Torre di Astronomia;

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13 Maggio 1996*


Il mio sguardo volò verso il cielo, era scuro quella sera, le nuvole coprivano la luna e le miriadi di stelle che contornavano la volta celeste.
Fissavo la scena dal basso, guardando verso la torre di astronomia, mentre una luce verde mi accecava gli occhi.

Poi un oggetto, un velo d'argento cadde, facendosi trasportare dal vento debole che scuoteva le chiome degli alberi. Mi stupii quando lo vidi restare sospeso, troppo in alto per capire cosa fosse. La scena andò a rallentatore facendomi mozzare il fiato.

Venni colta di sorpresa, una mano rivestita da un guanto nero mi coprii la bocca.

Come al solito mi svegliai di soprassalto grondante di sudore e senza aver capito un fico secco cosa quella visione voleva dirmi. La stanza era buia tranne per i colori che la luce del lago nero emetteva. Ripresi a respirare per bene e mi chiesi cosa dannazione fosse quel tessuto, quell'oggetto che cadeva. Pensai che sicuramente l'avrei scoperto presto, molto presto.

Guardai l'orologio accorgendomi di aver dormito solo un'ora dato che erano le undici inoltrate. Non giudicatemi, ma con tutti gli esami era davvero il minimo andare a dormire così presto. Caddi di nuovo tra le coperte, rigirandomi a destra e sinistra senza trovare il minimo conforto, mentre Draco al mio fianco sonnecchiava tranquillo.

Stranamente non si era svegliato, cosa abbastanza bizzarra dato che aveva il sonno abbastanza leggero. Che fosse sveglio?
Lo osservai e vidi i suoi occhi chiusi, sospirai e alzai le spalle. Mi infilai tra le sue braccia che mi accolsero velocemente e dopo avergli baciato una pozione di pelle sotto il collo, chiusi gli occhi cercando di dormire.

Ormai mi ero praticamente trasferita nella sua stanza, dopo gli avvenimenti che ci avevano costretti a stare lontani avevamo deciso che non ci saremmo più lasciati. Probabilmente Draco l'aveva presa troppo alla lettera dato che quando ero ritornata del mio dormitorio la mia roba era sparita. Con l'aiuto di Daphne aveva trasportato tutto nella sua stanza e mi aveva costretta a restare lì.

Non tutti avevano accettato il nostro fidanzamento ufficiale, più che altro giravamo molto insieme, ci sedevamo vicini e restavamo da soli più spesso del dovuto. I suoi atteggiamenti misteriosi erano raddoppiati, ma sembrava più sereno, questa cosa mi spaventava ancora più di quanto dovesse rassicurarmi.

L'avevo seguito un giorno, ma arrivata in un corridoio l'avevo perso di vista completamente. Ritrovandomi con due ragazzine dalla faccia antipatica che mi avevano guardata malissimo, avevo fatto retrò fronte. Mi aveva assicurato che non stava facendo niente di male, ma sentivo la sua voce tremolare quando lo faceva.

Oggi avevo deciso che non mo sarei fatta fregare dalle ragazzine e avrei continuato a seguirlo, dovevo scoprire cosa tramava e domani gli esami sarebbero finiti, finalmente potevo dedicarmi a lui completamente.

Harry era diventato più paranoico del solito e soprattutto più rompi coglioni, mi stava continuamente addosso, sbuffava e mi guardava male quando Draco mi faceva passare un braccio sulle spalle, cosa che mi aveva spinta ad evitare troppe effusioni in pubblico.

Sta sera doveva andare con Silente per una questione importante, ma non mi aveva detto quale. All'improvviso, quando stavo per addormentarmi, sentii le labbra del biondo premere sulla mia fronte. «Mi perdonerai prima o poi.» poi si alzò.

Probabilmente a causa del sonno, o del fatto che non capii bene le parole che disse, restai accoccolata nelle coperte. Non ebbi il tempo di cadere tra le braccia di Morfeo a causa del bussare incessante della porta. Nascosi il viso nel cuscino cercando di zittire quel fracasso che diventò incessante.

𝒟𝒾𝒶𝓂𝑜𝓃𝒹 𝐸𝓎𝑒𝓈 //𝒟𝓇𝒶𝒸𝑜 𝑀𝒶𝓁𝒻𝑜𝓎\\Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora