Capitolo 33

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" Metti un vestito corto , un sorriso imbarazzato

e scendi.

Ti porto a vedere come i papaveri sanno arrossire, senza vergogna. "

-Anonimo.

Non le avevano mai promesso nulla di speciale, in diciassette anni di vita.

Non aveva mai vissuto quella sensazione di libertà assoluta, come se tutto il peso della vita fosse rimasto ancorato lì, nel punto in cui era salita dietro Babs.

Non aveva mai visto il cielo cosi da vicino, mai sentito il vento sulla faccia.

Si stringe forte a Babs, poggiando la guancia sulla sua schiena e guardando il mondo scorrere sotto di loro.

Hogwarts è ancora più bella vista dall'alto, con tutte le sue torri maestose, nella sua magnificenza medioevale.

Hogwarts era stata la loro casa per sette anni, e ben presto, avrebbero dovuto dirle addio.

Ma Eden scaccia quel pensiero, e si concentra su Babs, la cui guida, seppur veloce, è diretta e precisa.

Le riesce difficile persino preoccuparsi; è come se la conoscesse da tempo, come se fosse stata da sempre parte della sua vita.

La guarda Eden, restando incantata dal gioco di luce che dei raggi del sole tra i suoi capelli dorati, al modo in cui le sue dita si stringono attorno al manico, su come è concentrata sulla guida, portandola oltre la Foresta Proibita, lontano da Hogwarts, lontano dal mondo, lontano. Ma con lei.

Le stringe le dita sullo stomaco, cingendole i fianchi con le braccia.

Stretta a lei, come se fosse la sua unica ancora.

Attraversano il Lago Nero, e Babs si abbassa per darle modo di sfiorare il pelo dell'acqua con le dita.

Ed Eden lo fa, mentre con l'altra mano si aggrappa forte al maglione di Babs.

E una scarica di adrenalina le risveglia i sensi, la fa sorridere di gioia.

Babs osserva il suo riflesso nelle acque calme del lago.

Si domanda se nella sua vita, ha mai visto qualcosa di più bello.

Ma forse è difficile paragonare il sorriso di una persona felice.

La felicità è imparagonabile.

La felicità è unica e rara.

« È bellissimo! » le dice Eden, cercando di farsi sentire al di sopra del vento che le scuote i capelli davanti al viso.

Babs sorride, e in quel momento, è ancora più certa di quel che sta facendo.

« Hai visto che potevi fidarti? » le domanda, voltandosi appena.

Eden le sorride timidamente e torna a stringersi alla sua schiena.

Si lascia cullare dalla guida della bionda, dal suo profumo, dalla morbidezza del suo maglione.

Vorrebbe restare cosi per sempre e volare lontano, senza più pensieri, senza più paure.

E soltanto una decina di minuti dopo, che Babs plana lentamente in una radura, nel bel mezzo di un bosco, poggiando delicatamente i piedi per terra.

E quando Eden non molla la presa, si gira ridendo.

« Parker, siamo arrivate. »

La Grifondoro si riprende dal suo torpore , e come risvegliata da un lungo sonno, si distacca da Babs e scende per terra, guardandosi intorno.

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