«Non posso credere abbiano perso.» Scuote lentamente la testa Violet, attorcigliando il cartellone che fino a dieci minuti fa sventolava in aria per il suo ragazzo. «Si stanno esercitando da settimane come dei matti.»
Evito di dirlo, ma sarà il karma verso Ash o qualcosa del genere. Non rispondo, e perciò al posto mio lo fa Genesis, che inizia a parlare di quanto siano stati forti gli avversari della nostra squadra. Intravedo Ashton parlare in lontananza con mio padre, si sta contemporaneamente asciugando la fronte sudata con un asciugamano. Distolgo lo sguardo e sospiro.
Anita sta chiacchierando con Anna e suo padre, che si sono messi sempre vicino me e mia madre. Per un attimo ho pensato di andarmene, ma poi sono rimasta per lo stesso motivo per cui sono venuta a vedere questa partita: per i miei amici. Ashton non è il centro del mio mondo, non è solo per lui che vengo a fare il tifo. Oggi mi sono concentrata su Alvin, Logan e Daniel.
Quest'ultimo mi sorride e mi batte il cinque quando si avvicina. Credo che le ragazze abbiano detto ai ragazzi cosa mi è successo, perché prima della partita ho intravisto Alvin e Ashton discutere, e non succede mai. «Stasera usciamo? Vi prego, ho bisogno di alcool per affrontare la serata.»
Genesis alza un pollice all'insù. Io, invece, mi mordo il labbro. «Non credo di poter fare troppo tardi, però. Domani devo alzarmi presto.»
«Perché?» Ashton è dietro di me e faccio un respiro profondo prima di girarmi a guardarlo. Ha lo sguardo confuso. Che faccia tosta.
Mi giro di nuovo verso i miei amici e lo ignoro, anche se rispondo comunque alla sua domanda. «Papà mi accompagna a Westminster. Abbiamo visto che è ad un'ora da macchina da qui e c'è un corso di giornalismo niente male. Domani c'è la prova, ma se mi accettano lo farò ogni sabato pomeriggio.»
Sembrano tutti felici per me, tranne Ashton, che mi si para davanti. Alzo gli occhi al cielo. «Vuoi davvero scrivere in un altro giornalino? In un altro paese?»
«Tu che cosa faresti se mio padre ti cacciasse da questa squadra?» Assottiglio gli occhi, pronta per asfaltarlo se necessario. «Rimarresti a casa a non far niente?»
«Sí.» Sbotta, indicando il centro della palestra. «È questo il mio campo, la mia squadra, non un'altra!» Daniel prova a mettergli una mano sulla spalla per cercare di calmarlo, ma Ashton lo scosta bruscamente.
Questo è pazzo. «Tu mi hai cacciato.» Quasi urlo, mi trattengo solo perché la palestra si sta svuotando e non mi va che sentano tutti. «Non hai neanche preso in considerazione che abbia davvero chiesto il permesso ad Anita, ti sei schierato dalla sua parte senza sapere come sono andate davvero le cose, e ora pretendi che io rimanga qui senza far nulla? Io continuerò a scrivere, che ti piaccia o no, e avrò di nuovo un'intera sezione di articoli. Perciò lascia che ti dica una cosa dal profondo del mio cuore, Ashton: fottiti.»
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Stand by me
RomanceCooperatori per il giornalino della scuola, passione per il basket e un talento innato per pedinare le persone senza farsi beccare sono solo le caratteristiche principali dell'amicizia di Ashton e Mackenzie, migliori amici dalla prima elementare. S...