Regulus;

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5 Maggio 1996

Un calore soffocante mi investii in pieno, i capelli mi svolazzarono davanti al viso mentre con le mani cercavo di afferrare uno dei vistosi camini alla mia destra.

«La tua debolezza è la mia forza stupida ragazza!» mi calciò via il signore oscuro.

Caddi di schiena al suolo battendo i denti e avvertendo il familiare sapore metallico in bocca. «Dov'è?» disse piano.

Alzai lo sguardo verso di lui singhiozzando per il lancinante dolore alla testa. «Non lo so.» le parole uscirono da sole dalle mie labbra.

«Te lo chiederemo ancora.» la voce graffiante di Bellatrix raggiunse le mie orecchie, mentre dietro di lei Draco mi guardava terrorizzato, con delle occhiaie spaventose che gli macchiavano il volto pallidissimo.

Lacrime colavano sul suo viso e mentre il mio corpo era scosso da tremiti dati dalla stanchezza, il suo pareva cedere da un momento all'altro.

«Dov'è il medaglione di Regulus?» gridò la strega facendo sobbalzare persino il biondo. Solo in quel momento notai il suo braccio, marchiato dal segno indelebile dei mangiamorte, marchiato a vita in quel modo orribile.

«Non lo so.» singhiozzai. «Ho detto che non lo so.»

«Mente!» gridò. «Ne sono certa mio signore.»

Lui la ignorò strisciando verso di me. «Quindi lei non sa chi è.»

«No, non so chi sia.» balbettai provata dal dolore.

«Sta' zitta!» strillò. «Non osare mezzosangue.» il suo tacco finì nella mia schiena, costringendomi al suolo.

«Credo che la sua memoria sarà altrettanto vuota, quanti anni ha la ragazza?» si rivolse a Draco.

Lui lo guardò con occhi lucidi. «La mia stessa età.» mormorò quasi dispiaciuto, ma nella sua voce c'era solo paura pura.

«Dovrebbe almeno ricordare il suo volto allora!» ghignò Bellatrix. «Forse questo ti rinfrescherà la memoria.» la bacchetta ricurva venne puntata su di me. «Crucio.»

Come per mancanza di ossigeno, mi alzai boccheggiando, cercando disperatamente aria. Persino Draco al mio fianco si agitò mettendosi subito seduto, ma appena lo sentii al mio fianco scattai in piedi.

Con ancora il fiato corto e il volto decisamente sconvolto, iniziai a gridare. «Sollevati la manica.» senza rendermene conto stavo puntato la mia bacchetta contro di lui.

Il suo sguardo si fece subito preoccupato. «Eve che succede?» chiese confuso.

«Ho detto solleva la manica.» dopo avermi mandato un occhiata confusa la sollevò poco, mostrandomi il suo braccio pulito.

Abbassai subito la bacchetta e mi lasciai cadere contro la porta, appoggiando la schiena contro il legno freddo. «Mi spieghi cosa ti succede?» chiese il ragazzo venendo a sedersi difronte a me.

«Mi prenderesti per pazza.» mormorai sentendomi in colpa per avergli chiesto cose tanto stupide, come sollevare una stupidissima manica.

«Mettimi alla prova.» mi scostò una ciocca di capelli.

Presi un respiro profondo. «Perché proprio a me.» mormorai stropicciandomi gli occhi con le mani.

«Puoi dirmi tutto. Lo so che non ti fidi di me probabilmente per la questione dell'ordine.»

Scattai la testa verso l'alto spalancando gli occhi. «Sì lo so cos'è.» si limitò a dire. «Lo so che ne fai parte.»

Scossi la testa. «Non ne faccio parte.» mormorai.

𝒟𝒾𝒶𝓂𝑜𝓃𝒹 𝐸𝓎𝑒𝓈 //𝒟𝓇𝒶𝒸𝑜 𝑀𝒶𝓁𝒻𝑜𝓎\\Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora