Devil's Blood

Capitolo 31: Eden

Eden

Non ho idea del perchè io stia agendo cosi d'impulso.
Non so perchè mi avvio verso gli spogliatoi, lì dove Babs Nott è appena sparita, spalancando la porta con un pugno.
Lì dove abbiamo consumato la nostra prima volta; il ricordo è vivido in me, mi sembra ancora di vivere quelle sensazioni.
Cosi come tutte le altre volte, una più intensa dell'altra.

Sentivo di dover raggiungere April, e sentivo di sapere che si trovasse al campo da Quidditch. È come se avessi ingurgitato una Felix Felicis, ed ogni cosa sia andata secondo le previsioni.

È rimasta sorpresa nel vedermi lì, ma ha ammesso una piccola verità, e cioè che si trovava lì soltanto per fare chiarezza con i suoi  pensieri.
Pensieri che, sono certa riguardano una persona molto vicina a Babs. E per quanto io voglia dire di starle lontano, sono l'ultima persona che può darle un consiglio del genere.

Perchè sono una totale imbecille, un'idiota che non riesce ad essere coerente con sè stessa.
Forse non lo sarò mai, forse non imparerò mai la lezione.
Ma non importa; non mi importa di nulla, quando si tratta di Babs Nott.
Il mio cervello viene offuscato dalle sensazioni contrastanti che mi fa provare, dal fuoco che avviluppa in ogni centimetro della mia pelle, annientando ogni pensiero lucido e ragionevole.
Divento totalmente vulnerabile.
E non va bene; non va mai bene.

« Và da lei. » mi ha detto poco fa April, quando si è resa conto che non riuscivo a staccarle gli occhi di dosso, nonostante avessi appena rifiutato il suo invito a fare un giro con lei.
Avevo guardato la mia migliore amica in totale confusione.
E lei aveva sorriso, distogliendo lo sguardo e puntandolo su Lilith Lestrange, che a tratti le rivolgeva occhiate sfuggenti.
« Ho visto come l'hai guardata durante tutti gli allenamenti. Ed ho visto come stavi tremando quando si è avvicinata per chiederti di fare un giro. La tensione tra di voi è palpabile, Eden. Credo che lei ti desideri più di quanto tu stessa la desideri. »
Sono rimasta sbalordita dinanzi a tale parole, tanto che non avevo saputo risponderle.

Ma ora, mi ritrovo davanti a questa porta chiusa, ripensando alle sue mani forti che si stringevano attorno alla mazza di Quidditch, le stesse mani che mi hanno presa come nessun altro ha mai saputo fare. Quelle braccia possenti, quelle labbra screpolate, quella bocca bollente.
Ed è questo che mi porta a spingere la porta, precipitandomi all'interno degli spogliatoi prima che possa ripensarci.

Chiudo la porta con tre mandate, dimenticandomi per un istante di essere una strega, e che avrei potuto benissimo usare la magia.

Babs è seduta sulla panca, dandomi le spalle, le mani tra i capelli, come se fosse disperata.
Vorrei dirle qualcosa, ma le parole restano bloccate in gola.
Deglutisco, sperando che vada meglio.
Poi , i miei occhi scorrono sulla sua giacca, che deve aver tolto poco fa, ammucchiata in un punto del pavimento.
E senza pensarci, sfilo velocemente il mio maglione , quello rosso, per indossare la giacca dai colori Serpeverde , con il grosso serpente disegnato sul retro.
È stupenda, ed è da Babs.
Mi và un pò grande, ma è calda, e ha il suo profumo.
La sento addosso, ancor prima che mi tocchi.
E lo desiderio tantissimo in questo momento.

« Babs... » pronuncio il suo nome, lettera per lettera.
Lei si volta lentamente, incrociando il mio sguardo.
È un pugno violento alle parti basse; vedere i suoi occhi appannarsi dal desiderio, lo stesso desiderio che sento avvampare dentro di me. Vedere i suoi capelli sfatti e umidi, le sue labbra schiudersi, lasciando uscire un verso simile ad un borbottio sconnesso.

« Eden... » sussurra, lasciando vagare lo sguardo sulla mia figura.
Forse sembrerò ridicola con la sua giacca addosso, lasciata aperta per mostrare l'intimo che porto sotto.
Le sue pupille si dilatano e le sue guance si tingono del colore del sole al tramonto.
Ed è questo a darmi la forza e a mostrare il meglio di me, quello che soltanto a lei ho imparato a riservare.