Svenimenti non richiesti;

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8 Marzo 1996

Il vento sul viso e il gelo che si espandeva nei polmoni era molto meglio di tutto quello che ora stava succedendo intorno a me.

Qualche ora prima

La sala comune era buia, deserta e a passo spedito, dopo aver passato quasi tutta la notte da Hermione e Ginny, mi avviai verso la camera del biondo che a cena non mi aveva rivolto la parola e neanche uno sguardo.
Non diedi peso a quell'atteggiamento, dovevamo farlo se volevamo tenere segreta la nostra relazione, quello era certo.

L'alba stava sorgendo e solo quando cominciai a camminare per il corridoio mi accorsi di quanto fosse tardi, ma oggi era domenica e di sicuro avrei avuto qualche ora da spendere a letto con lui. Senza bussare aprii la porta, mi aspettavo di trovarlo addormentato tra le coperte, probabilmente con un braccio steso sotto il cuscino e il capo piegato, ma non fu così.

Era seduto con la schiena contro una delle pareti che circondavano le finestre, le gambe stese davanti a se e una sigaretta tra le mani. Non era la prima volta che fumava davanti a me, ma non ci si abitua mani a queste cose, soprattutto se a farlo era lui.

«Già sveglio?» mi limitai a chiedere richiudendomi la porta alle spalle.

Non mi guardò, fece scivolare il fumo fuori dalla sua bocca creando una nuvoletta densa che poi si dissolse. «Ti sei divertita abbastanza?» chiese alzandosi.

«Sì, direi di si.» alzai le spalle e lui rise amaro.

«Hai anche il fottuto coraggio di venire qui da me eh? Dopo che hai fatto i tuoi porci comodi con Weasley?» la sua mascella era contratta e le vene che spuntavano dal suo collo non promettevano una reazione moderata.

Incrociai le braccia al petto confusa. «Ma che diavolo dici?» sbottai. «Sono stata con Hermione e Ginny tutta la sera!»

«Evita di fare la santarellina del cazzo!» quasi gridò. «Ti ho vista in cortile! Ho visto come parlavi con lui, litigavate come una vecchia coppia di sposi! E io che ho smesso di divertirmi per te! Mentre tu lo facevi alle mie spalle senza pudore.»

«Se tu non capisci assolutamente niente non é colpa mia Malfoy! In cortile era..-» ma non mi diede il tempo di finire.

«Mi chiedevi se mi vergognassi quando tradivo Pansy? No! Mi vergogno solo di non aver riservato lo stesso trattamento a te!» era furibondo, ma lo stesso ero io.

«Era George!» urlai sull'orlo delle lacrime, ma non gli avrei dato la soddisfazione di vedermi
piangere, neanche per sogno.

Lui si bloccò sul posto. «Smettila di dire cazzate! Tu cerchi di mentire a me, io ho visto e ho sentito che gli hai detto di non averti detto niente! Non prendermi per idiota, hai capito Mckinnon?»

«Quello in cortile era George, che mi pregava di perdonare Fred perché io non volevo farlo!» le sue parole mi avevano ferita davvero tanto. «E sai una cosa? Sei stato tu a rivelarti per quello che sei! Alla prima incomprensione mi sputi merda addosso e.» una risata nervosa mi scosse il corpo. «cerchi di ferirmi come hai fatto in tutti questi anni. Va a farti fottere Draco.»

«Dove credi di andare? Non abbiamo finito!»

Mi voltai rossa in viso e probabilmente l'espressione che emanava più disprezzo che gli avessi mai rivolto. «Io faccio che cazzo mi pare. Per me è finita!» corsi via sbattendogli la porta in faccia e sentendolo imprecare e borbottare contro di me.

Sentivo gli occhi bruciare ed avevo una voglia di piangere talmente forte da farmi cedere le ginocchia. Odiavo piangere, lo odiavo più di ogni altra cosa, soprattutto cedere per qualcuno che mi stava facendo del male.

𝒟𝒾𝒶𝓂𝑜𝓃𝒹 𝐸𝓎𝑒𝓈 //𝒟𝓇𝒶𝒸𝑜 𝑀𝒶𝓁𝒻𝑜𝓎\\Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora