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TRENTASETTE
SONO TUA, TUA SENZA SCAMPO

Ma del resto, esistevano persone senza difetti? Ecco cosa si ripeteva Abigail dopo aver sentito le parole di Levi

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Ma del resto, esistevano persone senza difetti? Ecco cosa si ripeteva Abigail dopo aver sentito le parole di Levi. Il comandante Pixis l'aveva costretto a consegnarsi alla polizia, era stato più furbo del previsto. In questo modo, avrebbe salvato anche la piccola, anche se in realtà non ne aveva affatto bisogno.

Non si avevano notizie di Hitch, forse era riuscita a scappare, forse era morta. Tutto ciò che Abigail sapeva era che doveva guardarsi da tutto, ormai. Con Levi in prigione, probabilmente anche Erwin ed Hanji sarebbero finiti dietro le sbarre.

La situazione era peggio di quanto pensasse.

Ancora una volta, le persone che amava venivano strappate via ad Abigail, in un colpo solo. I suoi genitori, la sua mamma adottiva, la sua migliore amica che, in realtà, si era rivelata sua nemica. Adesso, perfino l'unico uomo che aveva mai amato in tutta la sua vita. Abigail Parker, la bambina rimasta orfana a soli due anni per colpa di un tragico incidente. La rabbia era diventata il suo stato d'animo principale. Non era cambiato nulla.

Irritata, non aveva il coraggio di uscire dalla sua stanza: non sapeva come comportarsi con Levi. Avevano avuto una discussione dopo quella notte, Abigail tentó di convincerlo a non farlo, ma fu tutto inutile. Era l'uomo più testardo che avesse mai conosciuto. Doveva consegnarsi alla polizia recandosi direttamente a Mitras, entro una settimana.

Si sedette alla sua scrivania a riflettere. I casi, secondo lei, erano due: sarebbero scappati lontano, dove nessuno poteva trovarli. Oppure, Levi si sarebbe consegnato definitivamente alla polizia, rischiando l'ergastolo, e non l'avrebbe più rivisto, per sempre. Tra le due opzioni, Abigail non poteva che scegliere la prima.

Il pomeriggio trascorse silenzioso in quella stanza, c'erano momenti in cui le veniva voglia di alzarsi e urlare una parolaccia qualsiasi per scrollarsi di dosso lo stress di tutto ciò che stava accadendo, e ricordarsi che aveva delle corde vocali funzionanti.

Nel giro di un secondo, Abigail andó nel panico.

In preda all'ansia, uscì dalla stanza per cercare Levi e parlare una volta per tutte. Si accorse che era tardi, infatti, quando arrivó in cucina trovó il corvino dormire sul divano. Entró lentamente sperando che non la sentisse, aveva uno sguardo così innocuo mentre dormiva.

Abigail si sedette sul divano, vide che era un po' sudato sulla fronte quindi lo asciugó delicatamente. Indossava solo dei pantaloncini neri che gli arrivavano alle ginocchia. Alzó lo sguardo e notó i suoi lineamenti perfetti, i suoi capelli erano lisci e cadevano sulla fronte bagnata. Spostó un ciuffo dal suo viso, ma sobbalzó quando si sentí presa per il polso. Levi la stava guardando perplesso.

"Che ci fai qui?"

"Scusa, volevo cercarti, ma non pensavo stessi dormendo." rispose un po' troppo velocemente.

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