Prima lezione;

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6 Settembre 1995

La giornata non poteva di certo cominciare peggio di così.

Il risveglio fu come una doccia di acqua gelata e la corsa mattutina non migliorò di certo la situazione.L'aria era fredda, pensare che solo una settimana prima a quest'ora ero distesa su una delle spiagge più belle delle isole di Glènan.

Era quello su cui mi concentrai mentre sentivo i muscoli bruciarmi leggermente e il respiro farsi più pesante, più denso. Pensai che oggi finalmente avrei superato i soliti quattro giri del Lago Nero, arrivando forse persino a cinque, ma il tempo non mi era per niente amico. Prima che potessi anche iniziare il secondo giro, una leggera pioggerellina cominciò a bagnarmi il viso e le braccia.

Arrivai al castello completamente zuppa d'acqua dalla testa ai piedi e mi maledissi per non aver gettato subito la spugna. Il mio corpo era scosso da leggeri tremolii mentre percorrevo i corridoi per arrivare in sala comune. «Ti serva da lezione!» borbottai tra me e me appena arrivai davanti al ritratto.

«Già di ritorno?» mi beffeggiò il personaggio del dipinto.

Ci mancava anche essere presa in giro da un morto. «Basilisco.» la parola d'ordine non era di certo di mio gradimento, ma molto meglio di purosangue, quella era davvero orribile.

Il quadro mi permise l'accesso e quasi potevo sentire l'acqua calda scivolarmi sul corpo che ora era diventato persino più freddo della pietra. Spalancai la porta della mia stanza e notai come tutte stessero ancora dormendo, la tenda di Pansy era completamente tirata, non era di certo una novità.

L'unica regola della stanza era chiudersi e silenziarsi quando veniva un ragazzo, ci certo non volevamo sentire rumori inquietanti oppure che qualcuno sentisse quello che dicevamo noi, anche se le uniche con cui parlavo erano Daphne e Tracey nei giorni buoni.

Io e Pansy non eravamo mai state amiche, il primo giorno ad Hogwarts aveva insultato Hermione talmente tanto da farla zittire, quando l'avevo vista con le lacrime agli occhi mi si era spezzato il cuore e avevo litigato con quell'arpia sul treno, se non fosse intervenuta Daphne l'avrei accecata con la bacchetta.

Daphne non era davvero il prototipo di serpeverde, o almeno quello che gli
altri si aspettavano che fossimo. Era genuina, buona e poco interessata ai libri, ma non le piacevano particolarmente le regole e più di una volta era finita in punizione per aver risposto male agli insegnanti, la professoressa Sprite era la sua preferita.

Il bagno era freddo e umido, ma fortunatamente molto profumato. Gli elfi ogni giorno pensavano alla pulizia minuziosa, eravamo cinque ragazze che perdevano capelli e facevano schizzare acqua letteralmente ovunque.
La doccia fu davvero rigenerante, mi insaponai lentamente, prendendomi tutto il tempo per rilassarmi. Portai un asciugamano a cingermi il corpo e lavai i denti.

«Hai finito?» chiese una voce rauca battendo sulla porta.
Non poteva essere, non era Draco quello dietro la porta vero?

«Avanti Mckinnon lo so che ci sei tu lì dentro, devo pisciare apri.» batté un altro colpo.

Dannazione. «Va nel tuo dormitorio!» sbottai fingendomi del tutto indifferente.

«Alohomora.» non feci in tempo a capire l'incantesimo che la porta fece un sonoro click.

I suoi occhi entrarono subito a contatto con il mio corpo e lo stesso fecero i miei.
Il suo petto era nudo e bianco come il resto del suo corpo, non me lo sarei mai immaginato così ben allenato, ma la cosa che subito cadeva all'occhio era la presenza di piccola cicatrici sui fianchi. I segni ormai sembravano abbastanza datati, erano entrati in perfetta sintonia con la pelle, ma nonostante questo erano ancora ben visibili.

𝒟𝒾𝒶𝓂𝑜𝓃𝒹 𝐸𝓎𝑒𝓈 //𝒟𝓇𝒶𝒸𝑜 𝑀𝒶𝓁𝒻𝑜𝓎\\Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora