CAPITOLO UNO
RABBIAAbigail diede un altro pugno al sacco da box di fronte a lei, la polvere tremó e cadde sul pavimento sotto ai suoi piedi.
Quando era arrabbiata avvertiva una carica interiore che normalmente non sentiva. Aveva il bisogno di scaricarsi urlando o dando un pugno ad un cuscino. Muri, tavoli o porte non erano consigliati; tempo fa ebbe una discussione e si ruppe la mano perché tiró un pugno al muro di casa. La cosa migliore per lei era camminare o correre: oltre a scaricare la tensione aiutava anche a rielaborare pensieri ed emozioni.
In quei momenti, pensava in un unico modo: il suo. Mettersi nei panni dell'altro era molto utile per uscire da uno stato di rabbia. Forse doveva semplicemente imparare a contenerla.
La rabbia per lei era come un fiume in piena, all'inizio una ruscello e solo dopo diventava un fiume in piena. Se solo avesse imparato a fermarsi, non avrebbe permesso a quel maledetto sentimento di montare.
Abigail Parker, la bambina rimasta orfana a soli due anni per colpa di un tragico incidente. La rabbia era diventata il suo stato d'animo principale.
I genitori avevano trovato la morte in una bellissima giornata soleggiata che si era tramutata, purtroppo, in una tragedia. Mamma di 37 anni, e papà di 40 anni, nella giornata di domenica, lasciarono la loro piccola.
Erano usciti insieme ad Abigail, e ad una comitiva di amici, per una passeggiata. Ad un certo punto si ritrovarono lungo una strada sterrata. Il gruppo si ritrovó di fronte a un canale ghiacciato. La mamma della piccola cercó di attraversarlo, ma scivoló. Il marito, allora, tentó in vano di salvarla, afferrandola per il braccio, ma finì per scivolare anche lui. Precipitarono insieme, cadendo in un canale tra rocce e ghiaccio.
Uno dei soccorritori raggiunse la piccola Abigail, insieme ai suoi colleghi, due di loro si calarono nel dirupo per raggiungere i genitori, mentre lui rimase con la bambina e i due amici. A lui spettava il compito di condurli via da lì, ma non ne volevano sapere.
"La bambina continua a dirmi che vuole aspettare la sua mamma e il suo papà!" si lamentava l'uomo.
"Portala via da lì subito!"
Abigail venne portata via, si mise a piangere e a gridare: "Voglio la mia mamma! Dov'è mio papà? Ditemelo!" mentre era sotto shock per aver assistito alla morte degli amati genitori.
All'età di 6 anni fu portata nella casa famiglia dove trascorse ben due anni della sua vita. L'unico ricordo di cui aveva una visione limpida era il rumore dei passi, il vento, le sue lacrime. Per la prima volta gridó con tutto il cuore, facendo sentire a tutti la sua voce, facendo sentire a tutti il suo dolore.
Fortunatamente per lei, venne adottata da una dolce signora di nome Marlene, ex direttrice della polizia militare di Mitras.
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Slave (18+)
Fanfiction𝘭𝘦𝘷𝘪 𝘢𝘤𝘬𝘦𝘳𝘮𝘢𝘯 𝘹 𝑜𝑐 sesso, in ogni sua forma e angolazione, l'antinomia che vive in tutti noi e ci rende umani, imperfetti, peccatori e bisognosi di redenzione. "Trovagli una schiava, e assicurati che sia bellissima."