Capitolo 34

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Il cielo aveva cominciato a tingersi di rosso, quando Babs dopo averle raccontato un altro pò della sua vita, si alza, facendole un cenno col capo. 

« Si è fatto tardi. Andiamo? » 

Eden, che rigirava le violette tra le dita da circa mezz'ora, intenta nell'ascoltare Babs parlare, quasi non si accorge delle tenebre, che lentamente hanno preso a calare.

Imita la Serpeverde, sentendosi frastornata.

Babs si avvicina alla scopa, per poi salirci su. 

Ed è lì che Eden si ferma a metà strada, ripensando al discorso di prima. 

" I miei genitori erano indecisi se mandarmi ad Hogwarts o se iscrivermi a Durmstrang.

Fosse stato per mio padre mi ci avrebbe spedito volentieri; era il suo sogno da ragazzo. Però per mia madre era troppo lontano. Credo non mi avrebbe mandato neanche se fosse stata qui dietro l'angolo. Non le piace l'istruzione che viene data in quel posto. È troppo rigida, troppo da... ' uomo '. "

" E a te sarebbe piaciuto andarci? "

" Si. Non mi sarebbe dispiaciuto. E poi, avrei avuto la possibilità di crescere senza il confronto con Ivy. "

Babs la osserva, aggrottando la fronte. 

« Che c'è? » le domanda. 

A quel punto, Eden infila le violette nella tasca e si avvicina, pensierosa. 

« Nulla... sono solo felice che tu non non sia mai andata a Durmstrang. » 

Azzarda un'occhiata nella sua direzione. 

Babs vorrebbe sorriderle, dirle qualsiasi cosa, ma è come se fosse paralizzata. 

Si limita ad abbassare lo sguardo puntandolo altrove. 

Eden le sale dietro, stringendo le mani sui suoi fianchi.

« Non c'è bisogno che tu dica niente. Va bene cosi. » le sussurra, intuendo il suo disagio, e poggiando la guancia sulla schiena massiccia di Babs, per poi aprirsi in un sorriso. 

Adora il suo profumo. Adora i suoi maglioni larghi, le sue felpe. 

Babs dà una leggera spinta con i piedi e si librano lentamente in aria, sorvolando il bosco e tornando in direzione di Hogwarts, che con le luci del tramonto, appare ancora più bella, più magica. 

Eden si gode la visuale, e non solo del castello, ma anche del vento che scuote la chioma bionda di Babs, che le accarezza il viso. 

E un pò ne è gelosa. E sa che non dovrebbe assolutamente esserlo, che cosi facendo, si auto condannerebbe alla distruzione totale. 

Ma non ci pensa più, e si stringe più forte a lei, in quel momento, lì sopra, nel cielo, in cui Babs è soltanto sua. 

Il resto del viaggio trascorre in silenzio, e quando Babs plana sul campo da Quidditch, Eden aumenta la stretta. Quello è il momento che più teme. 

Ma la Serpeverde atterra dolcemente davanti agli spogliatoi di Quidditch. 

Entrambe si guardano.. E come se si fossero capite all'istante, come se abbiano pensato la stessa identica cosa, nello stesso momento, Babs si limita a lasciare la sua scopa , per poi farle cenno col capo di seguirla verso il castello. 

Le ombre sono ormai calate del tutto; le luci della Sala Grande si intravedono sin lì, e a breve di sicuro, sarà pronta la cena. 

L'odore dell'erba è più intenso, le prime stelle brillano fiere nel cielo, e il canto dei grilli accompagna il loro cammino sul prato, fino al portone di quercia. 

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