Ashton apre lo sportello della macchina, facendo un mezzo inchino. «Mia cara Apple, sarà un onore portarti a cena fuori.» Non so se alzare gli occhi al cielo o ridere. Alla fine opto per la seconda opzione. È il giorno prima del mio compleanno, più precisamente venerdì. Il che significa che io e Ash stiamo simulando il suo appuntamento con Anita, anche se non ho idea di quando succederà veramente. Sono una cattiva persona, ma spero il più tardi possibile.
«Molto gentile.» Commento, una volta che mi sono seduta in macchina e lui chiude lo sportello. Anita non meriterebbe un trattamento del genere, figuriamoci un trattamento così da Ash. Lui ride e accende il motore, per poi partire. Ci siamo anche stranamente vestiti eleganti, come se entrambi avessimo preso seriamente questa falsa.
Mia madre pensava anche che stessimo davvero andando ad un appuntamento, mi ha guardato come se avessi tre teste, e poi Ashton come se avesse vinto alla lotteria. Infine si è trasformata in Hulk quando le abbiamo rivelato che è solo una simulazione per il mio migliore amico e che io dovrei fingermi Anita.
In macchina continuano a mettere le canzoni preferite di Ash, tra cui la sua in assoluto: Basket case, dei Green Day. Inutile dire il motivo. «Dove stiamo andando?» Corrugo la fronte non appena supera il pub dove pensavo mi avrebbe portato. È lì dove in genere vanno gli adolescenti per gli appuntamenti.
«È una sorpresa, Apple.» Mi sorride ed io lo guardo male. Ride, anche se lievemente. «Non fare quella faccia. Lí ci porto Anita, con te facciamo una simulazione più tranquilla, e poi dobbiamo parlare molto di più. Ci serve tranquillità.»
Annuisco e mi rilasso, pensando che a questo punto mi sta portando al lago e che mangeremo dei panini sulla riva. È un po' il nostro posto, anche se ci andiamo poche volte. Il punto è che andarci di meno ce lo fa godere di più. Invece, dopo cinque minuti ci troviamo davanti la nostra scuola e Ashton spegne il motore. «Guarda che tre ore fa stavamo qui. Mica vuoi parlarne davanti una lavagna e prendi appunti?»
Ash alza gli occhi al cielo. «No, Mac. Fidati di me e basta.» Sembra divertito, ma si fa tutto serio quando torna ad aprirmi la portiera. Ha la chiave della scuola in una mano e con l'altra intreccia le dita con le mie. Mi viene la pelle d'oca sulle braccia e mi maledico mentalmente. Perché diavolo devo avere i sintomi di una cotta con il mio migliore amico?
Starò impazzendo. Ash apre la porta di scuola, facendomi un occhiolino quando accende la luce. È strano vedere i corridoi deserti e bui, come se ci fosse un temporale e fossimo gli unici a scuola. Ashton mi conduce fino al nostro amato -e ormai mio ex- ufficio per il giornalino. È qui dove ci riunivamo, pieno di libri messi in librerie di legno e scrivanie con computer. Solo che ora le scrivanie sono addossate alla parete, al centro c'è un telo e un cesto da picnic. Ash ha persino messo una candela e una rosa. Mi giro verso di lui, portandomi una mano davanti il viso per nascondere che sono arrossita. «Ti sei impegnato.»
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Stand by me
RomanceCooperatori per il giornalino della scuola, passione per il basket e un talento innato per pedinare le persone senza farsi beccare sono solo le caratteristiche principali dell'amicizia di Ashton e Mackenzie, migliori amici dalla prima elementare. S...