Il gioco del silenzio;

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10 Marzo 1996

«Fidati di me Eve, non conosco nessun Regulus, dovresti provare a chiedere ad un insegnante, probabilmente è venuto a scuola qui.» rispose Hermione per la centesima volta senza staccare gli occhi dal volume di rune antiche.

«Ma tu sai sempre tutto! Poi le persone fanno domande, non vorrei che mi chiedessero come lo so!» sbottai aprendo anche io lo stesso libro.

Lei mi guardò. «Devi dirlo a Silente, hai avuto una visione Eve, una visione su tu-sai-chi.»

«Sì lo so, ma in questi giorni non c'è. Harry si preoccuperebbe troppo.» alzai le spalle.

«Concordo, non dirglielo, almeno fin quando non ne sei sicura, lo manderebbe ancora più in confusione e di certo non é quello che vorrebbe Silente. Perché non chiedi a felpato?» bisbigliò sotto voce l'ultima parola.

«Lui è persino peggio di Harry, mi farebbe tornare a casa e non voglio Mione.» scossi la testa e lei mi sorrise.

«Silente dovrebbe tornare sta sera, ho sentito Gazza che lo diceva mentre parlava con Hagrid. Potresti fargli visita, solo che non so la password per entrare...» sbuffò portando gli occhi al cielo.

«Troverò io il modo.» passai tutta l'ora libera a ripetere per il compito di rune antiche. Hermione non spiccicava una parola quando studiava e quindi zittiva anche me, cosa a cui ultimamente non ero più abituata a fare studiando la maggior parte delle volte con Draco.

Avevo cominciato ad evitarlo e più lo facevo più lui si univa al mio gruppo ogni volta che poteva. Ieri sera addirittura ci aveva raggiunti in camera di Blaise e Theo, cosa che non faceva quasi mai quando c'erano le ragazze. Non aveva interagito molto, ma ogni volta che mi voltavo a guardarlo, i suoi occhi erano fissi su di me.

Nemmeno le moine di Pansy lo distraevano, la quale passava molte sere sveglia, nella speranza che Draco sarebbe entrato dalla porta. La situazione mi dispiaceva, perché immaginavo come poteva sentirsi ad essere stata abbandonata da un momento all'altro, mentre io cercavo inutilmente di non pensarlo spingendo la faccia nel cuscino.

Daphne era diventata più affettuosa del solito e quando c'era il biondo nelle vicinanze (sempre) alzava leggermente la voce quando diceva il mio nome, a detta sua, Draco si voltava di scatto ogni volta che succedeva, ma non importava, o meno facevo finta che non mi
importasse.

L'ora passò più velocemente del previsto e subito mi ritrovai in classe, seduta ad un banco vuoto attendendo Daphne, la quale avrebbe copiato come al solito tutto da me, che normalmente copiavo da Hermione. Sta volta la riccia aveva imposto a me e Ron di studiare, poiché il compito era abbastanza facile ed entrambi potevamo passarlo.

Questo era tutto da vedere!

La classe cominciò a riempirsi e mentre ero ancora china con la faccia nel libro, sentii la sedia a fianco a me spostarsi. «Finalmente Daph!» esclamai continuando a sfogliare.

Non mi servii voltarmi per capire chi c'era al mio fianco. L'odore pungente della colonia di Draco raggiunse le mie narici in un istante. «Il posto è occupato!» sbottai riponendo il volume in borsa.

«Mi siedo dove mi pare.» disse annoiato lui sistemandosi meglio sulla sedia.

Ron ed Hermione mi guardavano confusi e dopo che ebbi scosso leggermente la testa, come a dirgli di non preoccuparsi.

«Che c'é? Devi dare spiegazioni a qualcuno?» mi guardò beffardo.

Non risposi fissando davanti a me, il viso contratto in un espressione seria, mentre il suo sguardo penetrante non mi lasciava in pace.

𝒟𝒾𝒶𝓂𝑜𝓃𝒹 𝐸𝓎𝑒𝓈 //𝒟𝓇𝒶𝒸𝑜 𝑀𝒶𝓁𝒻𝑜𝓎\\Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora