Ringrazio ancora fudgemoon per la copertina. Me ne sono completamente innamorata ❤️
Continuo ad aprire e chiudere la penna mordicchiandomi il labbro e cercando che cosa scrivere. Non è successo niente di interessante nelle ultime due settimane perché io possa scrivere un articolo con i fiocchi.
O meglio, perché possiamo scrivere un articolo decente, ma il mio migliore amico non sembra per nulla concentrato. È steso a pancia in giù sul mio letto, con un palla da basket tra le mani che ogni tanto fa girare su un dito. «Grazie dell'aiuto, Ash.»
«Figurati, Apple.» Sorride, mostrando le fossette. È da quando è uscito il Mac, il computer, che mi prende in giro e mi chiama così. Usa il mio nome solo quando è arrabbiato, il che capita ad ogni eclissi di sole. «È un piacere.»
Assottiglio gli occhi e strappo una pagina del mio quaderno per le idee sugli articoli, la arrotolo e gliela tiro contro. Ash non se l'aspettava, soprattutto dal momento che lo colpisco in faccia, ed i suoi occhi castani mi gelano. «Non l'hai fatto davvero.»
Inarco un sopracciglio e faccio un sorriso furbo. «Invece sì.» Ashton posa con delicatezza il pallone, neanche fosse di vetro, e si alza, stiracchiandosi e alzando le braccia in aria. Per mia sfortuna è un colosso, nel vero senso della parola. Ci conosciamo dalle elementari, i bei tempi in cui eravamo alti uguali. Poi lui ha iniziato basket, è cresciuto e boom!, io sono rimasta uguale. «Ti dò tre secondi di vantaggio. Inizia a correre.»
Mi alzo, sapendo già che ogni mio tentativo è inutile. Ash però mantiene la parola. «Uno... due...» Al tre scatto verso il letto, salendo e, prendendo di sorpresa il mio migliore amico, gli salgo sulla schiena. Questo è l'unico modo per farmi fare il solletico. Una volta ho provato a chiudermi nel bagno, ma ha trovato le mie forcine ed ha aperto. Non ho materialmente il tempo per nascondere tutte le forcine per i miei capelli castani, perciò tanto vale ricorrere direttamente al piano B. «Apple, alcune volte mi chiedo se il tuo cervello non sia rimasto a dieci anni. Davvero.»
Gli dò un buffetto sulla testa e lui sbuffa, prima di mettere entrambe le mani sulle mie gambe per reggermi meglio. In quell'esatto momento, mia madre spalanca la porta. Corruga la fronte quando vede in che condizioni stiamo. Non so se è peggio lei o la mamma di Ash, che ci fanno sempre il terzo grado. Hanno sempre paura che le cose si facciamo troppo "fisiche" tra noi. «Non voglio neanche sapere.»
Ashton mi lancia un'occhiata, girando la testa e alzandola verso di me. Io sto facendo apposta una smorfia. «Credo che gli effetti di quella famosa caduta sulle scale abbiano iniziato a darle alla testa, Lisa.»
«Credo anche io.» La mamma annuisce, guardandomi come se fossi un enigma. Poi sospira e appoggia la mano sulla maniglia della porta. «Mackenzie, fa' la brava. Ashton, tesoro, ceni da noi?»
«Purtroppo non posso, ma grazie lo stesso. Mia madre ci tiene che vada a cena a casa.» Quello che non dice è che ci tiene perché gli presenterà il suo nuovo compagno. Teoricamente dovrebbe essere una sorpresa, ma in pratica io e Ashton l'abbiamo pedinata con degli occhiali da sole e dei capellini con la visiera per non farci beccare, e abbiamo scoperto così che ha un compagno. Ora, facendo due più due, questa sarà la grande serata in cui il mio migliore amico conoscerà il futuro patrigno.
Mamma annuisce ed esce prima di dire qualcos'altro. Appena la porta è chiusa, Ashton si tuffa di schiena sul letto. Ed io vengo mortalmente schiacciata, quasi letteralmente. «Imbecille.» Lo insulto. «Così mi si appiattisce ancora di più il seno.»
«Che già non hai.» Ride lui, prendendosi una spinta da parte mia. Il risultato è che scivola giù dal letto e questa volta sono io a ridere, soddisfatta. Ash però afferra la mia caviglia, per trascinarmi più con lui.
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Stand by me
RomanceCooperatori per il giornalino della scuola, passione per il basket e un talento innato per pedinare le persone senza farsi beccare sono solo le caratteristiche principali dell'amicizia di Ashton e Mackenzie, migliori amici dalla prima elementare. S...