<<Oggi cambiamo elemento, il fuoco è pericoloso e imprevedibile, dobbiamo avere un equilibrio>> dice indicando l'acqua, quindi questo sarà il nuovo elemento che devo provare a manipolare.
<<Prova a concentrarti, fai alzare l'acqua fuori dalla bacinella e poi riappoggiala senza fare uscire una goccia>> mi dice.
Quella che pensavo fosse una sciocchezza si dimostra più difficile del previsto le prime due volte ho solo fatto comparire un leggero strato di fuoco sull'acqua mentre altre tre volte non è successo assolutamente niente.
Riprovo decine di volte finché ad un certo punto invece sento nelle vene una sensazione diversa da quando creo il fuoco, non è calore ed energia, l'acqua è tranquillità e fluidità.
Così tranquilla faccio salire l'acqua e la riadagio nel contenitore facendo solo alcune gocce all'esterno.
<<Di nuovo>> sorride Daisy, la seconda volta ci riesco senza fare cadere nessuna goccia d'acqua.
<<Bene per oggi può bastare>> sorride Daisy lasciandomi andare, per tutto il pomeriggio non incontro nessuno, vedo solo Sharon dalla finestra ritornare alla base, non so dove siano Sam e Bucky.
Visto che non riesco e non voglio dormire mi siedo sul divano del salotto e mi guardo un film.
Quando ho finito noto che è quasi l'una di notte, visto che non sono per niente stanca vago in giro per la base ed esploro.
È molto più grande di quello che pensavo, ci sono alcuni agenti che girano qua e là di fretta mentre tutto gli altri sono a dormire.
Così decido poi di andare sul tetto, non l'ho mai visto e ci sarà un panorama stupendo.
Infatti, appena arrivo sul tetto rimango a bocca aperta, si vede una grande distesa di alberi e poi New York, tutti i grattaceli e i ponti illuminati nella notte, riesco a scorgere anche i fari delle macchine che girano per le strade. Beh, d'altronde, New York è la città che non dorme mai.
I miei genitori mi avevano promesso di portarmi quando avessi preso la laurea, ma ora ovviamente non è più possibile.
Mi siedo poco distante dal cornicione e guardo la città per quelle che sembrano ore.
<<Non hai intenzione di saltare, vero?>> domanda una voce dietro di me, Bucky.
Mi giro verso di lui, è in piedi con il suo solito giubbotto di pelle e la sua tuta nera, il braccio metallico esce dal giubbotto e mi guarda.
<<No>> dico accennando un sorriso
<<Cosa ci fai qui?>> domanda, a voce bassa, non c'è bisogno di gridare, altrimenti sciuperemmo la magia di quel bellissimo panorama
<<Potrei farti la stessa domanda>> mi giro verso di lui che mi fa un sorriso triste.
<<Non riuscivo a dormire>> dico rigirandomi verso la città illuminata nella notte
<<Ogni volta che chiudo gli occhi li vedo, i miei genitori, non sono riuscita a salvarli>> dico sospirando <<E tu? Perché sei sveglio?>> chiedo, francamente non aspettandomi una risposta.
<<Incubi>> dice soltanto, io mi giro verso di lui e ammiro il suo profilo. Perfetto ma allo stesso tempo malinconico e triste, cosa sarà mai successo? Cosa gli è successo di tanto brutto da rubargli il sorriso? Da rubargli la luce negli occhi?
Mi ha raccontato che dopo essere andato in Guerra tutto è cambiato, e me lo sento, tutto questo è collegato alla perdita del suo braccio.
<<Posso farti una domanda?>> chiedo dopo diversi minuti di silenzio, lui si gira verso di me e annuisce
<<Come hai perso il braccio?>> domando guardandolo negli occhi. Non voglio forzarlo a parlare, ma la curiosità mi brucia e accetterò anche nessuna risposta.
La prima volta che ho saputo il suo nome, l'avevo già sentito, so che è il migliore amico di Captain America, ma non sapevo niente sul suo passato e non volevo certo cercarlo su internet, per poi fargli duecento domande, aspetterò finché mi dirà qualcosa in più e se non vuole non lo forzerò.
È mio amico e non posso tradire la sua fiducia, quindi mi dirà ciò che vuole.
Quando ormai ho perso tutte le speranze inizia a parlare con voce bassa
<<Steve mi aveva salvato dopo che i nazisti avevano preso tutto il mio battaglione, mise su una squadra. Gli "Howling Commandos" per due anni riuscimmo a smantellare quasi tutti le sedi dell'Hydra che guidavano la guerra nell'Europa occidentale>> inizia a raccontare, si interrompe deglutendo e facendo un respiro, mentre io osservo il suo profilo. È difficile per lui parlare del suo passato, me ne accorgo solo ora
<<All'inizio del 1945 andammo sulle Alpi dovevamo cercare di rapire il dottor Zola, per sapere delle informazioni riguardanti Teschio Rosso, stava attraversando il confine con un treno. Io e Steve arrivammo sul treno ed entrammo iniziando a cercare il dottor Zola, c'erano dei soldati dell'Hydra che abbiamo messo fuori gioco.
Ma poi mi ritrovai fuori dal treno, attaccato ad un piccolo pezzo di metallo della parete del treno. Steve mi allungava la mano perché io la prendessi, ma caddi prima di riuscirci.
Nella caduta persi il braccio, sopravvissi perché durante la mia prigionia all'Hydra il dottor Zola aveva iniziato a fare esprimenti su di me. Mi trovarono dei soldati dell'Hydra, mi diedero un braccio di metallo e iniziarono a cancellarmi la memoria>> racconta Bucky guardando New York
<<Diventai il Soldato d'Inverno>> sussurra
<<Mi addestrarono per essere un assassino. Durante gli ultimi nove decenni fui una spia perfetta, un assassino che non sbagliava un colpo, troppo veloce per essere visto e troppo forte per essere fermato. Mi ibernavano per anni, poi mi svegliavano per uccidere qualcuno e poi ancora in ibernazione, per gli ultimi ottant'anni>> conclude Bucky girandosi verso di me.
Il suo passato, il suo passato è il suo incubo, ora capisco perché non riesce a dormire, capisco perché ha sempre questa aria malinconica e triste, si sente in colpa, vuole fare qualcosa per diventare una persona migliore, per non essere ricordato come il Soldato d'Inverno, ma solo come Bucky.
<<Mi dispiace>> dico appoggiando una mano sulla sua mano destra che è appoggiata al pavimento per sostenere il suo peso.
Lui guarda la mia mano e poi mi guarda negli occhi confuso
<<Mi dispiace averti chiesto del tuo passato. Solo ora capisco che è molto più complicato di quello che sembra. Mi dispiace se ti ho forzato a parlarne>> dico, lui mi fa un leggero sorriso, questa volta sincero e caloroso
<<Non sentirti in colpa>> dice per poi sospirare
<<Sarà meglio ritornare dentro>> dice Bucky alzandosi in piedi nella notte, lo seguo con lo sguardo e mi porge la mano non di metallo.
I suoi occhi cristallini riflettono la luce flebile della luna, dietro di lui le stelle gli donano un'aria magnifica, ignota, sorprendente.
Accetto la mano alzandomi in piedi.
Improvvisamente siamo incredibilmente e inaspettatamente troppo vicini.
Fa un piccolo passo indietro però non smettendo di guardarmi negli occhi
<<Forse non sono la persona adatta che dovrebbe dirlo>> sussurro <<Ma non è colpa tua, non è colpa tua se sei caduto dal treno, non è colpa tua se l'Hydra ti ha rapito, non è colpa tua se ti hanno trasformato nel Soldato d'Inverno. Il passato non definisce chi sei, certo puoi imparare da questo, ma non permettere al passato di definire chi vuoi essere ora>> dico per poi distogliere lo sguardo, gli faccio un sorriso e poi mi avvio all'interno del complesso.
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The Elementary Witch || Bucky Barnes
FanfictionBlare Jackson è una studentessa di medicina dell'Oregon, ha una vita semplice e non sa che la sua vita sta per cambiare, se in meglio o in peggio non lo sa. Bucky Barnes e Sam Wilson le stravolgeranno la vita, fino a ribaltarla completamente. La v...