Capitolo 32

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Sono trascorsi giorni, ed Eden non riesce più a fare a meno di Babs.
È come se in qualche modo, sia diventata dipendente da quella ragazza bionda, dagli occhi scuri e dal cognome maledetto.
A sua volta, Babs, non si pone domande; preferisce agire, senza soffermarsi ai tanti perchè che dovrebbero affollarle i pensieri.

Si sono cercate sempre, e quasi di continuo nei giorni a seguire.
Non c'è stato un istante dove lo sguardo di Eden non abbia vagato alla ricerca di Babs, e viceversa.
E quando riuscivano a beccarsi, si rintanavano nella Stanza delle Necessità o negli spogliatoi di Quidditch, dove erano libere di dare sfogo alle loro emozioni senza il timore di essere scoperte.
Erano ormai i loro posti preferiti. Nessuno avrebbe mai potuto scoprirle, vederle o sentirle.
Nessuno avrebbe mai interrotto i loro momenti insieme.

Ed era per questo che ogni giorno, Eden si alzava col sorriso, scatenando l'ira di Rose, che nonostante la leggerezza e la spensieratezza della sua migliore amica, non riusciva ancora a rivolgerle la parola.

Le vacanze di primavera si stavano avvicinando , Eden era sicura che al ritorno, Rose avrebbe avuto la mente più lucida e avrebbero finalmente chiarito.
Per questo non si preoccupava tanto.

Ma anche volendo, non riusciva ad elaborare pensieri lucidi. Era come se in quei giorni, la sua mente fosse offuscata dal desiderio di Babs. Di vederla, sentirla, respirarla.

E per questo, come d'abitudine, ormai, sedeva al solito posto sugli spalti vuoti, col sole alto nel cielo turchese, il cinguettio degli uccelli nascosti tra gli alberi, e il profumo della natura incontaminata.
L'aspettava, col viso rivolto verso il cielo e gli occhi chiusi.
La brezza le accarezza il viso, sembra quasi farle il solletico.
È la pace dei sensi, sembra non esistere nient'altro. Eden si sente un'unica cosa con la natura.

Vorrebbe essere come una rondine, e migrare lontano, nei posti più caldi, sentire costantemente il sole sulla pelle, guardare il mondo da una prospettiva diversa.
Magari una volta terminato il percorso di studi ad Hogwarts, avrebbe potuto prendere in considerazione di viaggiare un pò, senza fermarsi mai da nessuna parte per troppo tempo.
Uno zaino in spalla e il mondo negli occhi.

Si lascia andare all'indietro, stringendo le mani al bordo della panca, sollevando ancor di più la testa, lasciando scivolare i lunghi capelli scuri sulle spalle e sentendo il sole baciare la sua pelle esposta.
Ultimamente si faceva più carina unicamente per Babs.

Ed è proprio lei a risvegliarla da quel torpore.

Riconosce subito il suo profumo, e le sfugge un sorriso proprio mentre la Serpeverde lascia scivolare le dita sul suo collo, scorrendo lenta sulla scollatura evidente della canotta.

« Ciao.. » biascica, e quando Eden apre gli occhi, se la ritrova a un palmo dal naso, chinata del tutto verso di lei.
Automaticamente, divarica le gambe, e Babs le scivola in mezzo, afferrandola per la nuca e attirandola verso di sè.

« Ciao a te.. » le risponde, portando le mani sui suoi avambracci tatuati.

Si guardano negli occhi per una frazione di secondo, e poi Babs l'attira in un bacio che come al solito, le toglie il fiato e le annebbia i pensieri.

Entrambe chiudono gli occhi e si abbandonano a quell'alta marea.
La Serpeverde si dondola avanti a indietro, baciandola lentamente, ma con un trasporto tale da mandare in estasi entrambe.
La presa di Eden aumenta, le sue dita si aggrappano agli avambracci di Babs, che in tutta risposta, le stringe le dita tra i capelli e approfondisce ancor di più il bacio, cominciando a succhiarle avidamente la lingua.

Eden si alza piano, fronteggiandola. Ed è lì che Babs le afferra i glutei e li strizza, avvicinandola a sè.
Si scontrano piano. La Grifondoro le circonda il collo con le braccia e inclinando la testa di lato, le lascia più spazio per farsi baciare.
Si concede di aprire di poco gli occhi, per guardare il viso di Babs, le cui guance sono due chiazze rosse, e gli occhi chiusi in un mondo tutto loro.
Si abbandona in un debole gemito, che riporta Babs alla realtà.

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