che so su di te sono delle bugie?>> mi domanda infuriata
<<E i tuoi poteri? Avresti dovuto dirmelo, pensavo fossimo amiche!>> dice con le lacrime agli occhi, non so se sono per frustrazione o per delusione ma di certo sono miste a lacrime di rabbia, non c'è dubbio.
<<Non pensavo fosse importante>> dico, ma invece ho fatto un grosso errore, infatti lei si alza di scatto dal divano, Brian non ha ancora fiatato
<<Fuori da casa mia!>> grida indicando la porta
<<E non disturbarti a ritornare>> aggiunge

The Elementary Witch || Bucky Barnes Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora