L'arco di pietra;

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3 Giugno 1996

L'acqua bollente della vasca circondava il mio corpo, donandogli finalmente la pace che meritava. Queste ultime settimane erano state le più pesanti della mia vita, tra esami e occhiatacce con i grifondoro, non ne potevo davvero più.

L'unico momento di svago c'era quando il biondo era nei paraggi, cosa che man mano era diventata più frequente. Ora che tutti conoscevano il nostro segreto, stare insieme era diventato più facile del previsto, adoravamo passare le serate insieme agli altri in sala comune, stretti l'uno tra le braccia dell'altro, con la comodità di un divano e del fuoco, invece della sua camera da letto che cominciava a starci stretta.

Per mia fortuna non ebbi più nessuna visione, cosa che mi calmò i nervi e mi permise una buona concentrazione, senza quel continuo mal di testa, che si acuiva solo quando dovevo aver a che fare con Harry, il quale mi demoliva con lo sguardo ogni volta. Stavo cominciando a farci l'abitudine.

Non aveva detto niente a zio Sirius, altrimenti mi sarebbe arrivata una strillettera infinita, sia da lui che da zia Felicité. Sarebbe stato uno scandalo per loro, entrambi non avrebbero sicuramente approvato. Zio Sirius prevalentemente per una questione di onore, non avrebbe permesso ad un Malfoy di entrare nella mia vita, anzi, al figlio di un mangiamorte.

Zia Felicité non avrebbe capito subito, ma si sarebbe abituata all'idea di Draco con il tempo. Aveva sempre creduto nelle seconde opportunità e anche se non sembrava a volte aveva un cuore d'oro.

«Sei rumorosa anche quando pensi.» mormorò il biondo seduto dietro di me, mentre con un braccio mi spingeva a stendermi sul suo petto.

«Scusa, non riesco a smettere.» ridacchiai poggiando la guancia umida sul sul petto bagnato e beandomi del suo battito.

Mise la mano come una coppa e dopo aver afferrato un pochino d'acqua calda me la fece scivolare sulla schiena nuda, passandoci sopra le dita e accarezzando tutta la zona. «Neanche quando sei con me?»

Scossi la testa. «Mi ci vorrebbe un sonnifero.»

«Vieni qui.» disse e mi feci leggermente più sopra infilando la testa nell'incavo del suo collo, mentre l'acqua continuava a cullarci.

Dopo una giornata stressante come quella, un bagno ci voleva proprio, soprattutto con lui, che riusciva a farmi stare subito meglio.

«Sei una camomilla vivente.» sussurrai mentre le sue mani accarezzavano la mia schiena e le sue labbra sfioravano le mie clavicole scoperte.

Si accigliò. «Stai dicendo che sono noioso?»

Risi. «Sí, sei una noia mortale Malfoy.»

«Ti preferivo di gran lunga quando stavi zitta sai?» sorrisi punzecchiandolo su un fianco.

La musica leggera che aleggiava nel bagno riprese a suonare dopo una brevissima interruzione e il biondo riprese a canticchiare dolcemente al mio orecchio, talmente flebilmente, in modo tale da non farsi sentire, ma avevo intuito immediatamente quanto fosse intonato. Non era insolito che ascoltassimo la musica, lui l'adorava. Avevo scoperto che suonava davvero molto bene il piano forte.

Più il tempo passava con lui, più capivo e conoscevo cose che probabilmente non avrei mai sospettato, come il suo amore segretissimo per alcuni romanzi babbani oppure per la sua ossessione delle chitarre. Mi aveva confessato di aver chiesto ai suoi più volti di regalargliene una, ma loro preferivano che suonasse il pianoforte, cosa che faceva talmente bene da farmi restare ammaliata ogni volta.

«Puoi cantare tranquillamente.»

«Io non canto!» rispose acido.

Mi alzai di poco fissandolo negli occhi. «Invece si.»

𝒟𝒾𝒶𝓂𝑜𝓃𝒹 𝐸𝓎𝑒𝓈 //𝒟𝓇𝒶𝒸𝑜 𝑀𝒶𝓁𝒻𝑜𝓎\\Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora