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CAPITOLO DIECI
UN MESE

Il silenzio fu spezzato dal cigolio d'una porta che si richiuse subito dopo

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Il silenzio fu spezzato dal cigolio d'una porta che si richiuse subito dopo. Passi lenti e trascinati. Una luce smorta che rischiarava l'ambiente.

"È appena arrivata una lettera da parte di Abigail!" disse Marlo, attirando l'attenzione di tutti i presenti nell'ufficio del comandante Pixis.

Hitch alzó subito lo sguardo e smise di giocare a Candy Crush, uno stupido gioco per il cellulare che le serviva a scacciare la noia. Le mancava, la pensava continuamente, voleva risentirla, ma soprattutto, udire il suo nome le provocava un'esplosione di emozioni e sentiva un bisogno esagerato di stare con lei, in tutti i sensi, anche perchè aveva il bisogno di capire.

"Cosa dice?" chiese Pixis avvicinandosi.

"La legga lei, comandante, non l'ho ancora vista."

Pixis prese in mano la lettera da parte della mora ed inizió a leggere ad alta voce, le parole rimbombarono nella stanza.

"Cari colleghi,
Volevo comunicarvi che sono stata scoperta, per via delle mie scarse abilità nello spionaggio. Al momento mi hanno presa in ostaggio, ma chiedono a voi uno scambio equo: mi lasceranno andare solo se accetterete di smettere con le indagini sulla città sotterranea, non manderete più spie e poliziotti, e sopratutto Levi Ackerman potrà prendere il potere anche sulla capitale Mitras, avviando le sue attività illegali anche lì.
Che dite, volete riprendermi?
Rispondete a questa lettera entro un mese, avete questo tempo.
Un abbraccio,
Abigail Parker."

Un forte stato d'ansia chiuse la gola ad Hitch, il quale le diede l'impressione di non riuscire a respirare. Non riusciva più a vedere, i suoi occhi erano puntati sul comandante, ma una macchia di colore nero era l'unica cosa che riusciva a riconoscere.

"Abi..." sussurró.

"Avevamo detto che era rischioso!" urló Marlo alzandosi dal posto, "Ora è in mezzo a quei criminali, la uccideranno!"

Marlo era un ragazzo mediamente alto, con un espressione sempre seria e decisa. Aveva i capelli neri tagliati a caschetto, ma rasati alle parti, e un naso pronunciato. Una persona estremamente idealista e giusta. Era fortemente risoluto e pronto a puntare al suo obbiettivo anche giungendo al compromesso di disobbedire al comandante.

Quando lavoravano insieme, spesso Marlo e Hitch entrano in contrasto per via dei loro caratteri diametralmente opposti. Marlo infatti condannava spesso la personalità spensierata e la poca serietà sul lavoro della ragazza, affermando di odiare i momenti in cui dovevano affrontare insieme le missioni. Eppure, per le prima volta, Hitch si ritrovò d'accordo con ciò che stava dicendo l'amico.

"Questa non è la scrittura di Abigail." disse Pixis osservando meglio la lettera. La strinse forte tra le sue mani e poi la avvicinó alle labbra, riflettendo su ciò che andava fatto.

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