Capitolo 23

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Il silenzio della stanza è rotto dallo scoppiettio nel caminetto ancora acceso. 
I loro respiri rallentano gradualmente, cosi come i battiti del cuore. 
Una sull'altra, del tutto prive di forze. 
Babs è ancora incastrata a lei, Eden è immobile, col petto che si abbassa e si alza ritmicamente. 
E la Serpeverde si lascia cullare da quel respiro, con la guancia poggiata sul suo seno, la cui pelle lucida di goccioline di sudore, come fossero cristalli. 
Non riesce a non respirarne l'odore, a strofinare la punta del naso, arrivando fino alla sua elegante clavicola. 
Le respira addosso, sfiorandola appena a fior di labbra. 
Si concede di osservarla per un pò, ora che la Grifondoro ha gli occhi bendati e non può guardarla. 

È tutto cosi tanto per lei. Diverso, strano, anormale.
Per lei che non si ferma mai in nessun posto, che non ha nessuna destinazione. Per lei il cui letto è sempre freddo, mai riscaldato dallo stesso corpo per più di una volta. 

Ed ora c'è Eden. Ora è come se non riuscisse a starle lontana.
Ed è fastidioso, quasi opprimente. Come se le mancasse l'aria. 

Quei pensieri le stanno scomodi, forse troppo. 
Per questo decide si risalire più su, strusciandosi senza farlo apposta, un'ennesima volta sulla coscia di Eden, umida dei suoi umori. 
Si avvicina al suo viso, e la sente tremare. Ma non emette fiato. Non parla quando Babs le scioglie il nodo della cravatta, donandole la possibilità di guardarsi intorno. 
Eden sbatte le palpebre più volte, per poi incrociare i suoi occhi. 
« Ciao .. » biascica la Serpeverde, abbozzando un debole sorriso. E si dedica a liberarle persino i polsi, nonostante gli occhi grigi di Eden non l'abbandonino neanche un istante, come se la stesse studiando a fondo. 

Ora che è completamente libera, la Grifondoro si accarezza i polsi. La sua pelle è arrossata ed i segni delle catene sono ben evidenti. 

« Forse usciranno i lividi.. » le dice, come se per un breve momento si sentisse in colpa. 

Ma Eden solleva le iridi su di lei, spalancando gli occhi, inghiottendola fino a farla affogare. 
« Non fa nulla.. » le dice, parlando per la prima volta. 
Ha la voce roca, secca. 

Babs si china su di lei, afferrandole la nuca e attirandola in un bacio che toglie il fiato ad entrambe. 

È cosi difficile tenere a bada ragione e sentimento, in questi casi. 
A volte bisognerebbe mettere a tacere entrambi, perchè finiscono soltanto per fare un gran caos.

E Babs non pensa a nulla quando la sua lingua si fa strada tra le labbra di Eden, assaporando ogni centimetro della sua bocca, finendo per avvertire ancora un calore tra le cosce. 

Eden si abbandona in un gemito, e involontariamente, le afferra i glutei, spingendoli verso la sua stessa coscia, lì dove Babs è ancora seduta. 
Ma la bionda si stacca lentamente, lasciando schioccare sonoramente le labbra. 
Le sorride, per poi passarle il pollice intorno alle labbra, lì dove sono umide delle loro salive mischiate. 

« È stato... » afferma Eden col fiatone, come se il cuore avesse ripreso a batterle forte. 
« Intenso... » finisce per lei Babs. 
Ed i loro occhi si scontrano, parlando al posto delle parole. 

È Eden la prima a ridere, seguita a ruota dalla bionda. 
Ridono piano, come se avessero comunicato abbastanza, come se si fossero capite nel totale silenzio. 

E poi quella risata rallenta, sfumando nel nulla. 
Un pò come se si fossero pentite di quel momento di pura leggerezza. Un pò come se stessero superando un limite. 

Di nuovo silenzio, ma questa volta è Babs a distogliere lo sguardo, abbassandolo. 
« Sai che non ho mai.. » ammette Eden, dando voce ai suoi pensieri. 
Qui la bionda solleva nuovamente lo sguardo, e notando il rossore sulle guance della Grifondoro, le scocca un ennesimo sorriso, terminando ancora la sua frase.  «.. bagnato le lenzuola? » 
Eden distoglie lo sguardo per poi allungare un braccio di fianco a sè, tastando effettivamente le coperte bagnate, come se qualcuno vi avesse appena rovesciato dell'acqua. 
« Si, ma non darti troppe arie, adesso. » le risponde, senza trattenere un sorriso. 
Babs sghignazza, per poi darle sollievo, alzandosi lentamente dal letto e da sopra di lei. 
Eden chiude le cosce, come se improvvisamente si stesse vergognando. 

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