Barone Sanguinario;

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16 Febbraio 1998

Non sapevo esattamente quanto fosse passato, in realtà lo sapevo, ma in questo periodo il tempo pareva rallentare e poi velocizzarsi all'improvviso, cosicché un'ora poteva durare tre giorni o venti secondi.
Avevo cercato secondo le mie capacità e forze il diadema in questi lunghi giorni, ma ogni volta che mi sembrava scorgerlo luccicare a pochi metri da me, mi sbagliavo e tornavo alla ricerca.

Le camere dei Carrow erano vicine alla torre corvonero e non avevo molta voglia di addentrarmi in quell'ala del castello ed essere vista o peggio ascoltata mentre parlavo con Helena. Draco mi aveva raccontato che il diadema era di sua madre Priscilla, con la quale non potevo avere il piacere di conversare.

Ginny aveva cercato di aiutarmi in tutti i modi possibili, finendo addirittura in punizione con Piton, che fortunatamente la lasció indenne, ma quando tornó non aveva l'aria di una che voleva rimettersi a cercare, come biasimarla, se ci avessero scoperte e se l'avesse scoperto il signore oscuro, ci avrebbero condotte immediatamente a villa Malfoy per appenderci dalle caviglie. Piton era bravo con la lettura del pensiero, e pensai che il malessere di Ginny potesse essere relativo a questo.

«Il diadema perduto di Corvonero.»  sussurra Draco tra se e se per l'ennesima volta distraendomi dai miei pensieri. «Non poteva essere una cosa piú semplice? Almeno non perduto?» gli rivolgo un occhiataccia.

«C'era da aspettarselo.» Blaise scuote il capo. «ripetimi perché tu sai chi l'ha profanato.»

Sbuffo sonoramente. «Ci ha messo un pezzo della sua anima Blaise.» giro gli occhi al cielo. «Per essere immortale.»

C'è un attimo di silenzio. «Ma perché il Diadema perduto?» Draco torna all'attacco.

«Dopo faccio un salto a villa Malfoy e glielo chiedo, che dici?»

Mi guarda male. «Sette pezzi.» mormora di nuovo. «Potter li sta cercando in giro per il mondo, come facciamo a dirgli che ne abbiamo uno qui?»

Scuoto la testa. «Non lo so, ma l'ordine sa che è qui, faranno di tutto per dirglielo.»

«Dobbiamo trovarlo vero?» chiede Daphne che fino a quell'istante era rimasta in un angolo, in completo silenzio.

La guardo, ma lei sta fissando il vuoto. Era tornata piú tardi degli altri e dal suo arrivo si era chiusa a riccio, nemmeno una battuta, una risata o un sorriso. I suoi occhi sono vuoti e per quanto io abbia cercato di tirarle fuori il perché, era schiva, non rispondeva. Inoltre avevamo notato, sia io che il biondo, che il rapporto con Blaise fosse decisamente inclinato, lui cercava un contatto che peró non riceveva.

«Si Daph.» risponde prima di me e le sorride. «Possiamo cominciare già domani.» si avvicina ma lei si è già alzata.

«Beh allora ci vediamo domani.» sparisce velocemente dietro la porta senza dare spiegazioni. Ci guardiamo tutti e prima che potessi chiedere qualcosa a Blaise, lui era giá andato via.

Guardo Draco. «Tu lo sai non è cosí?» ma si limita ad alzare le spalle. «Ha ragione, dovremmo cominciare a cercarlo.»

«Non sappiamo nemmeno come distruggerlo.» mi fa notare portandosi le mani a coprirsi il viso.

«Non mi hanno detto nemmeno da dove iniziare.» mi alzo in piedi. «Prima non vogliono che mi impicci negli affari dell'ordine e poi mi danno una missione impossibile. Hanno lasciato me e Ginny con un grattacapo, lei sta cercando ovunque ma c'è qualcosa che ci sfugge. Non credo che tu sai chi avrebbe mai lasciato in giro per il castello un pezzo della sua anima.»

«Quindi cosa pensi che dovremmo fare? Conosciamo solo un quarto di questo posto e nessuno vede quel diadema da anni.»

Scuoto la testa. «Non lo so ma dobbiamo sbrigarci, come sono andate le vacanze?» gli chiedo incrociando le braccia.

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