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CAPITOLO DICIOTTO
GELOSIA, UN'EMOZIONE COLLAUDATA
ɪʟ sᴇɢᴜᴇɴᴛᴇ ᴄᴀᴘɪᴛᴏʟᴏ ᴄᴏɴᴛɪᴇɴᴇ sᴄᴇɴᴇ ᴠɪᴏʟᴇɴᴛᴇ ᴇ ᴍᴏʟᴇsᴛɪᴇ sᴇssᴜᴀʟɪ.

CAPITOLO DICIOTTOGELOSIA, UN'EMOZIONE COLLAUDATAɪʟ sᴇɢᴜᴇɴᴛᴇ ᴄᴀᴘɪᴛᴏʟᴏ ᴄᴏɴᴛɪᴇɴᴇ sᴄᴇɴᴇ ᴠɪᴏʟᴇɴᴛᴇ ᴇ ᴍᴏʟᴇsᴛɪᴇ sᴇssᴜᴀʟɪ

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Era arrivato il fatidico giorno. Abigail era giá vestita, con un lungo vestito nero attillato, leggermente scollato sul davanzale. Lunghi capelli ramati e occhi blu oceano splendidi come gemme, era raggiante: le labbra distese in un tenue sorriso, lo sguardo rivolto verso Levi, che la guardava da fuori la porta della sua stanza. Hanji ed Erwin la aiutavano a sistemarsi.

"Sei bellissima così!" la voce di Hanji era bassa, stanca, ma gli occhi brillavano. Abigail sorrise. Con delicatezza spostò una ciocca dalla fronte sudata della donna.

"Grazie, per avermi aiutata." replicó e le accarezzó il collo con le sue mani morbide. Alle sue parole seguì il silenzio. Hanji, rilassata, socchiuse gli occhi e si lasciò stordire da quelle lievi carezze al petto, senza dire più nulla.

"Dai, andiamo." disse Levi e tutti lo seguirono. Abigail era profondamente affascinata da quel bel viso, dai tratti delicati, che avrebbe potuto superare in bellezza chiunque.

Una macchina li accompagnó fino al luogo della festa, ovvero un pub molto grande, pieno di persone che aspettavano fuori il loro turno. Centinaia di giovani si davano alla pazza gioia, all'insegna dell'alcol e della musica erano decisi a festeggiare i loro successi o ad annegare le loro pene.

"Dobbiamo fare tutta questa fila?" chiese Abigail urlando per farsi sentire.

"No, seguitemi." Levi fece cenno a tutti di prendere una strada alternativa, dietro tutta la confusione, vi era un bodyguard. Non appena vide il corvino, abbassó il capo per salutarlo e aprii la porta in modo da farci entrare. I tre amici seguirono Levi, facile da perdere in mezzo alle persone, per via della sua altezza. Tutto era pura confusione in quel posto.

L'odore di birra era talmente forte che se non si era del posto si rischiava di svenire, ma ormai vivevano qui da un po' e ci avevano fatto l'abitudine. Tutti tranne Abigail, che aveva una faccia disgustata per colpa della puzza.

"Abigail, ecco Mike Zacharias." Hanji la giró per farle vedere un uomo, davvero alto, sui 30 anni, bianco di carnagione e biondo. Aveva un doppio taglio, sorrideva con un'altra donna mentre beveva un bicchiere di gin. L'uomo appariva elegante, vestito con uno smoking bianco, molto stretto, che risaltava i suoi muscoli.

"Ascoltami bene, io resterò qui a guardarti, senza farmi notare, ma Levi ed Erwin dovranno allontanarsi da lui" continuò a spiegare Hanji.

"Perché?" chiese la ragazza.

"Se Mike li vedesse li ucciderebbe. Però, non ha mai visto me in faccia, quindi posso stare."

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