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CAPITOLO VENTITRÉ
NULLA DA DIMOSTRARE, NULLA DA RUBARE, SOLO PIACERE, SENZA FRETTA. (18+)

Levi aprì leggermente gli occhi e fu colpito dalla luce mattiniera del sole

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Levi aprì leggermente gli occhi e fu colpito dalla luce mattiniera del sole. Grugnì, nascondendo la testa nel cuscino, ma poi alzandola subito con una stanca smorfia di confusione: non era da solo. Un piccolo sorriso si formó sul suo volto quando vide Abigail dormire accanto a lui. Si poggiò di nuovo, questa volta godendosi il profumo dei suoi capelli.

Quella notte non aveva avuto incubi, per la prima volta dopo tanto tempo.

Stiró le gambe, sotto le fredde lenzuola con un sospiro contenuto e notó che Abigail era completamente nuda. Durante la notte si era tolta la sua camicia, rimanendo senza vestiti. Levi sentì un respiro caldo contro la sua guancia, guardò alla sua destra e trovò la piccola con la faccia rivolta verso la sua, ancora in un profondo sonno. La osservó attentamente, la sua bellezza non smetteva mai di stupirlo. Le prese una ciocca di capelli tra le dita, accarezzandola pian piano, ma Abigail subito aprì gli occhi sentendosi toccata.

"Buongiorno." sussurró Levi, "Scusa se ti ho svegliata."

"Buongiorno a te." si baciarono lentamente e con affetto, labbra e lingue che si toccavano trovando il loro ritmo.

"Vado a farmi una doccia."

Levi si alzó dal letto, si chinò e la baciò sulla fronte. Ma prima che potesse allontanarsi, Abigail lo afferrò per i fianchi e lo spinse in avanti. Il corvino inciampò verso di lei e prima che avesse tempo di reagire, la piccola inizió a baciare e a succhiare il suo collo.

"No, resta ancora un po' con me." mormoró. Lo guardó di nuovo e capì che il suo era un invito, sorrise placido, ma cercó di allontanarsi da lei.

"Dai, smettila." Levi fece del suo meglio per staccare la faccia di Abigail dal suo collo, ma lei si aggrappò a lui. Dopo qualche secondo, si rese presto conto che era senza speranze e smise di provare. "Devo lavarmi."

"E va bene." disse Abigail, poi si giró a pancia in giù, voltandogli le spalle e affondando la testa nel cuscino.

"Non ti arrabbiare con me, bimba."

Abigail sussultó sentendo i nomignoli che lui le dava. Era stata così disperata, così bramosa di lussuria, che non riusciva davvero a capire cosa le passava per la testa, costantemente piena di pensieri perversi. Ricordò di essersi sentita follemente eccitata mentre gli portava la cena, o quando lo baciava, semplicemente sfiorandogli le labbra. Non era stata toccata per così tanto tempo e il sesso era stato fantastico.

Con la mano destra Levi alzó le lenzuola per guardarla completamente nuda: poggiata su un lato a farsi rimirare. Abigail sentì il suo sguardo correre dalle caviglie e salire eccitato sino alla pelle bianca del sedere su cui gli piaceva leggere. Levi sorrise scivolando sopra di lei. Le sue mani percorrevano la schiena, controllavano i fianchi per addentrarsi tra le sue gambe. Gli piaceva verificare che il suo non fosse solo un gioco perverso per farlo impazzire. L'umido che lo accoglieva era solo l'anticamera del piacere.

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