Rose bianche;

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11 Marzo 1996

Madama Chips mi aveva costretta in infermeria tutto il giorno e quando mi permise di uscire fu una liberazione. La conversazione con Silente del giorno prima mi aveva scossa parecchio, ma stavo cercando di non darlo a vedere, soprattutto a Daphne, che ora risultava più schizzata che mai.

«Ieri ho fatto una ricerca, ed é possibile che possa essere una mancanza di ferro. Quindi ti ho fatto mettere da parte delle bistecche.» me le lanciò praticamente nel piatto, mentre la testa mi faceva ancora terribilmente male.

«Non ho tanta voglia di mangiare Daph.» le scostai mentre afferravo la brocca e riempivo il mio bicchiere d'acqua fredda.

Era veramente tardi per cenare, infatti eravamo rimasti solo io, Blaise, Theo, Tracey, Daphne e Draco. Quest'ultimo se ne stava difronte a me, con la testa piegata su un libro mentre con la forchetta afferrava distrattamente qualche pezzetto di pollo
arrosto. Era stato l'unico a non chiedermi come stessi, ma non mi sarei aspettata altro.

Avevo addirittura pensato di ringraziarlo, ma se si comportava in questo modo voleva dire che si meritava la mia indifferenza. «Solo un pezzo Eve dai.»

«Sì, è stato terribile quando sei svenuta. Mi hai fatto spaventare a morte.» piagnucolò la bionda porgendomi ancora il piatto.

«Infatti!» Theo prese la parola, ma non prima di scoccare un occhiata a Blaise. Fece scivolare il braccio sulle spalle del biondo che fece scattare la testa su annoiato. «Se non ci fosse stato Draco.» gli scompigliò di poco i capelli.

Blaise rise sotto i baffi, guadagnandosi un occhiataccia da Draco, che sembrava volerli fulminare con lo sguardo uno per uno. Persino Daphne e Tracey si guardavano complici. Che stavano tramando.

«Che fortuna.» commentai sarcasticamente ricevendo una smorfia contrariata dalle ragazze.

Daphne sbuffò. «Questa situazione non mi
piace, avanti, dovete risolvere. Draco scusati con Eve, immediatamente!» feci roteare gli occhi al cielo.

Ammetto che me l'aspettavo, Daphne non aveva nessun freno inibitore, l'unica cosa che mi stupii fu che non l'avesse fatto prima.

«Fatti gli affari tuoi Greengrass.» sbottò acido.

Strano da dire, ma sono d'accordo con lui!

«Non era la stessa cosa che dicevi ieri mentre era svenuta in un lettino e tartassavi l'infermiera di domande. Stai solo cercando di fare lo stronzo come sempre, ma lo sappiamo tutti che eri preoccupato per lei.» si alzò in piedi.

Draco si era preoccupato per me? Il minimo immagino! Ma nonostante questo non potevo non sentire la miriade di farfalle che svolazzavano nel mio stomaco vuoto. Anche la poca fame che avevo mi passò immediatamente, facendomi posare la forchetta nel piatto.

Anche lui si alzò. «Prima cosa.» sibilò. «Abbassa la voce, se fai tanto la sapientina sai benissimo che io e Eveleen.» ed ecco che il mio cuore prese a battere all'impazzata, come riusciva a farmi sentire sempre così. «Io e lei non possiamo parlare apertamente di questa cosa.»

Questa cosa aveva fatto male, l'ammetto.

«Seconda cosa.» si sedette. «Non mi piace che vi mettiate in mezzo alle nostre cose. Quindi cara Daphne, ti chiederei di non impicciarti, dato che non mi sono mai intromesso nella tua relazione con Blaise.»

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