Capitolo 50

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« Ti prenderai cura di me? »

Eden interrompe il loro bacio, premendo le mani sul petto della bionda, spingendola appena per poterle parlare.

Si trovano nel letto di Babs, tra le sue lenzuola verde smeraldo, affondate nei cuscini morbidi, l'una di fianco all'altra.

Non aveva mai messo piede nella Sala Comune dei Serpeverde, ne tanto meno nella stanza di Babs.
Era un territorio che non aveva mai preso in considerazione di poter esplorare.
Non si era guardata intorno però, l'avrebbe fatto dopo.
Aveva cosi tanto tempo davanti.

Erano lì da quasi un'ora, con le tende del baldacchino tirate, escludendo il mondo fuori.
Si erano baciate per tutto il tempo, stringendosi forte come se avessero paura di perdersi ancora.
Le mani di Babs erano infilate sotto al maglione di Eden, carezzandole la schiena.
Molte volte erano arrivate fino al gancetto del reggiseno, ma sembravano volersela prendere comoda, assaporando il piacere di avere una giornata tutta per loro.
E Eden di quei baci non riusciva a farne a meno.
Sentire la sua lingua muoversi lentamente nella propria bocca, avvertire il calore del suo corpo, le sue dita addosso.

E quei baci lenti, le facevano girare la testa. Dopotutto, era da tempo che non si baciavano, che non si toccavano. Era da troppo tempo che non si vivevano.

« Io mi prenderò sempre cura di te. » sussurra Babs, in risposta alla sua domanda, guardandola con gli occhi accesi e le labbra gonfie di baci.
Eden le osserva, passandoci sopra il pollice, carezzando i piccoli taglietti provocati dai suoi stessi morsi.

Ne segue il movimento con lo sguardo, mentre il pollice le accarezza la lunghezza del labbro inferiore.

Babs lo afferra lentamente nella bocca, succhiandolo appena.
E lo fa guardandola negli occhi, come se la sua fosse una richiesta indiretta.

Eden schiude le labbra, e la vista le si appanna un pò, mentre un piacere intenso le divampa dentro, come un incendio.
Trattiene un ansimo quando le labbra di Babs scorrono su tutta la lunghezza del dito, premunendosi di fare quanto più rumore possibile.
Gli occhi scuri di Babs non abbandonano quelli grigi di Eden, che però è concentrata su quel che le sta facendo.
Lo rilascia andare con uno schiocco sonoro di lingua, lasciandole il dito umido di saliva.

Ed è lì che Eden si avventa su di lei, afferrandole la nuca e attirandola in un bacio rovente.
Babs si abbandona in un gemito, per poi afferrarle i fianchi, trascinandola su di sè.
Eden le sale addosso, a cavalcioni, e la Serpeverde si abbandona contro i cuscini.

« Quanto sei bella... » le sussurra, nello stesso momento in cui Eden si sfila il maglione, restando in intimo.
Babs le guarda il seno, per poi far risalire le mani lungo i suoi fianchi e poi ai tanto desiderati gancetti del reggiseno.
Ma Eden le spinge via le mani e borbotta « Spogliati ».

La bionda si tira su col busto, e la Grifondoro le abbassa la giacca con una furia inaudita, impaziente.
« Piano, non vado via.. » le dice ancora Babs, ed una volta che è riuscita a liberarsi della giacca, Eden le toglie anche la t-shirt.
Babs le guarda il seno leccandosi le labbra, e ciò le fa venire la pelle d'oca, come se avvertisse quella lingua in ogni parte del suo corpo.

La Grifondoro si dedica a slacciarle via i pantaloni, e insieme a quelli, abbassa anche le mutandine.

Una volta che è completamente nuda, Babs si abbandona nuovamente sui cuscini godendosi la visuale di Eden seduta di lei, che si prepara per spogliarsi a sua volta.

Quel letto che fino a poco, aveva subito tutte le sue lacrime, ora finalmente, era occupato dalla motivazione principale a tutto quel dolore.
« Quanto mi sei mancata. » le sussurra Eden, ora completamente nuda a sua volta.
Lascia scorrere le dita sui tatuaggi di Babs, come se li stesse disegnando.
E poi, come se volesse farli suoi, comincia a graffiarle la pelle, ad ansimare pesantemente.

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