1.
" L'inferno è vuoto e tutti i diavoli sono qui. "
-William Shakspeare.
Il cielo è coperto da un folto strato di nuvole grigio fumo.
L'aria è impregnata dall'odore della pioggia che verrà giù a breve, il vento scuote le fronde degli alberi più alti della Foresta Proibita.
Lo sente sulla faccia, la fa rabbrividire.
Si affretta a spegnere la sigaretta, schiacciandola nell'erba.
Tira fuori l'ultima boccata di fumo, sollevando il viso verso il cielo e fissando la coltre nuvolosa che oscura il castello.
I suoi occhi vagano, senza soffermarsi da nessuna parte.
Seduta su un gradino, il mantello nero sulle spalle, i capelli biondi corti, raccolti in uno chignon disordinato, le guance graffiate dal freddo e le labbra screpolate.
Babs Nott giunge le mani davanti al viso per poi poggiarci la fronte, chiudendo gli occhi.
È come se fosse in preghiera.
Misteriosa ed oscura, forse addirrittura inquietante, all'ombra di una notte senza stelle, dalla tempesta che sembra stia per scatenarsi.
Lei, nata sotto l'influenza della Luna, in una notte identica a questa, burrascosa , anormale.
Primogenita della famiglia Nott, per suo padre che avrebbe preferito un maschio, e per sua madre che non la considera poi tanto ' donna ', perchè, come amava ripeterle, quel suo modo di vestire, quel suo comportamento poco elegante, quella sua poca raffinatezza, quei suoi tatuaggi, quei capelli strani, non erano cose che una donna Nott poteva permettersi.Daphne Greengrass era l'eleganza in persona nei suoi anni d'oro ad Hogwarts.
E lo è tutt'ora, da donna adulta.
Bionda, con le curve spaventosamente esagerate, occhi glaciali e pelle alabastro.Babs da lei ha ereditato soltanto i capelli biondi e la pelle chiara. Il resto è tutto di suo padre, Theodore Nott, a partire dall'assoluta strafottenza, al non rispetto per le regole, all'arroganza e al narcisismo.
E anche una certa inclinazione per le Arti Oscure.L'opposto di sua sorella Ivy. la copia identica di Daphne, e intuile dirlo, la pupilla di casa Nott.
Qualche goccia cominicia a venir giù, tamburellando sulle foglie sparse sul terreno.
I corridoi del castello sono ormai silenziosi, se non per qualche sentinella che gironzola qua e la, ignorandola completamente, come fosse invisibile.Nessuno osava mai mettersi contro Babs Nott.
Anche se i tempi oscuri erano ormai trascorsi, anche se il terrore era svanito con la morte del Signore Oscuro, la potenza dei cognomi dei suoi seguaci era ancora un tabù. E il solo pronunciarli a voce alta, faceva tremare chi aveva vissuto la Seconda Guerra Magica.
Suo padre lodava sempre quei tempi, e sua madre rabbrividiva, invitandolo a smettere, perchè il ricordo di suo marito dietro le sbarre di Azkaban, la turbavano ancora, come se non fossero trascorsi anni, ma soltanto giorni.
Nonostante tutto, Babs e Ivy erano cresciute nel lusso.
Non era mai mancato nulla nella loro dimora, nella periferia di Londra.
Nonostante tutto, erano le principesse di casa, e anche se Babs detestava quel soprannome ridicolo, sapeva in cuor suo di vivere davvero come una reale.
E come tale, si sarebbe dovuta comportare nella vita di tutti i giorni.
Ma lei del bon ton se ne infischia, come di tante altre cose.
Come delle regole, ad esempio.Qualcuno le arriva alle spalle, dei passi frettolosi, e un respiro accellerato.
Non si volta neanche, sapendo già di chi si tratti.
« Babs, te ne prego. Torna in camera. Se qualcuno fà la spia, finiremo nei guai. »La bionda solleva gli occhi al cielo, in un'espressione alquanto irritata.
« Nessuno farà la spia, sta tranquilla! »
Il suo tono di voce è ostinato, come se non ci fosse altra via se non quella da lei designata.
La sua verità è la verità di tutti.La ragazza alle sue spalle, lascia cadere le braccia inermi lungo i fianchi.
I capelli castani lunghi fino a metà schiena, la pelle ambrata, gli occhi scuri come la notte. Alysa Parkinson.Sa che cercare di convincere Babs è un'impresa impossibile.
Sa che non dovrebbe neanche insistere più di tanto, per non scatenare la sua rabbia.
Tutti conoscono le lune storte della bionda, e tutti sanno che è meglio lasciarla sola, a sfogare la sua rabbia e le sue frustrazioni per conto proprio.
Ma in ruolo di Caposcuola, dovrebbe provare, per quanto possibile, a gestirla negli orari proibiti agli studenti. Cosa che da sette anni, si rivela essere difficile quasi quanto i compiti di Artimanzia.
Per questo Alysa si limita a domandarle con voce flebile « Come fai ad essere certa che nessuno farà la spia? »A quel punto, lo sguardo tagliente di Babs si posa su di lei, per la prima volta, in quel momento.
« Perchè te lo sto dicendo io, Alysa. » non aggiunge altro, come se il resto sottinteso fosse ovvio e scontato.L'altra annuisce lentamente e capendo al volo, compie due passi indietro, distogliendo lo sguardo.
« Allora ti lascio ai tuoi pensieri. Buonanotte, Babs. »
E cosi dicendo, le da le spalle, sparendo nel corridoio illuminato dal bagliore aranciato delle torce, che disegnano ombre oscure sulle pesanti pareti di pietra.Babs torna a rivolgere lo sguardo alla notte, sua fedele compagna.
Infila le mani nelle tasche del mantello, e tira fuori l'ennesima sigaretta accendendola con un colpo di bacchetta.« Mi hai chiamata? » domanda un'altra voce.
E questa volta non è più la voce di Alysa , ma bensì una ragazza dai boccoli biondi, morbidi sulle spalle.Babs si volta lentamente, stringendo gli occhi per metterla a fuoco.
Poi, senza neanche la minima traccia di un sorriso, si alza dal gradino, lancia la sigaretta lontano senza neanche spegnerla e le fa cenno di seguirla.
« Vieni con me. » dice soltanto, per poi precederla con la sua solita camminata trascinata, con le mani calate nelle tasche del mantello.
Come un serpente, struscia silenzioso nelle ombre della notte, pronto per attaccare la sua prossima vittima.
Pronto per morderla col suo veleno letale, per marchiarla a vita.Babs Nott e la sua fama di sverginare le ragazze del castello, è leggenda.
Non ha neanche bisogno di chiedere, perchè queste raggiungono la tana della vipera da sole.E lei, con la stessa maestosità dell'animale simbolo della sua casata, si trascina al buio, in un posto dove nessuno potrà mai correre a salvare nessuno.
« Io ho paura. » mormora la biondina alle sue spalle, una volta ferme dinanzi all'ingresso della Stanza delle Necessità.
« Sta zitta. Non riesco a concentrarmi. » le risponde Babs, con la sua solita noncuranza dei sentimenti altrui.
La ragazza alle sue spalle trattiene le lacrime, forse pentendosi della scelta fatta.
Ma tornare indietro non è da prendere neanche in considerazione con Babs Nott.
Il suo tempo è prezioso, come adora ricordare a chiunque le si faccia avanti, decidendo di giocare le proprie carte con lei.Babs riapre gli occhi, due pozze di luce malvagia in quelle iridi scure come le tenebre.
Sorride soddisfatta, e prima di entrare nella tana, le rivolge un'unica frase, l'ultima.« Tu devi avere paura. »
STAI LEGGENDO
Devil's Blood
FanfictionBabs Nott , primogenita di Daphne Greengrass e Theodore Nott. Occhi scuri come le tenebre, capelli biondi tenuti sempre su in un chignon, pelle alabastro e cuore nero come l'inchiostro che dipinge il suo corpo in tatuaggi infernali. Babs Nott è la...