3 Febbraio 1996
Malva. Questa era la pianta che Madama Chips mi aveva chiesto di prendere. Ero entrata di soppiatto nella serra per prenderne qualche fiore senza che la Sprite si mettesse a fare domande. La cosa più difficile era trovarla, l'infermiera mi aveva spiegato che era una pianta con i fiori viola, ma qui era pieno zeppo di fiori viola.
«Cosa cerchi?» mi chiese una vocina dolce facendomi sobbalzare.
«Cristo!» esclamai portandomi le mani al petto e voltandomi.
«Scusami.» continuò quella ragazza minuta.
Luna, sapevo solo il suo nome e sapevo fosse una corvonero, tutti dicevano che fosse una svitata, io l'avevo trovata sempre molto aggraziata e delicata in realtà, non ci avevo mai parlato veramente. Veniva anche alle lezioni dell'E.S, abbastanza brava, ma non parlava un granché.«Cercavi qualcosa in particolare?» mi chiese stringendo al petto l'enorme libro di storia della magia.
«Malva.» dissi grattandomi la testa e facendole notare la vasta quantità di fiori simili presenti.
Lei si avvicinò al banco, li studiò per bene toccando i petali e prendendo
dopo qualche secondo tra le mani un vasetto bianco.
«Eccola.» me lo porse con un mezzo sorriso.«Grazie, non sapevo neanche come fosse.» la ringraziai prendendo qualche fiorellino.
«La professoressa Spite lo sa?» chiese osservando attentamente tutti i miei movimenti.
«Tecnicamente no.» risposi riponendo i fiori in un sacchetto di carta e mettendomeli in tasca.
«É perché non dormi?» chiese ancora facendomi immediatamente alzare lo sguardo su di lei.
Non potevo mica dirle che erano per quel lamentoso di Malfoy.Prima che potessi risponderle lei disse «Hai delle occhiaie molto profonde.»
Che gentile, pensai mettendo su un espressione confusa. «Dovresti schiacciarle e fare un infuso con l'acqua calda, calmano i nervi.» concluse per poi voltarsi e saltarellare via.
«Certo che i corvonero sono proprio fuori di testa.» borbottai dirigendomi verso l'infermeria.
In questi giorni Piton mi aveva chiesto di diventare la vera e propria facchina del biondo. Dovevo portagli i compiti, aiutarlo se aveva difficoltà e soprattutto fargli persino da infermiera, quando l'unica cosa che avrei voluto fare era spaccargli di nuovo il naso.
Ieri avevo trovato una scusa per non andare, ma oggi non potevo saltare ancora. Madama Chips mi aveva chiesto di raccoglierle questi fiori per un infuso non appena ero arrivata. Draco si lamentava per le costole rotte come un bambino, mentre le mie ginocchia erano quasi guarite totalmente.
Mi ero tenuta alla larga dai grifondoro, Harry sembrava avercela con me per aver aiutato Malfoy ad alzarsi e Fred non mi guardava neanche più, anche se aveva chiesto a sua sorella di chiedermi come stavo. Patetico.
Arrivata in infermeria lo trovai steso su quel letto a tenersi le costole con le mani. «Beh sei arrivata!» sbottò facendo apparire Madama Chips.
Mi sorrise. «Oh cara, potresti preparare tu l'infuso? Ho un paio di dita da sistemare.»
detto questo scomparì lasciandomi sola con il biondo.Lui sbuffò. «Avanti mocciosa sbrigati. Prendi un calderone.»
«Non ti faccio proprio niente. Preparatelo da solo Malfoy.» gli lanciai i fiori addosso decisa ad andarmene.
«Stavo scherzando!» disse ridacchiando. «Quanto sei permalosa.» alzò un sopracciglio.
Ritornai sui miei passi sedendomi al suo fianco. «Te lo prepari comunque da solo.»
STAI LEGGENDO
𝒟𝒾𝒶𝓂𝑜𝓃𝒹 𝐸𝓎𝑒𝓈 //𝒟𝓇𝒶𝒸𝑜 𝑀𝒶𝓁𝒻𝑜𝓎\\
FanfictionEveleen McKnonn, figlia di Marlene McKnonn, cresciuta dall'ordine. Draco Malfoy, figlio di mangiamorte, con una famiglia particolare alle spalle. Cosa potrebbe accadere se entrambi venissero costretti nello stesso luogo per mesi? Amore e odio. Una g...