Apro gli occhi quando stiamo attraversando dei corridoi. Ci sono corridoi neri con delle luci che sfarfallano o forse sono i miei occhi che si chiudono di tanto in tanto per la stanchezza.
Gli uomini sono raddoppiati e mi trascinano da qualche parte.
Non ricordo molto, anzi quasi niente da quando sono svenuta.
Mi legano ad una poltrona, non è comoda è d'acciaio e mi taglia la schiena come un coltello, le mie mani come i piedi sono ben strette.
Riesco a mettere a fuoco una figura con un camice bianco che mi inetta qualcosa, il resto è sfuocato.
Provo più volte a liberarmi, cercando di usare anche i miei poteri, ma non ho energie sono stanca e le energie mi servono per i poteri, dunque non ho niente.
Vedo avvicinarsi un uomo, è Zemo, mi osserva attentamente, poi si mette non troppo distante su un tavolo e appunta qualche cosa su un quaderno.
<<Cosa vuoi da me?>> ringhio, nessuna risposta, dice qualcosa al medico che non capisco e lui mi fa un'altra puntura.
<<Cosa vuoi da me?>> ripeto stringendo i denti per il dolore delle punture, non so cosa sia.
<<Non voglio qualcosa da te>> dice semplicemente l'uomo con la stessa voce clamando quando mi ha parlato al telefono
<<Mi servi>> dice
<<Per cosa?>> mi divincolo
<<Non è importante ora. Mi impronta che tu sia pronta>> dice accennando qualcosa all'altro uomo
<<Pronta per cosa?>> chiedo
<<Non fai mai tante domande cosa è cambiato oggi?>> domanda lui è io non capisco
<<Cosa intendi?>> chiedo confusa
<<È due settimane che sei qui e non ti ricordi niente?>> chiede Zemo e io scuoto la testa negativamente, così segna qualcosa sul quaderno.
<<Pronta per cosa? Zemo lasciami andare! Bucky mi troverà>> dico cercando di liberarmi
<<Sei più forte a resistere di quanto pensassi>> borbotta
<<I sentimenti per il sergente Barnes sono troppo forti>> riflette tra di se <<Dobbiamo cancellarli>> dice al medico e quello annuisce
<<No!>> grido <<No! Zemo ascoltami!>> grido e lui si avvicina di qualche passo, di certo non intenzionato ad ascoltarmi, non sul serio.
<<Non potrai cancellare niente dalla mia testa>> sostengo
<<Ne sei così sicura?>> domanda <<Ricordi cosa è successo tre anni fa il giorno del tuo compleanno?>> domanda e io lo guardo cercando di scavare nella mia mente, ma niente.
Sto dimenticando, mi stanno facendo dimenticare.
<<I tuoi genitori ti hanno regalato un gatto>> risponde per me <<Non puoi fare nulla, stai già dimenticando Blare>> dice serio, non vedo piacere sul suo viso nel farmi questo, e allora perché diavolo lo fa?
Non ho tempo di pensare altro che una scarica elettrica mi attraversa il corpo e mi fa gridare di dolore. Vedo dei ricordi scivolarmi via dalla mente.Gli uomini mi trascinano ora verso la mia cella, non so quanto tempo è passato, non so da quanto sono qui. In realtà forse non so più chi sono. So solo che questo non è il posto in cui dovrei essere.
Mi siedo in un angolo della stanza, c'è un letto con una coperta e un cuscino in mezzo e nient'altro.
Provo a cercare nella mia testa, ci deve essere qualcosa, devo ricordami qualcosa, devo. Ma non ci riesco, ho solo il vuoto totale.
Mi alzo con non so quale energia e mi giro verso il muro con la fronte contro il fresco della parete.
Uno strano senso, forse di paura, di colpa o di qualcos'altro mi attanaglia lo stomaco, forse è rabbia.
Con un scatto d'ira tiro un pugno alla parete, parte di essa era già rovinata con già un buco, sento qualcosa tintinnare contro il pavimento.
Ignoro la mia mano che sanguina e mi siedo di nuovo a terra prendendo la catenella che è caduta dal muro.
La catenella ha due medagliette con tanto di polvere e pezzi di muro.
Ci soffio sopra e le pulisco, c'è inciso qualcosa, un nome, delle lettere e dei numeri.James B. Barnes
32557038 T42 AMi domando chi sia questo James, perché la sua medaglia è qui?
Probabilmente anche lui è stato rinchiuso qui e ha perso la sua identità provando a nascondere la sua medaglietta nel muro e dimenticandosela.
Ma ora ci sono io che non mi ricordo chi sono.
Ripeto il nome a basa voce provando a ricordami qualcosa, l'ho già sentito, eppure sembra scorretto, non ho tempo di pensare ad altro che sento i rumori della porta che si apre.
Istintivamente mi metto la collana al collo mentre una guardia appoggia il vassoio con del cibo davanti a me e se ne va, lanciando uno sguardo al muro sporco del mio sangue ormai secco.
Mi ripasso tra le dita le medagliette, se mai uscirò da qui giuro che ti troverò James e scoprirò cosa è successo. E giuro che ti restituirò la tua collana, fosse l'ultima cosa che faccio.Bucky pov's
<<Dov'è lei?>> domanda Sam accorrendo vicino a me al fianco dell'edificio crollato per metà.
Fisso il punto in cui è sparita, ci sono i segni degli pneumatici che si allontanano, gli uomini del'Hydra si sono volatilizzati, ma di lei nessun segno.
<<Buck...?>> non fa a tempo a dire niente che ci affianca Fury
<<Dov'è Blare?>> domanda l'uomo in nero.
<<Merda>> dice, ha preso il silenzio come una risposta più che valida.Sono giorni che setaccio al foresta e non solo, controllo le telecamere di negozi in città per vedere se c'è lei, ma lo so che è sparita.
L'Hydra non la lascerebbe andare in giro e nemmeno Zemo lo farebbe.
Ho provato a controllare le vecchie basi dell'Hydra, ma niente, lei non c'è.
Mi dirigo verso la palestra in silenzio come al solito per scaricare la tensione, è nella parte di edificio che e stata ricostruita, ma fino a quando non la troverò non riuscirò a dormire.
Prima non riuscivo a dormire a causa degli incubi, ora c'è anche lei.
<<Buck>> mi chiama Sam nel corridoio antecedente alla palestra
<<Hai trovato qualcosa?>> domando e lui scuote la testa e io lo supero.
<<Non è colpa tua>> dice, io mi fermo di scatto e mi giro verso di lui
<<È solo colpa mia>> dico sottolineando la frase
<<L'Hydra la voleva più di quanto pensassimo. Non siamo riusciti a proteggerla. È stata colpa di tutti>> afferma Sam, so cosa sta cercando di fare, non vuole farmi sentire in colpa.
<<Io dovevo proteggerla>> dico <<Le avevo fatto una promessa>> sussurro, e non l'ho mantenuta.
L'unica cosa che mi ha chiesto è di proteggerla dall'Hydra, di non farla portare via, e io ho fallito.
<<Scoveremo un modo per trovarla>> dice Sam e poi mi mette una mano sulla spalla
<<Fino ad allora, fatti una dormita>> mi dice
<<Non fino a che lei non sarà al sicuro>> mi scosto entrando nella palestra per sfogarmi, ma come ogni giorno da più di un mese non ci riesco.
Sento un enorme peso sul petto, so che è colpa mia, ma tuttavia non so come rimediare, non so dov'è e questo mi fa infuriare.
STAI LEGGENDO
The Elementary Witch || Bucky Barnes
FanfictionBlare Jackson è una studentessa di medicina dell'Oregon, ha una vita semplice e non sa che la sua vita sta per cambiare, se in meglio o in peggio non lo sa. Bucky Barnes e Sam Wilson le stravolgeranno la vita, fino a ribaltarla completamente. La v...