Capitolo 30

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<<Australia...>> dico, ma le parole mi muoiono in bocca, il suo tono, ma soprattutto la sua faccia non ammette repliche.
Così con una lacrima che mi riga la guancia esco dall'appartamento.
Mi asciugo la lacrima, ma altre ne escono. Emetto un grido di frustrazione e mi siedo sulle scale, prima dell'uscita.
<<Hey Blare!>> mi chiama Brain correndomi dietro, io mi alzo e mi giro verso di lui
<<Non devi prendertela. Ha i suoi tempi. Quando eravamo piccoli non mi ha parlato per due settimane perché le avevo rotto la bici>> ride e io con lui tra le lacrime
<<Ti perdonerà. Ma devi lasciarle tempo>> dice semplicemente. Adesso realizzo, forse non ho così tanto tempo quanto credo. Mio fratello arriverà e potrebbe farlo da un momento all'altro.
<<È questo il problema Brain. Forse non ho così tanto tempo>> sospiro, e io gli spiego visto lo sguardo confuso che ha.
<<Una leggenda su di me dice che dovrò combattere contro mio fratello, che non sapevo neanche di avere. Se non lo sconfiggerò tutto il mondo cadrà nell'oblio e nelle tenebre>> sospiro
<<Sei potente Blare, sono sicura che ce la farai>> dice sorridendomi
<<E se non lo volessi fare? È la cosa più vicina ad una famiglia che ho, è tutto ciò che mi rimane della famiglia che non ho mai avuto>> dico singhiozzando
<<Allora sono sicuro che farai la cosa giusta>> mi abbraccia
<<Grazie Brian>> sussurro
<<E quando tutto questo sarà finito Australia sarà pronta a perdonarti, o lo avrà già fatto>> mi dice prendendomi il viso tra le mani e asciugandomi le lacrime che stanno ancora scendendo.
Le sue parole mi confortano, ma non so come possa reagire Australia, non ho mai litigato con lei, abbiamo sempre avuto un buon rapporto, forse non mi perdonerà tanto presto e allora sarà troppo tardi.
<<Tu lo sapevi?>> chiedo a Brian <<Sapevi che avevo dei poteri?>> chiedo, lui alza le spalle
<<Non lo sapevo, ma sei sempre stata un po' strana, riservata. Poi quando è entrato Captain America nel bar ho capito che c'era qualcosa sotto, che c'era qualcosa che non ci avevi detto. Ma non ti incolpo, non ce l'hai detto per proteggerci, a me va bene>> mi sorride e io lo abbraccio ancora
<<Bene, ora dovresti andare dal tuo fidanzato>> mi dice, io lo guardo confusa e lui guarda fuori dal portone. Così mi giro e vedo Bucky con le braccia incrociate appoggiato ad una macchina che cerca di guardare dentro il portone, mi giro ancora verso Brian.
<<Noi.. noi, non...>> inizio asciugandomi le lacrime
<<Blare...>> inizia lui, ma io lo fermo
<<Mi sono bastati i tuoi consigli per oggi. Non ho bisogno di consigli di coppia, grazie>> cerco di fare un sorriso
<<Ok, ma sappi che oggi sono in gran forma>> ride
<<Grazie Brain, sul serio>> dico e lui fa un cenno di capo.
Poi io vado verso il portone e lui risale da Australia, ma ora devo affrontare Bucky.
<<Allora? Come ha reagito?>> domanda appena esco dal portone, gli lancio un veloce sguardo
<<Non è il momento>> dico superandolo
<<Cosa ha detto?>> mi domanda ancora seguendomi, con voce provocatoria
<<Ho detto che non è il momento>> dico ad alta voce girandomi verso di lui.
Le lacrime mi appannano la vista, ma cerco di trattenerle, non posso piangere davanti a lui.
Lui mi guarda preoccupato
<<Cosa è successo?>> mi domanda questa volta dolcemente accarezzandomi la guancia, la sua vicinanza non mi fa bene, non mi fa pensare lucidamente.
Subito dopo però mi stringe in un abbraccio, Dio sa solo quanto ho voluto ritornare tra le sue braccia negli ultimi due anni.
Non dice niente, mi stringe solo mentre mi sfogo e piango.
<<Grazie>> sussurro poi, quando sciogliamo l'abbraccio, ma lui mi resta comunque vicino, i nostri visi sono troppo vicini
<<Bucky...>> sussurro cercando di fare un passo indietro, lui sospira e mi lascia fare
<<Sono stanca di questa situazione>> sospiro guardandolo <<O ci amiamo o ci odiamo fino a litigare>> dico, ed è vero, è così da quando ci siamo rivisti <<Sono stanca, ogni volta che ti vedo mi si spezza il cuore, mi viene in mente quello che abbiamo passato e la ferita si riapre. Non possiamo continuare così>> dico, non riesco a capire la sua espressione, sembra indeciso.
Io so una cosa, se adesso, qui mi dicesse che mi ama lo accoglierei a braccia aperte, ma non lo fa, non dice niente.
Cerco ancora di non crollare davanti a lui, ma è più difficile di quello che pensavo
<<Io io, ho una missione, devo salvare tutte le persone e non posso farlo se ho il cuore da un'altra parte. Quindi ti prego, stammi lontano, te lo chiedo per il bene di tutti>> dico con le lacrime che mi rigano le guance, non pensavo di farlo e di certo non pensavo facesse così male.
Ma è la verità, non posso concentrarmi su mio fratello se non riesco neanche a pensare quando c'è Bucky, mi volto e me ne vado, non voglio vedere la sua reazione, ma penso che fosse molto simile alla mia quando eravamo in Wakanda.

Quando arrivo alla base, mi si sono praticamente prosciugati gli occhi da quante lacrime ho versato.
Entro e vedo che c'è una ragazza di colore che sta litigando con due agenti e grida.
<<Io sono la sorella di Sam, voglio vederlo>> dice, io mi avvicino alla ragazza e ai due agenti.
<<Cosa succede?>> chiedo alla ragazza
<<Sono Sarah, la sorella di Sam Wilson e questi due non vogliono farmi passare>> mi dice indicando i due agenti
<<Sarah? Oh certo, sei la sorella di Sam, lei può passare>> dico ai due, che ci fanno passare, lei mi affianca e mi ringrazia.
<<Tu sei Blare?>> mi domanda
<<Si, sono io>> dico <<Perché?>> chiedo lei sorride e alza le spalle
<<Sam mi ha parlato di te>> dice guardandomi <<E anche Bucky>> aggiunge poi. Quindi sa tutto, bene!
<<Oh>> dico soltanto mentre arriviamo nel salotto
<<So quello che ti è successo...>> inizia
<<Non scusarti non è colpa tua. Tanto adesso ho ritrovato i miei ricordi>> le sorrido
<<Se vuoi vado a chiamare Sam>> le dico, lei sta per rispondere ma il fratello entra nella stanza e la va ad abbracciare. Poi anche Bucky arriva, vedo sulla sua espressione che voleva andarsene perché mi ha visto, ma dopo avere visto Sarah la va a salutare e si tiene a distanza.
<<Perché sei qui?>> domanda Sam
<<Alcune questioni della barca>> dice e lui annuisce
<<E anche per quel gatto! Devi ridarlo indietro, rovina sempre la vernice>> dice tirando un pugno scherzoso a Sam
<<Ma ai bambini piace>> sorride Sam
<<Non toglie che Mr. Cuddle è una peste>> ride e io sgrano gli occhi e guardo Sam.
Lui ha preso Mr. Cuddle?
<<Hai tenuto il mio gatto?>> chiedo sorridendo
<<Veramente l'ha tenuto Bucky>> Sam indica Bucky che sta bevendo dell'acqua.
Io gli lancio uno sguardo e lui mi guarda sospirando io gli faccio un cenno del capo
<<Se vuoi te lo possiamo ridare>> dice Sarah guardando Sam
<<Oh no, no. Tenetelo voi. Io non saprei più come tenerlo>> rido.
<<Bene>> dice Sarah non troppo contenta però vedo che sorride insieme a Sam.

The Elementary Witch || Bucky Barnes Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora