Capitolo 15

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Le tende scarlatte vengono tirate malamente e la luce del sole quasi l'acceca.

« Allora? Vogliamo alzarci da questo dannato letto? » April, già pronta e ordinata per la nuova giornata, con le mani sui fianchi, scruta Eden con un cipiglio severo. 

Quest'ultima, in tutta risposta, tira le coperte fin sopra la testa, borbottando parole incomprensibili. 
Ma la Tassorosso non si arrende, e afferrando il bordo delle coperte, le tira giù, scoprendo del tutto la sua figura rannicchiata. 

« Oddio, April! C'è troppa luce! » borbotta, portandosi una mano davanti agli occhi, per coprirsi dall'eccessiva forza dei raggi solari , che dopo tanto buio, ora sono incredibilmente fastidiosi. 

April le afferra il polso e la tira su a sedere. 
« Eden, smettila di fare storie! Alzati da questo letto, và a farti una doccia e poi andiamo tutte quante alla partita di Quidditch! » 

Alle sue parole, Eden lascia cadere il braccio, come se avesse perso tutta la forza nei muscoli. 
« Eh? La partita di Quidditch? Di chi? » il cuore comincia a pomparle furioso, e un leggero preavviso d'ansia e agitazione comincia ad attanagliarle lo stomaco. 

« Serpeverde- Grifondoro. Te ne sei già dimenticata? Dai, Eden, per l'amor del cielo! Sbrigati, è tardi! » April perde la pazienza, ed è strano per una Tassorosso. L'afferra per i polsi e la solleva in piedi, e solo in quel momento si accorge di Rose, seduta sul bordo del proprio letto rifatto alla perfezione, già vestita e pronta per scendere a colazione. 

Un improvviso conato di vomito le risale lungo la gola, e scrollandosi di dosso April, Eden si precipita in bagno, aprendo la tavolozza del water e rigettando fuori tutta l'ansia accumulata in quei pochi istanti fuori dal letto. 
Si aggrappa forte ai bordi del water, ed April corre e sollevarle i capelli dal viso. 

Rose è affacciata sulla soglia della porta, il viso verdognolo. 
« Non sarà mica incinta? » domanda stupidamente, e meritandosi un'occhiata di rimprovero da entrambe le sue compagne. 

« E di chi dovrei essere incinta, Rose? » le domanda Eden, il mento sporco. 
April le passa un po di carta igienica, per farle ripulire gli ultimi residui. 
Ed Eden si abbandona sul pavimento freddo, regalando sollievo alla sua pelle accaldata. 
Ora che ha gettato fuori tutto e che l'ansia si affievolisce man mano, riesce a mettere a fuoco le sue migliori amiche, che aspettano di sicuro un segnale, una parola. Qualsiasi cosa. 

« Cosa hai avuto, Eden? Non avevi febbre ne nulla. E manchi alle lezioni da quattro giorni. » April siede sul  pavimento, le spalle poggiate alla parete. 
Rose resta in piedi, davanti alla porta. 

Il solo pensiero di ammettere quella verità a voce alta, davanti alle sue amiche, le fa venir voglia di vomitare ancora. 
Ma si limita a deglutire e a distogliere lo sguardo dal loro, puntandolo altrove. 
« Ho scopato con Babs Nott, l'altra sera in punizione. » 

Il silenzio che ne segue è il più terribile a cui abbia mai assistito. 

Rose si porta le mani alla bocca, sconvolta. 

April resta inespressiva, ma sbatte diverse volte le palpebre, come se non credesse alle sue orecchie. 

Eden ora le osserva, per studiare le loro reazioni.  Ma nessuna delle due apre bocca, per cui è ancora lei a spezzare quel silenzio. 
« Non so cosa mi è preso. Mi sono lasciata andare. E me ne vergogno, okay? » 
Porta le mani tra i capelli sfatti e sporchi. Avrebbe davvero bisogno di una doccia. 

« Noi non ti giudichiamo, Eden. Però tu sai quello che ti ha fatto. E credo che non avresti mai dovuto lasciarti andare con lei. » 
È April la prima a pronunciare parola tra le due. 
Rose è ancora sconvolta. 

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