Capitolo 7

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« Allora... come è andata? » Lilith osserva il suo riflesso nel piccolo specchio dello spogliatoio, aggiustandosi i capelli rosso fuoco in netto contrasto con il verde smeraldo del mantello.
La divisa da Quidditch le sta a pennello, le mette in evidenzia le forme non troppo abbondanti ma neanche invisibili.

Babs la scruta, seduta sulla panca in legno, già pronta da dieci minuti.
« Ha fatto tutto lei. Sai che non avrei mai alzato un dito. » le risponde, sollevando le spalle con noncuranza.

Lilith si apre in un sorriso divertito, per poi lasciar perdere il suo riflesso nello specchio, guardando la sua migliore amica.
« Spero solo che non faccia la stronza e vada a riferire tutto alla McGranitt. Lo sai che lì son cazzi , no? »

Babs rotea gli occhi, palesemente annoiata.
« Oh, andiamo, non farmi la predica, eh? E poi so già come tapparle la bocca, nel caso. » accompagna le sue ultime parole con un sorriso obliquo che coinvolge anche lo sguardo, acceso di una luce maliziosa.

« Cosa vuoi dire? » le domanda Lilith, con una nota di preoccupazione nel tono di voce.

Babs si alza, e teatralmente, come al suo solito, si posiziona davanti allo specchio, ammirando il suo riflesso.
I capelli biondi corti, tenuti su da uno chignon lucido e tirato.
Le guance rosse per il freddo, gli occhi scuri come la notte.
E poi sorride ancora, senza distogliere l'attenzione da sè stessa.
« Voglio dire che la sua bocca sarà impegnata a fare tutt'altro che parlare. »

Lilith spalanca le iridi verdi, e posiziona le mani sui fianchi.
« Stai scherzando, vero? » le domanda, come se non credesse alle proprie orecchie.

« No. Assolutamente. È una delle mezzosangue più sexy che abbia mai visto in vita mia. Ed ho una voglia assurda di punirla. Dopotutto chi resisterebbe mai a questo faccino bellissimo? » Babs si tira un pizzicotto sulla guancia.

Ma ciò non provoca il sorriso della Lestrange.
« Salazar, ma sei fuori? Cosa diamine ti passa in quel cervello ristretto che ti ritrovi? » è ormai abituata al solito narcisismo della sua migliore amica. A quella sua solita sicurezza strafottente, a quel suo modo di fare sempre fuori dagli schemi.

Babs si volta, afferrando la sua scopa, ultimo modello sul mercato, tirata a lucido.
« Ho solo voglia di divertirmi un pò. Tutto qua. E comincerò da stasera. »

Lilith compie il suo stesso gesto, per poi seguirla fuori dagli spogliatoi.
« Non sto dicendo che è un crimine divertirsi. Ma semplicemente dovresti non farlo con una come lei. Perché sai bene quanto siano... infantili. » cerca di enfatizzare quell'ultima parola, per poi lasciar saettare lo sguardo sugli spalti.

Il sole è ancora alto, ma manca poco ormai al tramonto.

Hanno soltanto un'ora prima che Babs torni in biblioteca, per cominciare la sua seconda ed ultima sera di punizione.

Qualcuno come al solito è venuto ad osservare gli allenamenti.
Alysa è lì, seduta nel punto più in alto, le cosce strette l'una all'altra e la gonnellina verde visibile anche da quella distanza. Ogni volta la ragazza si presenta agli allenamenti di Quidditch, anche quelli in solitaria tra Lilith e Babs, come in questo caso.

Lo sguardo che Lilith le lancia è carico d'intesa, e Alysa non se lo lascia scappare.

Babs sbuffa, per poi salire in sella alla sua scopa.
« Anche tu non dovresti perder tempo dietro uno scarto simile. Quella vuole soltanto darti l'ergastolo tra le sue cosce, senza darti la possibilità di vagare altrove. »

« Non sarebbe male avere l'ergastolo tra le gambe di una donna. Però effettivamente, io sono uno spirito libero. » risponde, ammettendo a sè stessa quella verità saputa e risaputa.
« Ma ciò non toglie che io so scegliere. E non vado con chiunque come fai tu. E per una volta, potresti anche ascoltare il mio consiglio. » ci prova ancora, la Lestrange, sapendo già come sarebbe andata a finire.

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