Capitolo 44

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« Ho cercato ovunque! Persino nel Reparto Proibito! Non c'è nulla! Nulla che parli di un incantesimo del genere! » sbotta April, abbandonando i libri sul tavolo della biblioteca dove sono sedute da circa due ore.
È quasi sera, e la luce delle candele resta l'unica fonte di visibilità.

Eden è china su altri libri, aperti l'uno sull'altro.
Porta degli occhiali tondi, dalla montatura sottile. Di solito li indossa soltanto quando gli occhi cominciano a farle male sul serio, quando deve sforzare troppo la vista, o quando deve studiare qualcosa di importante, tipo questo.
Solleva lo sguardo, di sfuggita, verso la montagna di libri che ha portato April.
« Lasciali lì, ci darò un occhio dopo. » commenta stancamente, passandosi le dita tra i capelli.
Sono tenuti su da uno chignon disordinato, qualche ciuffo le sfugge e le ricade morbidamente davanti agli occhi.

April la osserva sconfitta.
« Eden, tesoro. Andiamo a riposarci, sei distrutta. Ci penseremo domani.. »

Ma la Grifondoro scuote il capo, sfogliando le pagine.
« Non gliela darò mai vinta, April! Devo liberarmi da questo... da questo legame assurdo! » sbotta, trascinando le ultime parole.
Ogni secondo che passa, è sempre più difficile. È come se quel legame aumenti la sua potenza, divorandole lentamente l'anima.
Proprio come Babs ha fatto col suo cuore, lacerandole il petto e tirandolo fuori con le unghia, per poi appropriarsene.

« Concordo con te, lo sai. Ma hai bisogno di riposarti. Non risolverai nulla stanotte, la stanchezza non aiuta. Domani, a mente lucida, dopo le lezioni torniamo qui,  e riprendiamo a studiare. Te lo prometto, Eden.. »

La Grifondoro tira un lungo sospiro. Sà che April ha ragione, ma la sola idea di trascorrere un'altra notte, senza sapere se riuscirà a spezzare quel vincolo, la fa impazzire.

Sta per arrendersi, chiudendo un libro alla volta e accatastandolo agli altri, fino a creare una muraglia dinanzi a sè.
Ma le porte della biblioteca si aprono rivelando due figure, quella di Lilith Lestrange e di Babs Nott.

Eden nasconde il viso tra le mani, ormai sfatta.
« Ci siamo... » borbotta, ma soltanto April la sente.
Gli occhi della Tassorosso sono fissi su Lilith che avanza verso di loro con sguardo fiero e deciso, senza nessuna paura.
« Buona sera, Young, tutto bene? » le domanda, ostentando un sorriso divertito .

April arrossisce sulle gote.
« Stavo meglio prima che arrivassi tu, e quindi fino a un secondo fa. » risponde diretta.
Il sorriso di Lilith svanisce lentamente, ma Babs le dà di gomito, senza staccare gli occhi da Eden, che in tutta risposta, la ignora, tenendo il viso nascosto tra le mani.

« Parker.. ho fatto una ricerca tra i miei libri di incantesimi. Non ho trovato nulla del genere. » afferma Lilith, tornando improvvisamente seria, come se ricordasse della questione per cui sono lì.

Eden solleva lentamente il viso.
Ma è April a rispondere al suo posto.
« È quello che stiamo cercando di fare anche noi, da ben due ore! Ma non arriviamo a capo di nulla. »

« Non troverete mai niente qui dentro. È magia antica. È un incantesimo troppo potente e troppo difficile, non viene trascritto sui libri scolastici. » afferma Lilith, come se ne sapesse più di tutte loro messe insieme. E di fatto, è proprio cosi.

April le scocca un'occhiata, sollevando un sopracciglio.
« Beh, allora, se è per questo, neanche sui tuoi libri da megera del medioevo c'è nulla che possa tornarci utile! »

Sia Eden che Babs le osservano confuse, la prima ha persino la bocca aperta per lo stupore.
Lilith le si avvicina, fronteggiandola; April non si tira indietro e mantiene lo sguardo.
« I miei non sono libri da streghetta del medioevo, se è questo che pensi. Sono libri ereditati dalla mia famiglia, una lunga stirpe purosangue, che di magia oscura ne sà qualcosina in più sulla tua. »

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