I ragazzi esultano, si battono il cinque e si abbracciano quando uno della loro squadra segna punto, che li porta a pareggio. Ashton alza gli occhi al cielo, perché è nella squadra che prima era in vantaggio. Segno il punto del tabellone, accennando un sorriso verso i ragazzi.
Purtroppo per me ho davvero accettato di aiutare mio padre. Sono preoccupata per le sue condizioni, non credo che siano solo semplici controlli. Ma se papà non vuole dirmi niente per il momento non posso farci proprio niente.
Violet si siede ad un certo punto vicino a me. Non è proprio d'accordo su me che esco con Martin, ma di certo non difende più Ashton. Dopo averlo visto baciarsi con Anita, la nostra semi-litigata e il fatto che ci ignoriamo da giorni nessuno ha più niente da ridire. «Ho pensato che ti servisse un po' di compagnia.»
«Grazie.» Mormoro, mettendo un altro punto quando Alvin fa canestro. I ragazzi esultano di nuovo. «Genesis dov'è?»
Violet alza un pollice in su in direzione del suo ragazzo. Con l'aiuto del fischietto annuncio a tutti che hanno i loro amati cinque minuti di pausa. In genere li passavo sempre con il mio migliore amico quando vedevo i suoi allentamenti, e lui si sfogava sempre su ciò che aveva sbagliato della partita. Peccato che ai miei occhi sbagliava sì e no tre cose. «Aveva un compito in classe, perciò credo che abbia fatto più tardi del solito. Ti dispiace se vado un attimo da Daniel? Sono in pausa, tra cinque minuti ritorno da te.» Neanche ho il tempo di risponderle, che lei è tra le braccia del mio amico, mentre si baciano appassionatamente.
Faccio una smorfia mentre Alvin si avvicina. Non parliamo da soli da tantissimo tempo, perciò non ci penso neanche un attimo prima di abbracciarlo. Lui ride. «Sono tutto sudato, Kenzie.»
Mi stringo nelle spalle. Sono abituata ad Ashton, e mi maledico da sola non appena penso il suo nome. Non posso credere che io abbia lasciato che influenzasse così tanto la mia vita negli anni. Persino il rapporto con il resto dei miei amici è cambiato a causa sua. «Non mi fa schifo. Sei stato molto bravo, oggi.» In realtà Alvin è uno dei giocatori più forti che ha la nostra scuola. Mio padre è stato indeciso per giorni se dare il titolo di capitano ad Alvin o Ashton, ma anche se mi duole ammetterlo, il secondo ha un talento che nessuno può negare. Non si tratta solo di bravura. È qualcosa che ha nel sangue.
Alvin sorride e mi ringrazia. Poi decidiamo di sederci di nuovo sugli spalti, e lui allunga le sue gambe chilometriche oltre due posti a sedere. Io sono alta nella media, soprattutto per essere una ragazza, ma con loro mi sento sempre più bassa del dovuto. «Volevo solo chiederti scusa. Sento che ci siamo allontanati molto da quando ho avuto quella discussione con Ash. Non doveva succedere, non tra me e te.»
Un sorriso tenero si fa spazio nel mio volto. Chi lo vede dall'esterno può prenderlo per un idiota o un cretino -come la maggior parte dei miei amici-, ma è davvero dolce. «Alvin, non hai niente di cui chiedermi scusa. Anche io mi sono allontanata in questi giorni per lo stesso motivo, ma non ho mai pensato che sia stata colpa tua.»
STAI LEGGENDO
Stand by me
RomanceCooperatori per il giornalino della scuola, passione per il basket e un talento innato per pedinare le persone senza farsi beccare sono solo le caratteristiche principali dell'amicizia di Ashton e Mackenzie, migliori amici dalla prima elementare. S...